Alessandro Boscolo Agostini, Luigi Gheno, Gloria Key e Giuseppe Polisca, quattro artisti diversi fra loro per formazione e uso del linguaggio artistico ma accomunati da un tema: il riflesso.
Alessandro Boscolo Agostini, Luigi Gheno, Gloria Key e Giuseppe Polisca, quattro artisti diversi fra loro per formazione ed uso del linguaggio artistico ma accomunati da un tema: il riflesso, sono gli autori della mostra “Riflettendo – viaggio tra luce e pensieri”. Il riflesso, dunque, inteso come fenomeno ottico ma anche come percorso di conoscenza interiore. L’immagine specchiante è un possibile varco per l’indagine del Sè, uno specchio di Alice: una finestra aperta sul nostro inconscio.
L’immagine riflessa, che si forma nella direzione opposta a quella dell’incidenza della luce, è un doppio del reale, un simulacro, un sembiante ed è alla base di famosi miti tra cui quello di Narciso.
I miti, nati storicamente nel tentativo di comprendere ed ordinare il caos della realtà circostante tramite allegorie, tramandano insegnamenti morali e visioni esistenziali. La leggenda di Narciso ed Eco è legata ad una fenomenologia naturale di duplicazione della realtà: riflessi di parole e d’immagini. La presa di coscienza di Narciso della propria immagine, attraverso il doppio riflesso, è un processo ingannevole che lo porterà alla distruzione ed alla metamorfosi.
Lo specchiarsi è il primo atto di presa di coscienza ma è una visione alterata e fugace dai lati invertiti, quindi ingannevole, che, in casi estremi, può condurre l’individuo in uno stato emozionale simile a quello di Narciso che s’innamorò della propria immagine. E’ un gesto di conoscenza della fisicità e dell’estetica del corpo ma è anche un’indagine introspettiva che entra in relazione alle dinamiche connesse alla presa di coscienza del Sé.
Gli artisti di “Riflettendo - viaggio tra luce e pensieri” indagano il concetto di riflessione inteso come fenomeno ottico e di ricerca introspettiva ma anche come spiazzamento percettivo proprio dell’identità sospesa.
Così come lo specchio offre un’immagine fugace del reale, allo stesso modo la fotografia è uno strumento usato dagli artisti per catturare l’attimo e cristallizzarlo, sedotti dal desiderio di mimesis e di riflessione del reale.
Alessandro Boscolo Agostini usa la fotografia per immortalare immagini completamente o parzialmente riflesse in modo da creare interessanti simmetrie ed una sovrapposizione percettiva tra reale e virtuale.
Luigi Gheno, scultore, realizza fusioni in bronzo di matrice astratto-biomorfa. Le sue opere sono caratterizzate da un’alternanza di piani lucidi ed opachi che creano una particolare riflessione della luce andando così ad inglobare la realtà circostante.
Gloria Key crea opere pittoriche, di stampo informale materico, caratterizzate da una tecnica sperimentale di vetrificazione della tela in grado di donare preziosità e brillantezza ai colori ed alla superficie conferendole una particolare lucentezza in grado di riflettere la luce.
Giuseppe Polisca, il cui lavoro è riconducibile stilisticamente ad un informale materico e segnico, usa superfici d’acciaio specchiante come supporto per un inconsueto dripping pittorico.
Quattro artisti, quattro visioni differenti ma in analogia nel rapportarsi a problematiche senza tempo come quella della percezione del reale.
Olivia Spatola
Inaugurazione 1 marzo ore 18
Centro Culturale Altinate - San Gaetano
via Altinate, 71 - Padova
Orario: 10-19
Ingresso libero