Immaginario. Una vera e propria Wunderkammer privata con centinaia di soggetti diversi, dagli oggetti d'uso quotidiano alle architetture, dagli animali alle mappe alle geometrie, che invadono come un fiume in piena le sale espositive del Museo. Materiali indispensabili per analizzare il processo creativo dell'artista, dalla prima suggestione fino all'opera finita.
A cura di Ludovico Pratesi
Il 13 marzo 2013 si inaugura presso l’Istituto nazionale per la grafica Immaginario, la mostra personale di
Marco Tirelli (Roma, 1956) curata da Ludovico Pratesi, che si propone di presentare al pubblico per la
prima volta un aspetto inedito della ricerca dell’artista, per costruire una sorta di itinerario verbale e visivo
legato alla natura e all’evoluzione del suo processo concettuale e creativo.
Il titolo allude a una sorta di
deposito di immagini, un archivio dove, per modelli e frammenti, possa entrare il mondo intero, da cui
l’artista ricava volta per volta le visioni dei propri dipinti.
Una vera e propria Wunderkammer privata, che
contiene centinaia di soggetti diversi, dagli oggetti d’uso quotidiano alle architetture, dagli animali alle
mappe alle geometrie, che invadono come un fiume in piena le sale espositive del Museo.
Proprio il legame con la storia dell'arte e la notoria distanza dalle mode culturali di Tirelli hanno trovato,
nell'ingente patrimonio iconografico dell'Istituto e nella sua identità museale, un eccezionale "archivio
visivo" che ha suggestionato e contestualizzato la ricerca dell'artista. Tirelli ha subito il fascino della
vicinanza delle matrici incise dai maestri quali Piranesi, Morandi e dei fogli di D ȕrer e Rembrandt, non per
realizzare altre matrici ma per attingere idealmente da questo "serbatoio d’immagini come fossero
all’interno di un grande lago in cui i fiumi del vissuto confluiscono e le immagini sedimentano sul fondo,
pronte a riemergere nel momento in cui qualcosa le riattivi. Una nuova esperienza può farle riaffiorare alla
superficie del visibile" (Tirelli).
Lo stesso artista dichiara: "La mia attenzione si focalizza indiscutibilmente su Piranesi, figura con cui credo
di avere molte affinità. Lo considero uno dei più grandi artisti del passato, mi ritrovo molto nel suo
pensiero, nella sua visione. Piranesi era figlio del suo tempo e dell’idea neoclassica circa l’immutabilità del
tempo. Vedeva nella Roma antica l’incarnazione dell’ideale puro, eterno, immutabile.
Avrebbe desiderato
fissare quella perfezione per poterla perpetuare ... ha comunque vissuto un violento contrasto interiore,
combattuto tra l’idea di far rivivere la classicità dell’impero romano come modello di immutabile
perfezione, e d’altra parte consapevole che quest’ultima ci sia pervenuta solo in frantumi e rovine, ovvero
che il mondo sia soggetto al tempo, alla trasformazione, e dunque alla dissoluzione. Da qui la sua ossessiva
catalogazione dei reperti. Come se della perfezione non si potesse far altro che catalogarne brandelli.
Piranesi artista tragico."
“Questa mostra svela un lato nascosto ma fondamentale della ricerca di Tirelli. Una quantità di materiali
preziosi e indispensabili per analizzare il processo creativo dell’artista, dalla prima suggestione fino
all’opera finita, attraverso una riflessione sulla natura simbolica di ogni immagine scelta per evocare altro
da sé, una dimensione onirica e concettuale densa di riferimenti emersi da una realtà trasfigurata ”
puntualizza Ludovico Pratesi. Disegni di formati diversi, alcuni dei quali saranno destinati alle collezioni
dell'Istituto, schizzi, progetti, bozzetti e tavole fotografiche si sviluppano come un flusso continuo nelle sale
di Palazzo Poli per svelare infine gli inediti diari dell’artista, ricchissimi di scritti, pensieri, suggestioni,
schizzi e impressioni .
Il catalogo della mostra, edito da GLI ORI, contiene una introduzione di Maria Antonella Fusco, dirigente
dell'Istituto nazionale per la grafica, un testo del curatore Ludovico Pratesi e contributi di Claudia Cieri Via e
Antonella Renzitti, oltre a una conversazione tra Marco Tirelli e Ludovico Pratesi.
