Cultura - Comune di Pietrasanta
Non Luogo. Tesconi conduce all'interno di strutture abbandonate, in cui le tracce della disperazione, della solitudine, del dolore sono ancora ben presenti.
Un viaggio negli stati della mente: pazzia, demenza; un viaggio fotografico all’interno dei manicomi, in quegli “ospedali dei matti” che nel 1978 la legge Basaglia chiuse, lasciando la cura dei malati psichiatrici ai servizi d’igiene mentale pubblici.
Luca Tesconi, medaglia d’argento nel tiro a segno ai mondiali di Londra 2012, tra competizioni e allenamenti, impugna la macchina fotografica e ripercorre la solitudine e lo straniamento di questi “non luoghi”. Ogni scatto racchiude una storia, tante storie in un percorso intenso e doloroso che sarà ospitato dal 9 marzo al 1 aprile nelle sale di Palazzo Panichi. La mostra è un’iniziativa dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta, in collaborazione con Gestalt Gallery e Annalisa Bugliani.
Un argento olimpico non è la sola sorpresa che si cela dietro questo giovane sportivo, nato a Pietrasanta nel 1982. Le fatiche e i successi agonistici si susseguono, ma Tesconi rivela uno sguardo inedito, dedicato alla fotografia e ad un particolare soggetto: i manicomi. “Ho sempre sognato di esplorare questi luoghi, o meglio non luoghi della mente – confessa – affascinato fin da bambino dai racconti di mio padre, allora rappresentante di farmaci al manicomio di Maggiano. Anni dopo, quando mi è stata regalata la mia prima macchina fotografica e dopo aver letto i libri di Mario Tobino, quando i manicomi erano ormai chiusi, non ho esitato a farlo. Senza considerare che una volta che ci entri non sei più in grado di uscirne proprio come le molte vittime che ancora si contano”.
Tesconi ci conduce all’interno di queste strutture abbandonate, in cui le tracce della disperazione, della solitudine, del dolore sono ancora ben presenti, persino enfatizzate nell’atmosfera decadente in cui sono avvolte, espresse ora da scritte lasciate sui muri, da disegni, schizzi di sangue e graffi. Alla bellezza intuibile di talune strutture si contrappone la vita di follia e sofferenza di chi ha vissuto tra quelle mura. A corredo della mostra sarà realizzato un catalogo con contributi dello psichiatra Stefano Michelini, del fotografo Ferdinando Scianna, del regista Tarsem Singh, dell’attore Dario Vergassola, del medico e scrittore Mario Tobino.
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Inaugurazione sabato 9 marzo, ore 18.00
Palazzo Panichi
piazza Duomo, Pietrasanta
ORARI: gio – ven 16.30 - 20
sab – dom 10.30 - 13.00 / 16.30 – 20
Ingresso Libero