In occasione della Vernice per la Stampa della Mostra 'Architettura e scienza. Vincenzo Scamozzi (1548 - 1616)' il Presidente dell'Istituto Regionale Ville Venete, ingegner Luciano Zerbinati presentera' il volume 'Vincenzo Scamozzi. Intorno alle ville', prima opera della collana 'Fonti e testi inediti e rari per la civilta' delle ville venete'.
In occasione della Vernice per la Stampa della Mostra "Architettura e' scienza. Vincenzo Scamozzi (1548 - 1616)" prevista a Vicenza, Museo Palladio - Palazzo Barbaran da Porto, venerdi' 5 settembre 2003 alle ore 12, il Presidente dell'Istituto Regionale Ville Venete, ingegner Luciano Zerbinati presentera' il volume "Vincenzo Scamozzi. Intorno alle ville", prima opera della collana "Fonti e testi inediti e rari per la civilta' delle ville venete" diretta da Lionello Puppi ed edita dalla Umberto Allemandi in collaborazione con l'Istituto Regionale Ville Venete.
Il progetto editoriale, diretto dal professor Lionello Puppi, ha in programma l'edizione commentata di scritti e pubblicazioni rare, talvolta inedite, tutte intorno al tema della villa veneta, un tema molto studiato (la bibliografia annovera oltre tremila titoli) ma che ha ancora aree da scoprire o riscoprire, soprattutto per quanto riguarda le fonti piu' antiche.
Il primo dei volumi, uscito in queste settimane e curato da Lionello Puppi e Lucia Collavo, ripropone alcuni scritti di Vincenzo Scamozzi, il grande erede del Palladio cui Vicenza dedica attualmente una importante mostra in Palazzo Barbaran da Porto.
"Vincenzo Scamozzi. Intorno alle Ville" propone la riedizione dei sei capitoli - dedicati alle "Lodi e comodita' delle "fabbriche suburbane" e "Rurali" - inseriti nel terzo libro di un trattato concepito quale summa esaustiva della scienza architettonica, "L'idea dell'architettura universale", pubblicato a Venezia nel 1615.
Attraverso un ragionamento rigoroso l'architetto veneto vi teorizza "le regole e i precetti del bene et ordinatamente fabbricare" in riferimento alla progettazione delle numerose ville da lui ideate per le aree suburbane e per la campagna del Veneto, stabilendo dei principi funzionali e formali destinati ad ampia risonanza e fortuna". Un'edizione antologica, dunque, da un complesso trattato, che non potra' che arricchire la biblioteca di ogni studioso (o cultore o semplicemente curioso) del fenomeno importante e suggestivo della "civilta' di villa".
Dopo il volume dedicato agli scritti dello Scamozzi, il piano editoriale della collana prevede l'edizione del "Die Villen des Andrea Palladio" di Friz Burger, un'opera apparsa nel 1909 a Monaco in tiratura limitata e mai piu' ristampata e della quale non esiste tradizione italiana.
Ancora Andrea Palladio per il terzo volume della collana. Ad essere proposte, a cura di Lionello Puppi, saranno le pagine dedicate da Palladio al tema della villa edite nel II Libro dell'Architettura, collazionate con gli appunti preparati conservati manoscritti presso la Biblioteca Correr di Venezia.
Di Antonio Caregaro Negrin saranno poi pubblicate (a cura di Benedetta Ricatti) i testi delle 4 conferenze che l'architetto (il piu' straordinario interprete della poetica del giardino ottocentesco veneto dopo Jappelli) lesse all'Accademia Olimpica di Vicenza che le stampo' nel proprio "Odeo". Titolo dell'opera "Dell'arte dei giardini (1867 - 1891)".
Francesca Venuto curera' invece il volume "Campagne e paesaggi friulani, sec. XVII-XIX" che presentera' testi, molti dei quali inediti o pubblicati e mai piu' ristampati, descrittivi di ville, giardini e campagne relativi all'area veneto-orientale friulana".
Vincenzo Scamozzi (1548-1616) e' l'ultimo dei grandi architetti del Cinquecento italiano ed europeo, protagonista della stagione di passaggio fra l'eta' delle certezze rinascimentali e la complessita' del secolo delle scienze, inaugurato da Galileo Galilei.
Affascinante figura di teorico e progettista, e' stato a lungo considerato soltanto come allievo del suo concittadino Andrea Palladio (1508-1580), piu' anziano di quarant'anni. Di carattere difficile, era letto come una sorta di maligno Salieri, invidioso del Mozart-Palladio.