In occasione della personale di Marco Tirelli sarà proiettato anche un cortometraggio realizzato dal regista
filippino Raymond Red e prodotto da CortoArteCircuito per l'edizione 2012 della sezione Crossing Cultures
di Asian Film Festival.
Marco Tirelli nasce nel 1956 a Roma, dove vive e lavora.
Comincia a esporre già nella seconda metà degli anni settanta, e si segnala la sua prima partecipazione alla Biennale
di Venezia nel 1982, invitato da Tommaso Trini nella sezione “Aperto 82”, con una sala personale.
Seguono numerose mostre personali in Italia e all’estero, e partecipazioni alle Biennali internazionali tra cui la
Biennale di San Paolo, la Biennale di Sydney e quella di Parigi; e mostre collettive, tra le quali quelle che si tengono
presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna, il Castello Colonna di Genazzano, e l’XI Quadriennale di
Roma.
Gli anni novanta si aprono con la mostra all’American Academy di Roma, che pone in dialogo una serie di disegni di
Tirelli con alcuni Wall Drawing di Sol LeWitt. Nel 1990 partecipa con una sala personale alla XLIV Biennale di
Venezia. Sempre nello stesso anno la Galleria Civica di Modena dedica una mostra al disegno di Tirelli e nel 1992 una
personale curata da Flaminio Gualdoni e Walter Guadagnini.
In questi anni, mantenendo lo studio a Roma, ne allestisce un altro nella campagna vicino Spoleto, dove vive per un
lungo periodo.
Nel 2002 si tiene all’Institut Mathildenhoehe di Darmstadt un’importante mostra antologica dal titolo “Das Universum
der Geometrie”, presentata l’anno successivo alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, curata da Giorgio Verzotti.
Sue opere sono in numerose collezioni di musei internazionali ove ha anche esposto.
Tra le altre principali mostre personali e collettive: 1979 personale alla Bernier Gallery di Atene; 1984 Galleria
L’Attico (dove espone anche nel 1985 e nel 1989); 1985 Annina Nosei, New York (anche nel 1986 e nel 1989); 1989
Galleria Skulima, Berlino; 1991 Galleria Triebold, Basilea e Cellar Gallery, Tokyo; 1992 Galleria Gian Ferrari,
Milano; 1995 Otto Gallery, Bologna (e presente a più riprese con mostre personali negli anni successivi), e Galerie Di
Meo, Parigi (anche nel 2001 e nel 2006); 1996 Base Gallery, Tokyo (anche nel 2000 e 2011); 1998 Galleria dello
Scudo, Verona; 2003 Galleria Fumagalli, Bergamo, e Galleria Marilena Bonomo, Bari; 2006 Kro Art Gallery, Vienna;
2007 “San Lorenzo” Villa Medici, Roma; 2008 Studio Trisorio, Napoli, e Galleria Antonella Cattani, Bolzano (per
Manifesta7).
Le mostre più recenti: nel 2009 “Italia Contemporanea. Officina San Lorenzo” MART, Rovereto; “Excelle con Anselm
Kiefer, Fattoria di Celle – Collezione Gori Pistoia. Nel 2010 Anteprima dei nuovi spazi presso il MACRO, Museo di
Arte Contemporanea di Roma, e le personali presso Oredaria Arti Contemporanee a Roma, e al Museo di Palazzo
Fortuny a Venezia. Partecipa alla mostra “Spazio. Dalle collezioni di arte e architettura del MAXXI”, Museo
Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma, all’esposizione della collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna,
Roma. Nel 2011 partecipa a “TRA - Edge of Becoming”, presso il Museo di Palazzo Fortuny, Venezia, e a
“MACROwall: Eighties are Back!”, MACRO, Roma; ed espone nelle mostre personali presso la Galleria Hans Strelow
a Dusseldorf e Base Gallery a Tokyo. Nel 2012 espone alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, e tiene una personale nei
due padiglioni del MACRO Testaccio – Museo di arte contemporanea di Roma. E’ recente l’invito alla LV Biennale di
Venezia 2013.
Ufficio stampa e comunicazione
Angelina Travaglini
Tel. 3346842173
E-mail in-g.ufficiostampa@beniculturali.it
Inaugurazione mercoledì 13 marzo ore 18.00
Istituto Nazionale per la Grafica - Palazzo Poli
via della Stamperia, 6, Roma
Orari: martedì - domenica, ore 10.00 -19.00, chiuso il lunedì
Ingresso libero