MC2 Gallery (Vecchia Sede)
Milano
viale Col di Lana, 8 (4 cortile)
02 87280910 FAX 0287280910
WEB
Yang Yongliang
dal 6/3/2013 al 28/3/2013
lun-ven 10-13 e 15-19, sabato su appuntamento

Segnalato da

Claudio Composti



approfondimenti

Yang Yongliang



 
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6/3/2013

Yang Yongliang

MC2 Gallery (Vecchia Sede), Milano

Silent Valley. L'ultima mostra della galleria nella sua attuale sede e' con l'artista cinese. Ispirandosi all'antica tradizione pittorica delle stampe Shan Shui di tema naturalistico, crea dei mondi che uniscono tre elementi: la fotografia, la manipolazione digitale e la composizione.


comunicato stampa

in collaborazione con FQ Projects, Shanghai

Dopo 4 anni in Viale Col di Lana 8, mc2gallery si sposta e apre la nuova sede a Milano nella ex conceria di Via Malaga 4 , alle spalle del Naviglio vicino alla chiesetta di San Cristoforo. Continuando la stessa missione: proporre artisti italiani e internazionali, sia giovani che affermati, con una proposta di alfabeti diversi, che tuttavia parlano una sola lingua: quella dell’Arte. Puntando su una strategia dinamica e internazionale, con attenzione particolare al Sud Est Asiatico. Senza dimenticare tuttavia il piacere della lentezza e del tempo: per questo, la nuova sede sarà un piccolo loft, in cui lasciare spazio alla riflessione e allo scambio culturale e dove proporre al collezionista nuovi artisti su cui puntare, con cui crescere in un percorso comune. Per non dimenticare il fine primo dell'Arte. Emozionare.

Ultima mostra,sarà con l'artista cinese con cui mc2gallery lavora ormai da 3 anni: Yang Yongliang. Classe 1980, giovane talento emergente, già entrato in collezioni importanti internazionali, private e pubbliche (come il British Museum), Yang crea dei mondi che uniscono tre elementi: la fotografia, la manipolazione digitale e la composizione, ispirandosi all’antica tradizione pittorica delle stampe SHAN SHUI, di tema naturalistico.
Yang raggiunge così un perfetto equilibrio tra fragilità e pericolo, bellezza e crudeltà, in un’estetica che è anche contemplazione e auto-esame di vari temi sociali e culturali, come lo stravolgimento delle tradizioni e dell'urbanizzazione che ha stravolto l'Asia negli ultimi decenni, senza rispetto per il passato. Antico e nuovo. Un eterno Yin e Yang, l’equilibro delle energie che governano il mondo.

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Tutto è un equilibrio tra le energie che governano il mondo.
Semplicemente potremmo rintracciarle nei 5 elementi alla base del Feng Shui: legno, metallo, aria, acqua, fuoco. Yang Yongliang ispirandosi all’antica tradizione pittorica delle stampe SHAN SHUI, di tema naturalistico, impregnata di significato filosofico e religioso, crea dei mondi che uniscono tre elementi: la fotografia, la manipolazione digitale e la composizione.
Questo giovane artista fonde così l’eredità millenaria delle Shan-Shui per parlare dei problemi di oggi, come l'urbanizzazione, la globalizzazione e il rapporto dell’Uomo con la Natura e l’impatto su di essa.
Yang crea mondi onirici evidentemente digitali ma, allo stesso tempo, dal sapore antico, con l’intento di unire in un suggestivo e personalissimo mix, tradizione e contemporaneità. Yang gestisce perfettamente le contraddizioni tra effimero e permanente, bello e brutto, antico e nuovo, per fare un lavoro del tutto poetico e armonioso dove non manca una sottile cinica ironia che rivela pericoli nascosti dietro apparenti paesaggi tranquilli e silenziosi, fuori dal tempo. “Silent Valley” – Valli del silenzio - le chiama.
Silenzio che evoca l’immagine di “Zabriskie Point”, nel deserto della Death Valley Californiana, reso celeberrimo nel 1970 da Michelangelo Antonioni, maestro del cinema italiano, che ne fece il luogo dell’omonimo film (cult postumo). Il luogo è totalmente privo di vita a causa della siccità e del sale. Ovunque, alcuna pianta. Là, anche il tempo sembra essere svanito, immobile sempre uguale a sé stesso. Cosi è nelle valli di Yang, tranne per la presenza del filosofo zen protagonista, che rappresenta la tradizione ultimo sopravvissuto di una cultura ormai estinta. Quasi condannato a vivere un’attesa eterna, un tempo sospeso. Un infinito “futuro prossimo” che incombe ma non si avvicina. Allo stesso modo, come a “Zabriskie point”, dietro l’apparente immobilità si cela la vita, a volte nelle sue forme più violente e pericolose. Come nell’opera dal titolo “Silent Valley_Wolf and landmines”, in cui l’inerme e inconsapevole filosofo si ritrova su una roccia, circondato a ben guardare da un campo minato, segnalato da un mimetizzato cartello d’avviso e,cofuso nel buio e le luci, un lupo. O ancora, nell’opera “Silent Valley_A snake and granade”,in cui lo stesso filosofo seduto in calma contemplazione dell’orizzonte (dominato dai grattacieli, simbolo della civiltà, minacciosa) non si accorge di essere in una morsa mortale, tra un serpente in arrivo e una granata fumante. Yang raggiunge così un perfetto equilibrio tra fragilità e pericolo, bellezza e crudeltà, in un’estetica che è anche contemplazione e auto-esame di vari temi sociali e culturali, come lo stravolgimento delle tradizioni e la violenza che alcune culture hanno subìto a causa di altre culture o del nuovo che avanza. Il filosofo guarda da lontano i palazzi all’orizzonte, che ormai ricoprono totalmente le montagne. Un’attesa zen, di ciò che inevitabilmente è e presto sarà, a dispetto di ciò che è già stato. Un’attesa “silente”, che domina e nomina la valle, il cui peso ha tuttavia la stessa forza dell’immaginazione, letteralmente esplosiva nell’ultima scena del film di Antonioni che, sulle note di una psichedelica musica dei Pink Floyd, fa saltare in aria la villa tra le colline desertiche. Vita e Morte. Antico e nuovo.
Un eterno Yin e Yang, l’equilibro delle energie che governano il mondo.

Text by Claudio Composti

Opening: Giovedì 7 Marzo 2013 ore 18.00. Sarà presente l'artista

mc2galler
Viale Col di Lana 8 - 4° cortile Milano
Da martedì a venerdì 10-13 / 15-19
Sabato su appuntamento

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