MACT/CACT Arte Contemporanea Ticino
Bellinzona
via Tamaro, 3
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Miki Tallone
dal 22/2/2013 al 23/3/2013
ve-sa-do 14-18

Segnalato da

CACT Switzerland


approfondimenti

Miki Tallone



 
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22/2/2013

Miki Tallone

MACT/CACT Arte Contemporanea Ticino, Bellinzona

La grafia del sentimento. L'artista rimette in dialogo la tradizione della rappresentazione e il suo occultamento di duchampiana memoria, grazie a un linguaggio minimale, dove l'energia concettuale si estende alla sfera della percezione intimista.


comunicato stampa

Non tutta la ‘merda’ di manzoniana memoria [N.d.R. Piero Manzoni, Merda d’artista, 1961] è ‘d’artista’. Se Mutt R. (rimando a Mutter, dal tedesco Madre), nel 1917, non avesse riflettuto attentamente su ciò che di paradossalmente storico egli poté vedere attorno a sé, egli, Marcel Duchamp, non avrebbe aperto un dibattito ingombrante attorno alla fluidificazione degli stilemi artistici del Novecento in relazione alla situazione socio/politica dell’epoca: come la valutazione del rapporto pensiero/rappresentazione, che fornì gli strumenti per una soggettivizzazione tale da giustificare come elemento artistico qualsiasi tipo di atteggiamento e di posa.

La totale rimessa in discussione dell’arte come prodotto, divenendo decenni dopo consueto e pretestuoso aspetto dell’avanguardia che ha permeato e in qualche modo inibito tutto il Secolo Breve, in particolare il secondo Novecento, ha pure ridisegnato i confini della critica d’arte. Ecco che l’arte si emancipa quindi dall’idea di rappresentazione visiva, divenendo approccio/posizione politica e cospirando a sua volta contro la pratica artistica tradizionale. Essa si stacca dall’essere-ciò-che-si-sente, quasi liofilizzando l’arte stessa nella sua essenza emozionale fino a sovvertirne conseguentemente i criteri estetici. Un nuovo tipo di stilizzazione della creatività interiore nasce.

Il concetto, secondo il quale ‘l’arte esiste in quanto tale’, sta oggi attraversando una forte crisi d’identità e Miki Tallone, pur reiterando linguaggi minimalisti concentrati sulla grazia del contenitore, opera attorno alla ricerca interiore, indagandone e giustificandone i contenuti. Contesto e de-contesto, costruzione e de-costruzione, in/out, concetto di ribaltamento tra oggetto e soggetto, frammentazione/de-frammentazione, l’artista svizzera si colloca in bilico tra arte concettuale e concettualizzazione della pratica artistica.

Per tornare all’incipit di questo scritto breve e rimanere in ambito prettamente metabolico – non senza riferimento alla performance dal taglio bodyartistico, laddove la storica Lea Vergine escludeva, negli anni ’70, perfino la dimensione culturale all’interno di questo processo creativo ribaltato autore (oggetto/soggetto)-opera – Miki Tallone riassume ed elabora, con La grafia del sentimento, questi elementi per la realizzazione di un lavoro discorsivo a carattere installativo dilatato su tutte le sale del Centro, ma anche contestuale, situazionista e performativo nel coinvolgimento del pubblico.

Entrare fisicamente nell’installazione di Miki Tallone significa non solo soggiacere al processo di cannibalizzazione, bensì pone anche l’artista entro i criteri storici della Body Art, isolandola sul bordo tra IO soggettivo e oggettivo, tra essere autrice e nello stesso tempo opera aperta dentro la quale il pubblico transita.

Relativamente consapevole che un lavoro d’arte non esiste solo in quanto tale, l’artista svizzera (Swiss Award 2012) riflette sul perverso rapporto opera-fruizione, come dire artista-pubblico, riprendendo i già citati temi della decomposizione e ricostruzione artistico-analitica di concetti fondamentalmente legati all’uomo, in particolare agli stessi aspetti più intimi e personali dell’artista.

Lo fa, quindi, rimettendo in dialogo tradizione della rappresentazione e suo certo occultamento di duchampiana memoria, grazie a un linguaggio minimale, ove l’energia concettuale si estende, però, alla sfera della percezione intimista grazie a una scelta maniacale quanto sensuale dei materiali. Sullo sfondo di un teatro del ribaltamento, La grafia del sentimento ridisegna la presa di coscienza del corpo dell’artista attraverso il corpo del suo pubblico come parte di questo metabolismo altamente espressivo e simbolico. Un Corpo sociale che accede e si trasforma nel Corpo artistico.

Inaugurazione: sabato 23 febbraio 2013 dalle 17:30

Centro d'Arte Contemporanea Ticino - CACT
via Tamaro, 3, Bellinzona
Orari: ve-sa-do 14:00-18:00
Ingresso gratuito

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