Oratorio di San Rocco
Padova
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8/3/2013

Restituzioni

Oratorio di San Rocco, Padova

Il riuso di spazi ex-industruali con destinazione culturale a Milano. In esposizione le indagini territoriali degli studenti della scuola di fotografia di Milano Bauer.


comunicato stampa

Milano, come molte altre metropoli europee, è una città postindustriale. Il suo territorio è costellato da zone ed edifici che testimoniano il suo passato di città il cui tessuto urbanistico e sociale è ruotato per un lungo periodo di tempo primariamente intorno alle fabbriche, piccole e grandi.
Oggi questi fabbricati hanno perso, nella quasi totalità, la loro destinazione originaria e una delle sfide urbanistiche che la trasformazione di Milano impone consiste proprio nel decidere come riutilizzarli e riconvertirli. Molto è già stato fatto, sia nel senso di una virata verso il lavoro terziario, dove la produzione non è più quella industriale vera e propria, sia nel senso di una riconversione – soprattutto per le zone più ampie – verso nuovi quartieri di residenze, uffici e servizi.

Un altro caso di riutilizzo sembra però più interessante in relazione a un recupero del senso sociale-aggregativo che gli spazi industriali potevano avere quando la vita “ruotava” intorno alla fabbrica: il riadattamento a spazi dedicati alla cultura. In questo modo infatti si attua una restituzione alla cittadinanza di spazi fruibili che possono fare anche da centri di aggregazione, ridonando a luoghi, magari percepiti come in disuso, un sentimento di appartenenza al tessuto sociale e urbano.

Questo costruisce una sorta di mappatura che consente di analizzare quanto questo tipo di riutilizzo venga attuato nelle varie zone. Inoltre tale mappatura vorrebbe anche mettere in risalto punti di forza e punti di debolezza di alcuni interventi, a volte più riusciti a volte meno. Sempre però in una logica costruttiva, nella convinzione che il recupero a scopi culturali di edifici che hanno perso la loro vocazione originale sia una opportunità e una sfida per ridonare un’anima a un tessuto cittadino in continua ridefinizione, senza pregiudizio rispetto alla forma culturale che viene praticata dentro questi spazi che si declina in diverse forme e modalità. L’intento non è ovviamente quello di segnalare una gerarchia di valore nel riuso degli spazi: privato o pubblico che sia l’agente della riconversione, si tratta comunque di una risposta data alle varie esigenze manifestate dalla città.

LA SCUOLA BAUER

La didattica della scuola Bauer prevede che gli studenti del secondo anno vengano affiancati da un professionista/autore che li guidi attraverso lo sviluppo di un tema che l’autore stesso sceglie attraverso la modalità del progetto. I ragazzi, dopo aver sviluppato esercizi e teorie sulla tecnica della fotografia affrontano per la prima volta con questa esperienza un modo narrativo che non si ferma allo scatto singolo, ma declinano attraverso la propria sensibilità e cultura il tema attraverso una serie coerente e organica di scatti diversi. Il tema scelto dal fotografo Paolo Mazzo per i 17 ragazzi della scuola è legato all’analisi di spazi ex-industriali, che nel momento della ristrutturazione hanno trovato una nuova vita ospitando esperienze culturali.

La fine del lavoro, condotto con il contributo del docente di riferimento per la scuola, Sergio Giusti e il docente che per la scuola si occupa di comunicazione Francesco Dondina, ha prodotto una mostra che presenta per intero i lavori dei ragazzi.

La mostra concretamente si compone per ognuno dei ragazzi di un pannello di pvc lungo 275cm, i cui primi 25 cm sono occupati da una pianta della città di Milano con un punto rosso che evidenzia la collocazione dello spazio analizzato, il nome dell’autore, il titolo del lavoro e un breve testo, scritto dai ragazzi stessi, che spiega il luogo e le sue peculiarità. Nei restanti 250cm sono presentate tutte le immagini del racconto dello spazio che sono state prodotte dai ragazzi attraverso un lavoro di discussione e di editing compiuto insieme, o tutti in gruppo o in momenti individuali ritagliati nel corso del tempo che è passato tra giugno 2012 e gennaio 2013.

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