La mostra vuole demolire questo pregiudizio, riscoprendo un grande architetto che, a partire dal Palladio, propone una propria personalissima idea di architettura fondata non sull'estro individuale, o sulla pratica di cantiere, ma sulla solida base teorica di un?enorme quantita' di conoscenze scientifiche e tecniche, che alla fine della vita riunira' in due poderosi volumi, intitolati appunto L'Idea della architettura universale e pubblicati a Venezia nel 1615.
Un sofisticato controllo della luce che anticipa il barocco, la straordinaria abilita' nell'inserire i propri edifici in contesti preesistenti e la ferrea razionalita' "scientifica" che guida i suoi progetti, fanno di Vincenzo Scamozzi un architetto estremamente "moderno", oggetto di culto anche per gli architetti di oggi, come Peter Eisenmann.
Vincenzo Scamozzi realizza palazzi, ville, chiese, teatri e persino "musei". Opera sua sono le fantastiche prospettive lignee inserite nella scena del palladiano Teatro Olimpico (1585), che ricostruiscono le sette vie di Tebe, una vera e propria citta' rinascimentale in miniatura, e il Teatro di Sabbioneta, realizzato per Vespasiano Gonzaga (1588). e' di Scamozzi quella che viene definita "la piu' bella casa del mondo": la villa Rocca Pisani sui colli di Vicenza (1574), una geniale rilettura critica della Rotonda di Palladio. A Scamozzi dobbiamo il disegno della quinta meridionale di piazza San Marco a Venezia, le famose Procuratie nuove (1587). Sempre Scamozzi e' autore di uno dei primi "musei" moderni, quando allestisce nella Libreria Marciana di Venezia la grande collezione di statue romane antiche donate alla Repubblica dalla famiglia Grimani (1593).
L'attivita' di Scamozzi supero' i confini regionali, sia con opere come il duomo di Salisburgo, sia con frequenti viaggi che, portandolo piu' volte a contatto con gli ambienti mitteleuropei di Francia e di Germania, d'Austria e di Ungheria, ne fanno davvero, stando a una sua stessa espressione, un "cittadino del mondo". Dopo la sua morte, fu grande il suo influsso sull'architettura soprattutto nord-europea: in molti casi, il cosiddetto "Palladianesimo" e' in realta' "Scamozzianesimo", e cio' vale in particolare per i Paesi Bassi nel Seicento e Settecento, come provano le decine di traduzioni dell'Idea dell'architettura universale in olandese, a cui la mostra dedica una specifica sezione.
Questa mostra monografica e' la prima mai dedicata a Scamozzi. E' realizzata dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio nel Museo Palladio di palazzo Barbaran da Porto a Vicenza, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona. Saranno esposte circa 200 opere originali, fra modelli, quadri, sculture, disegni, stampe e libri, provenienti da oltre trenta musei europei e USA: dal corpus completo dei suoi disegni di progetto a preziosi dipinti di Paolo Veronese, busti di Alessandro Vittoria, manoscritti e antiche edizioni. La "riscoperta" di Scamozzi non si limita alle sale di palazzo Barbaran da Porto, ma i visitatori potranno intraprendere un "itinerario scamozziano" fra i 20 principali siti scamozziani nel Veneto e a Sabbioneta, supportati da una agile guida consegnata con il biglietto d'ingresso alla mostra, che presenta i tratti salienti di ciascun edificio, ne precisa il modo di raggiungerlo, la localizzazione esatta e gli orari di apertura.
Il catalogo della mostra presenta il catalogo completo dell'opera di Scamozzi, curato dal decano degli studi scamozziani Franco Barbieri e da Guido Beltramini, con il contributo di quasi quaranta studiosi nell'ambito di un progetto di ricerca iniziato nel 1998, e che vede coinvolti i massimi specialisti europei di Scamozzi e dell'architettura rinascimentale. Per l'occasione, il fotografo di architettura Václav Sedy ha realizzato un?accurata campagna fotografica delle opere scamozziane, mai realizzata prima d'ora con simile ampiezza e profondita' di lettura.
A cura di: Franco Barbieri e Guido Beltramini
Catalogo: Marsilio Editori
Orario: tutti i giorni, escluso il lunedi', ore 10-18. Biglietto d?ingresso al Palazzo: intero 5 Euro, ridotto 3 Euro, gruppi, universita' e scuole 2 Euro
Museo Palladio
palazzo Barbaran da Porto
contra' Porti 11
Vicenza
Per informazioni:
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
tel. 0444 323014
fax 0444 322869
email: mostre@cisapalladio.org
sito: www.cisapalladio.org
Ufficio stampa:
Studio ESSECI
tel. 049.663499
fax 049.655098