Dipinti
Avendo negli occhi Rimini e il mare, l'arrivo a Milano, quasi un anno fa, mi ha traumatizzato: troppi palazzi, poco orizzonte, il traffico, tutto molto soffocante. Poi ho iniziato a lavorare come imbianchino; venendo da fuori, dovevo mettermi in viaggio molto presto la mattina, e cosi' ogni giorno avevo l'occasione di vedere la citta' che si svegliava, la luce che iniziava a illuminare la tangenziale, la circonvallazione, e poi le piazze, gli incroci. Tutti i giorni rimanevo colpito vedendo la citta' in questo modo, all'alba e al tramonto. In contemporanea ho cominciato a guardare come dipingevano Milano altri artisti come Fornasieri, Frisoni, Cestari, Frangi, Alioto, Busci, Velasco e altri. Ho deciso di stare di fronte a questa citta', e ho iniziato a scoprire Milano, partendo da cio' che mi colpiva di piu', che sono i soggetti di questi lavori: i fili dei tram, la luce sui palazzi, le piazze, gli alberi delle circonvallazioni, gli orizzonti della tangenziale, ma anche il Duomo, la basilica di Sant'Ambrogio, la Stazione Centrale. I primi lavori su Milano sono stati su carta, e questo e' stato decisivo. La carta e' un supporto che mi ha permesso da subito di rendere un movimento, una velocita', un'atmosfera che corrispondono a quello che provo quando sto di fronte alla citta'. La sfida e' quella di rendere tale movimento anche su tela: ho dovuto imparare a stendere il colore in modo diverso, a usarne in quantita' diversa, e a fermare il mio gesto al momento giusto, per non far diventare statica e pesante una realta' viva, in movimento. Un'opera emblematica per me e' "Alzo gli occhi" . E' stata una delle prime opere che ho dipinto, nata dall'esigenza di capire cosa realmente dicevano a me i posti che vedevo : via Andrea Costa, Piazzale Loreto, Piazza Bottini, Piazza 5 Giornate. All'inizio credevo che non avessero nulla da dirmi, poi pero' guardando attentamente mi accorgevo che i fili dei tram mi colpivano. Allora sono partito da quelli e mi sono fatto provocare. Piano piano entravano dentro di me, sentivo il bisogno di dipingerli per due motivi: innanzitutto perche' erano l'unico elemento che mi permetteva di alzare lo sguardo e cercare l'orizzonte. Poi perche' in quei fili mi sono riconosciuto, ho riconosciuto la mia fragilita' e la mia tensione verso le cose. Inaugurazione: sabato 2 marzo ore 18,30.