Ex Convento dei Domenicani
Sternatia (LE)
Via Brigida Ancora, 41
0836 666001
WEB
Specchia
dal 1/8/2003 al 28/9/2003
0836 666001

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1/8/2003

Specchia

Ex Convento dei Domenicani, Sternatia (LE)

Antologica dal 1976 al 2003


comunicato stampa

a cura di Massimo Guastella

Il Comune di Sternatìa e l 'Unione dei Comuni della Grecìa Salentina organizzano la mostra dedicata all'opera dell'artista sternatese Gigi Specchia, che si apre sabato 2 agosto, alle ore 19.00.
La mostra, a carattere antologico, a inaugurarla sarà Massimo Manera, sindaco del centro leccese e presidente dell'Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, vuole essere un omaggio della comunità ad un personaggio che appare schivo, che ha centellinato le sue presenze espositive e pur tuttavia si rivela invece di sicuro spessore culturale com'è riconosciuto dalla critica (Antonio Verri, Aldo Bello, Dino Pasquali, Giorgio Segato, Carlo Franza, Antonio Cassiano, Alessandra Orlando, Luciana Palmieri e altri), comprovato dal singolare percorso artistico e dalle attività espositive svolte in vari centri italiani.
Il professore Massimo Guastella, docente di storia dell'arte contemporanea presso l'Università di Lecce, curatore della mostra e del catalogo antologico, edito da Manni, si fa onere di delineare la personalità artistica di Specchia, figura a suo modo sui generis, per aver condiviso la sensibilità e operosità estetica con gli obblighi delle occupazioni agricole. L'antologica intende e cogliere le specificità linguistiche ma ancor più l'identità culturale dell'autore sternatese, tanto all'interno dell'attività praticata ai margini del sistema dell'arte quanto nell'ambito di quell'ineffabile schiera di intellettuali contemporanei, cui è bastevole svolgere con dignità la propria opera per più duraturi valori culturali, anziché rincorrere virtuali riconoscimenti ufficiali.
L'esposizione raccoglie una cinquantina di opere che ripercorrono l'intera produzione di Specchia, sin dal 1976, vale a dire quella meno nota, più sottaciuta perché ancora non completamente autonoma e soprattutto non del tutto affrancata dall'infatuazione per i paesaggi di Vincenzo Ciardo e per la tradizione pittorica salentina, per giungere alla sua fase matura, ampiamente acclarata dalla critica, che racchiude tre lustri, cioè dal 1989 ad oggi.
Il suo linguaggio, nel tempo sprovincializzato, ovvero universalizzato, ha assunto così proprie cifre stilistiche d'ordine materico e segnico, senza perdere completamente i richiami figurali. Soprattutto si distingue la singolare costruzione plastica delle opere -pur conservando la forma di quadri a parete -, grazie all'apporto di polvere di tufo, calce, vinavil ed ecoline su grezze tele di juta, che giunge persino al calco diretto di elementi naturali o manufatti.
Nelle tematiche affrontate da Gigi Specchia, pur preservando certi soggetti cari al paesaggismo meridionale, incidono dunque le suggestioni della cultura letteraria sia salentina, Bodini, Comi, Pagano, Toma, Viva, sia italiana, Salvatore Quasimodo, sia internazionale, il filosofo Blaise Pascal, solo per fare alcuni esempi; ma non mancano riferimenti ai grandi problemi della contemporaneità, su tutti le guerre, la povertà e i soggetti storici, particolarmente affascinato, come lui è, dai fatti di Otranto del 1480, e come lo sono stati Carmelo Bene, Maria Corti e Vittorio Bodini, e in arte visiva Nino Della Notte e Lionello Mandorino.
Parallelamente e di non minore importanza, nell'intera sua produzione, scorre l'argomento sacro, - neppure sfiorato dalle vuote retoriche degli artisti ''convertiti'' dal business dell'ultima celebrazione giubilare- ma dal piglio laico di sapore francescano; a fatto sin dagli esordi non poche delle sue opere rappresentano santi, bizantini, croci, via crucis e crocifissioni, quali segni di umana sofferenza, o riportano simboliche foglie di vite.
Il catalogo della mostra, realizzato da Manni Editore, si compone di 108 pagine, con un corpus di 48 immagini a colori ed un'ampia ricostruzione dell'antologia critica dell'artista.
Le opere di Specchia dai paesaggi salentini del 1976, alle immagini inserite nel Cd del gruppo musicale Avleddha, del 2002, e i soggetti sacri recentissimi, del 2003, sono ordinate negli storici ambienti dell'ex convento dei Domenicani, straordinario monumento dell'architettura barocca salentina oggi sede degli uffici comunali di Sternatìa, un prezioso scrigno che l'amministrazione civica ha funzionalmente saputo recuperare ad uso della comunità, valorizzandolo.

La mostra resterà aperta sino al 28 di settembre; gli orari di visita per il pubblico sono previsti da lunedì a domenica dalle 18 alle 22.
Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Comune di Sternatìa: 0836 666001 / 666939;
addetto stampa Unione dei Comuni della Grecìa Salentina: Mariella Costantini: 329 5471453;
per le P.R. del curatore: 338 2618983.

Biografia di Gigi Specchia
Nasce il 12 ottobre 1946. Si dedica sin dall'infanzia ai lavori contadini pur perseguendo la sua vocazione artistica. Autodidatta, dopo le prime mostre leccesi alla Società Operaia (1976 e1978), parte per Milano, dove frequenta i corsi superiori dell'affresco nella scuola del Castello Sforzesco, con il maestro Baragatti di Firenze e la ''Bottega degli artisti'' che raccoglie allievi attorno al polivalente maestro Vincenzo Gatto, allievo di Romiti, che a sua volta era stato un amico di Modigliani. Si dedica preminentemente alla scultura, che poi abbandona. Rientra a Sternatìa nel settembre del 1979. Nel 1987 organizza la sua terza personale, La luna dei Borboni sulle terre salentine presso la Biblioteca Provinciale ''N.Bernardini'' di Lecce, a cura del centro culturale ''Pensionante de' Saraceni''.
Dal 1989 al 1991 partecipa alle tre mostre itineranti Le carte del Saraceno. Progetti e visualità della regione Salento, a cura di Antonio Verri.
Nel 1992 espone, in mostra personale, Itinerari a Cascia nel Palazzo Manni e i Luoghi della memoria a Palazzo de Cardona, Todi. Nel 1993, avvia collaborazioni con l'artista Gianni Baldo e con Franco Pone; espone in mostre collettive a Carpi, Reggiolo, Milano e Firenze (1993), Ferrara e Medole (1994). Nel 1995 a Perugia, al Palazzo dei Priori, allestisce una personale sui cicli Notti di Luna perduta, Litarà, Uomini in guerra: poveri Davanti Dio, presentata da Giorgio Segato.
Nell'ambito del 1° Otranto Festival, al Castello Aragonese di Otranto (1999), si allestiscono le mostre personali di Fernando De Filippi e Gigi Specchia, curate da Antonio Cassiano e Massimo Guastella; la mostra di Specchia racchiude un decennio della sua produzione dal 1989-1999. Nel 2002 è invitato, insieme a Salvatore Spedicato, a esporre una mostra personale nell'ambito della XV Rassegna Pro Arte Pro Deo di Monteroni, presso la Chiesa Matrice; la mostra è curata di Lucio Galante e Luciana Palmieri.

Sternatìa, ex convento dei Domenicani
Via Brigida Ancora, 41

Inaugurazione: Sabato 2 agosto ore 19.00
orario: da lunedì a domenica: 18 - 22

Catalogo in mostra: Manni Editori

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