8/3/2013
Carlo Bevilacqua
Sabspace, Padova
Into the silence - Eremiti del terzo millennio. In un viaggio dall'isola di Filicudi fino all'India, il fotografo ha incontrato eremiti laici, religiosi, ortodossi, seguaci di singolari sincretismi tra religioni orientali e rivelazione cristiana apocrifa o, ancora, sciamani guaritori o semplici poeti amanti della solitudine.
Chi sono i nuovi eremiti? Come e dove vivono? Quali sono le motivazioni che portano degli uomini a compiere una scelta apparentemente così radicale?
Come sottolinea il sociologo Isacco Turina nel suo libro I Nuovi Eremiti, il fenomeno, segnalato inizialmente in Francia, Canada e Italia a partire dagli anni Ottanta, negli ultimi anni ha registrato un costante aumento. Molti di quelli che oggi vengono definiti eremiti, sono “cresciuti” spiritualmente in monasteri o in organizzazioni religiose e la “Fuga Mundi”, se di fuga si può parlare, spesso avviene per una scelta di rinuncia o di ricostruzione associata a un sentimento di protesta verso la Chiesa o la società. Vivono spesso ai margini di boschi e paesi, talvolta anche isolati e nascosti nelle nostre città in piccoli appartamenti, in malandate canoniche rimesse in qualche modo a posto o, ancora, in grotte e cappelle abbandonate.
Nella società occidentale, dopo l’incredibile sviluppo del primo cristianesimo e dell’alto Medioevo, il fenomeno è progressivamente scomparso tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, però a partire dagli anni Sessanta, sulla scia dei movimenti Hippy, qualcuno ha cominciato a ripensarlo come stile alternativo di vita e non solo come percorso spirituale o religioso. Laici o religiosi, cattolici o ortodossi, seguaci di singolari sincretismi tra religioni orientali e rivelazione cristiana apocrifa o, ancora, sciamani guaritori o semplici poeti amanti della solitudine, con la loro presenza e la loro testimonianza hanno un effetto potente e fascinatorio, apparentemente in antitesi con la nostra organizzazione sociale ma in realtà espressione di un modo di vivere la propria spiritualità, o le proprie esigenze, in assoluta sintonia con valori come, autonomia, autodeterminazione, libertà, capacità e possibilità di scegliere la propria felicità e il proprio destino.
Carlo Bevilacqua ha seguito le tracce di questo piccolo universo invisibile, in un viaggio che dall’isola di Filicudi, dove ha preso le mosse questo progetto dopo l’incontro con Gisbert Lippelt, un ex capitano di navi da crociera di lusso tedesco,che vive in una grotta da quarant’anni, lo ha portato in Grecia, Francia, Inghilterra, Georgia e India. In questo viaggio ha incontrato eremiti laici, religiosi, cattolici, ortodossi, seguaci di singolari sincretismi tra religioni orientali e rivelazione cristiana apocrifa o, ancora, sciamani guaritori o semplici poeti amanti della solitudine, che con la loro presenza e la loro testimonianza, potente e fascinatoria, apparentemente in antitesi con la nostra organizzazione sociale, esprimono di un modo di vivere la propria spiritualità, o le proprie esigenze, in assoluta sintonia con valori come, autonomia, autodeterminazione, libertà, capacità e possibilità di scegliere la propria felicità e il proprio destino.
Into The Silence è stato selezionato e esposto in prestigiose rassegne e premi internazionali di fotografia, come Oyo de Pez in Spagna, il Taylor Wessing Prize alla National Portrait Gallery di Londra, l’International Photography AwardsUSA, esposto in vari festival come Cortona On The Move e Turin Photo Festival in Italia, Fotonoviembre Atlantica a Tenerife, PHE a Braga in Portogallo, Singapore International Photo Festival.
Into The Silence, grazie all’agenzia Parallelo Zero che ne cura la distribuzione, è stato pubblicato in dodici differenti paesi su riviste come GEO o China Lens.
Le stampe per la mostra sono state realizzate dal laboratorio Tre60 di Milano.
Inaugurazione 9 marzo ore 18
Sabspace
via S. Pietro, 3 - Padova
Mart-Sab 15:00-19.30