Fondazione Corrente
Milano
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Seminario di Estetica
dal 27/2/2013 al 10/4/2013
tutti i giovedi' dalle 17

Segnalato da

Fondazione Corrente Onlus




 
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27/2/2013

Seminario di Estetica

Fondazione Corrente, Milano

Nuovo ciclo delle Conversazioni di estetica. Gli incontri sono a cura di Elio Franzini, Roberto Diodato, Gabriele Scaramuzza e Fulvio Papi.


comunicato stampa

Da giovedì 28 febbraio la Fondazione Corrente ospita un nuovo ciclo delle Conversazioni di estetica. Gli incontri, a cura di Elio Franzini, Roberto Diodato, Gabriele Scaramuzza e Fulvio Papi vedranno gli interventi di eminenti filosofi che si confronteranno sul tema del romanzo.

Programma

Giovedì 28 febbraio ore 17
Gabriele Scaramuzza, L’idiota di Dostoevskij
Come Dostoevskij scrive a un’amica, il principe Myshkin è uomo “positivamente buono”. Ma è difficile e spesso melenso scrivere di eroi buoni, Dostoevskij lo sa bene. La storia dell’Idiota di fatto non è la storia della bontà, tanto meno è un’apologia della bontà. È piuttosto la storia della disfatta della bontà, vista nelle laceranti aporie da cui è insidiata.Accanto a Cristo, l’altra figura ispiratrice del romanzo è Don Chisciotte – essere buono anche lui; ma la sua bontà è costantemente messa in scacco dal ridicolo e dal fallimento che lo perseguita. Per questo il romanzo non è unilineare, ma polifonico (come Bachtin ha benissimo colto): risulta cioè dal contrasto tra mondi, valori, stili diversi, che incarnano i differenti contesti in cui conflittualmente vive la bontà. Dostoevskij è l’antidoto di ogni ipocrisia “buonista”. Ma anche è la riproposta di un valore alto, anche se irrealizzabile; il suo senso è legato indissolubilmente al cristianesimo. In Rocco e i suoi fratelli di Visconti il protagonista è una trasposizione di Myshkin, la sua bontà provoca disastri. In Nastas’ja, non meno che nella Nadia viscontiana, rivive la Dame aux Camélias (che Dostoevskij apprezza): identica l’atmosfera di prostituzione in cui vive, l’ansia di redenzione ben colta da Myshkin e da Rocco, e la caduta finale: l’assassinio compiuto da Rogozin e da Simone. Fortissime analogie sono evidenti tra la folle scena finale, a delitto compiuto, tra Rogozin e Myshkin e quella tra Simone a Rocco.

Gabriele Scaramuzza si è laureato a Pavia e ha insegnato Estetica a Padova, Verona, Sassari e, da ultimo, a Milano. Si è occupato di estetica fenomenologica (Le origini dell'estetica fenomenologica, Antenore, Padova 1976); dell'estetica di Banfi e della sua scuola (Antonio Banfi, la ragione e l'estetico, Cleup, Padova 1984; Crisi come rinnovamento, Unicopli, Milano 2000; L’estetica e le arti, Cuem, Milano 2007; Estetica come filosofia della musica nella scuola di Milano, Cuem, Milano 2009; Omaggio a Paci, a c. di E. Renzi e G. Scaramuzza, Cuem, Milano 2006; Ad Antonio Banfi cinquant’anni dopo, a c. di S. Chiodo e G. Scaramuzza, Unicopli, Milano 2007). Ha compiuto ricerche sul tema della "morte dell'arte" in Hegel (Arte e morte dell'arte, con P. Gambazzi, Mondadori, Milano 1998), cui si connettono l'attenzione al problema del brutto e del melodrammatico (Il brutto nell'arte, il tripode, Napoli 1995; Derive del melodrammatico, Cuem, Milano 2004), gli studi dedicati a Kafka (ora raccolti in Kafka a Milano, 2013), e all’estetica delle situazioni estreme.

Giovedì 7 marzo ore 17
Fulvio Papi, Le Onde di Virginia Woolf
Un tentativo di analisi di uno dei romanzi fondamentali della letteratura del Novecento.

Fulvio Papi, filosofo, professore emerito all’Università di Pavia, si è occupato di teoria, di estetica, di morale. Ha scritto innumerevoli volumi tra i quali, tra i più recenti, Una biografia impossibile, Ibis, Como-Pavia 2011.

Giovedì 14 marzo ore 17
Elio Franzini, I Gioielli indiscreti di Diderot: filosofia e romanzo licenzioso
L’intervento verterà sull’analisi del primo romanzo del filosofo francese Diderot, pubblicato per la prima volta in forma anonima.

Elio Franzini è professore ordinario di Estetica all’Università degli Studi di Milano. Le sue ricerche si orientano sulla fenomenologia, che ha indagato in alcune sue connessioni storiche e teoriche con particolare riferimento ai temi della costruzione artistica, del simbolo e dell’immagine.

