La parete dimenticata. La mostra, che occupa le stanze dell'Andito degli Angiolini, e' focalizzata sull'ultimo decennio di lavoro dell'artista, che ha aggiunto un nuovo e corposo capitolo al ricco e variegato romanzo per figure creato dal pittore sui temi dell'usura del tempo, delle rovine, delle archeologie, delle traccie della memoria.
a cura di Pier Giovanni Castagnoli e Fabrizio D'Amico
L’artista terrà una mostra personale nelle stanze dell’Andito degli Angiolini di
Palazzo Pitti a partire da febbraio 2013, dal suggestivo titolo “La parete
dimenticata”, curata da Pier Giovanni Castagnoli e Fabrizio D’Amico.
Oltre trenta opere esposte nella prima mostra di un artista contemporaneo ospitata
a Palazzo Pitti.
“La parete dimenticata” è il titolo, tento evocativo quanto rivelatore, dell'esposizione di
opere di Franco Guerzoni, che si terrà nelle stanze dell'Andito degli Angiolini a Palazzo
Pitti a Firenze dal 23 febbraio al 7 aprile 2013.
Si tratta della prima mostra di un artista contemporaneo che la Commissione per l'arte
contemporanea, presieduta dalla Dr Acidini e composta dalla Dr. Giusti, a quel tempo
direttrice della GAM, da Andrea Granchi, Franciska Nori e Alberto Salvadori, in una
riunione tenutasi nel novembre 2011, ha deciso di ospitare nelle storiche sale di Palazzo
Pitti.
Franco Guerzoni è nato nel 1948 a Modena, dove vive e lavora, fin dai primi anni '70 si
dedica, nel clima del concettualismo allora imperante, alla ricerca dei sistemi di
rappresentazione dell’immagine attraverso l’uso del mezzo fotografico e, fin da allora
presta grande attenzione al mondo archeologico; risale ai primi anni '80 la svolta artistica
che lo vede impegnato nella realizzazione di grandi carte parietali gessose. Alla fine degli
anni '80 Guerzoni approda a una ricerca sulla superficie intesa come profondità, che dà
luogo a grandi cicli di opere quali Decorazioni e rovine, presentato alla Biennale di Venezia
del '90, e Restauri provvisori, in mostra alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna.
Nel 2006 dieci opere di Guerzoni, quattro delle quali presenti nella mostra a Palazzo Pitti,
presentate da P. G. Castagnoli, vengono acquisite dalla GAM di Torino.
La mostra a Palazzo Pitti, curata da Pier Giovanni Castagnoli e Fabrizio D'Amico, interpreti
tra i più fedeli e costanti, tra quanti hanno accompagnato con la loro attenzione lo
svolgimento della ricerca dell'autore, s'incentra sui risultati dell'ultimo decennio
dell'esperienza dell'artista, che hanno aggiunto un nuovo e corposo capitolo al ricco e
variegato romanzo per figure che Guerzoni ha via via creato sui temi dell'usura del tempo,
delle rovine, delle archeologie, delle traccie della memoria.
Questo viaggio nella pittura si è svolto in cicli che hanno preso nome di: “Affreschi”(1972),
alle “Carte di viaggio”(1982), “Decorazioni e rovine”(1990),”Sipari”(2001), “Antichi
tracciati”(2006), per approdare infine a quelli rappresentati in questa mostra in opere
come: “Iconoclasta”(2007), “Impossibili restauri”(2010) e “Strappi d'affresco” (2011).
Pensata nel suo allestimento dall'artista, la mostra avvicina, come in un contrappunto, ai
dipinti degli anni più recenti, una selezione di opere storiche risalenti agli anni Settanta,
quando ancora, Guerzoni ricorreva nel suo lavoro all'utilizzo di fotografie. Nascono da tali
accostamenti molteplici suggestioni di lettura, utili ad indagare opere e tempi, e con esse,
la certificazione di una continuità di ispirazione e di propositi che lega tenacemente tra loro
stagioni di ricerca assai lontane, nel nome di una saldissima identità poetica.
Oltre alle opere esistenti, la mostra presenta due lavori eseguiti per l'occasione e ispirati
agli spazi espositivi: un grande “Strappo d'affresco” che rimanda alla sottostante parete,
arricchito da un pendolo che ne tiene in movimento l'immagine e, nella ultima stanza del
percorso espositivo, “Museo ideale”, un gruppo di piccole grotte dove l'uso della carta
diventa scultura.
Dice Pier Giovanni Castagnoli:” La mostra a Palazzo Pitti evidenzia ed esalta, nella sua
brevità, il nocciolo fondante e più tenacemente resistente della visione dell'autore e la sua
singolarità: l'arte come restituzione di memoria che produce e avvalora il presente, e
l'esercizio della pittura come scavo e rivelazione del corpo attivo della superficie, nella sua
inesauribile facoltà generativa”.
La mostra è introdotta da un ricco corpo di libri-opera, realizzati da Franco Guerzoni dagli
anni settanta ad oggi, nei quali l'amore per la carta, per la pagina e per le tecniche di
stampa diventa il movente ispiratore di una instancabile ricerca volta a saldare tra loro
passato e presente, tradizione e invenzione.
Accompagnerà l'esposizione, come catalogo, un volume per le edizioni Skira, che
conterrà, oltre agli scritti dei curatori e testi dell'artista, riproduzioni delle opere in mostra e
un ricco repertorio di immagini documentanti il lavoro di Guerzoni.
Press:
Arthemisia Contemporary
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Inaugurazione 23 febbraio 2013. ore 16,30 su invito, preview stampa 22 febbraio
Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti
piazza Pitti, 1 Firenze
orario: martedì – domenica 8.15 – 18.50 (ultimo ingresso alle ore 18.00), chiuso il lunedì