Tra la produzione più recente si ricordano i volumi L’altra ragione. Sensibilità, immaginazione e forma artistica, Guerini, Milano 2007 e I simboli e l’invisibile. Figure e forme del pensiero simbolico, Il saggiatore, Milano 2008.

Giovedì 21 marzo ore 17
Roberto Diodato, La Peste di Albert Camus
Tema dell’incontro sarà il romanzo di Albert Camus, La peste, pubblicato nel 1947. La relazione articolerà soprattutto le seguenti questioni attraverso l'analisi delle situazioni e dei personaggi del romanzo: la peste tra razionalità e irrazionalità; la temporalità della peste e il tempo quotidiano; la peste e la fede; la peste e la gioia.

Roberto Diodato insegna Estetica all'Università Cattolica del Sacro Cuore. Ha studiato il rapporto tra estetica e ontologia in alcuni autori dell'età moderna (Bruno, Spinoza, Leibniz) e in alcune correnti della filosofia contemporanea (neoscolastica, decostruzionismo). Da qualche tempo lavora sul rapporto tra estetica e nuove tecnologie. Il suo libro più recente è Estetica dei media e della comunicazione, con Antonio Somaini, il Mulino, Bologna 2011.

Giovedì 4 aprile ore 17
Emilio Renzi, Servitù e grandezza della vita militare di Alfred de Vigny
“Servitù e grandezza della vita militare” (1835) di Alfred de Vigny (1797-1863) appartiene alla letteratura romantica francese, più in generale ai romanzi delle illusioni, incompiute nella vita ma affidate a pagine che mischiano temi storici e scrittura lirica. Le aule del Liceo di de Vigny rimbombavano delle glorie napoleoniche; quando poté arruolarsi i Borboni si erano ripresi il trono; iniziava la Restaurazione. La vita militare attendeva nelle guarnigioni uno scontro che non sarebbe mai arrivato (se ne ricorderanno forse il Buzzati del “Deserto dei tartari”, persino il Conrad di “Lord Jim”?). L’opera ha una struttura articolata. Si compone di tre parti, ognuna delle quali è un racconto autonomo, con propri personaggi e svolgimento. Li tiene assieme un’idea di fondo, autobiografica e generazionale insieme: il militare e il poeta si assomigliano. La società li sfrutta; concede loro fronde di alloro; non li ascolta. Tesa com’è a sacrificare ad altri deità che non sono l’Abnegazione, il Coraggio di sacrificarsi per gli altri, il Senso del Dovere.

Emilio Renzi ha studiato Filosofia all’Università Statale di Milano e ha lavorato nell’industria. Ha scritto Comunità concreta. Le opere e il pensiero di Adriano Olivetti, Guida, Napoli 2008 e Enzo Paci e Paul Ricoeur. In un dialogo e dodici saggi, ATì, Milano 2010.

Giovedì 11 aprile ore 17
Silvana Borutti, Risignificazione del passato. Parla, ricordo di Vladimir Nabokov
Un émigré che ha perso tutto, che porta con sé solo la magia del linguaggio come pura lingua, punto di intersezione e rapporto intensivo tra le lingue, torna alla culla delle parole, la tenuta di Vyra della sua infanzia dorata. L’intervento di Silvana Borutti prende in esame le pagine dell’autobiografia in cui Nabokov illumina, trasformandole in linguaggio, le immagini favolose dell’infanzia e della giovinezza: un’autobiografia, quella di Nabokov, che non è un’indagine del tempo, ma semmai della radice vitale (esperienziale, corporea, affettiva, qualitativa, sinestesica, disseminata) della memoria.

Silvana Borutti insegna Filosofia teoretica all’Università di Pavia. Le sue ricerche riguardano le categorie delle scienze umane e il rapporto tra immaginazione e conoscenza. È condirettore della rivista “Paradigmi”. Tra le pubblicazioni più recenti: Filosofia delle scienze umane. Le categorie dell’antropologia e della sociologia, Bruno Mondatori, Milano 1999, Théorie et interprétation, Payot, Lausanne 2001, Filosofia dei sensi. Estetica del pensiero, tra filosofia, arte e letteratura, Cortina, Milano 2006, Immaginazione e pensiero del limite. Darstellung e Einstimmung in Kant e in Wittgenstein, “Paradigmi”, 3, 2009, Leggere il Tractatus logico-philosophicus di Wittgenstein, Ibis, Como-Pavia 2010”; con U. Heidmann, La Babele in cui viviamo. Traduzioni, riscritture, culture, Bollati Boringhieri, Torino 2012.

L’iniziativa è organizzata grazie al contributo della Fondazione Cariplo.

Fondazione Corrente
via Carlo Porta 5, 20121 Milano
tutti i giovedì dal 28 febbraio all’11 aprile 2013 alle ore 17
Ingresso libero

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