L'arte Kurumi-e tra Giappone e Medio Oriente. Esposizione, nell'ambito del festival Haru no Kaze di Vicenza, dell'artista e fashion designer di origini libanesi a lungo vissuta in Giappone.
Di contro a certa sterile omologazione culturale, il multiculturalismo di Khouloud Sinno Hibri, artista e fashion designer di origini libanesi a lungo vissuta in Giappone, sembra evidenziare l’aspetto virtuoso del processo di globalizzazione odierno, ovvero quello di scambio nel rispetto delle differenze.
Con una formazione nel campo della moda che la porta a disegnare una propria linea di Prêt-à- Porter, Khouloud crea sin dagli esordi abiti ed accessori che denotano il suo interesse verso culture diverse, in particolare quella giapponese. Pare quindi lo svolgersi di un destino già prefigurato quando l’artista ha l’occasione di lasciare il Libano per andare a vivere in Giappone.
Qui, dopo essersi immersa nello studio della lingua ed aver sperimentato le arti del Chadō, dell’Ikebana e degli Origami, l’artista approda al Kurumi-e, una pratica che oggi rischia di scomparire. Già in voga in Giappone nel Periodo Edo (1603-1868), essa si differenzia dagli Origami, in cui un unico foglio di carta è impiegato nella realizzazione di un oggetto tridimensionale, per la complessa combinazione di più parti, che, al pari di un puzzle ingegnoso, vengono assemblate a formare una figura, sia essa il ritratto di una geisha, la posa di un guerriero o una scena di costume tradizionale. Quel che ne risulta è un’opera “a bassorilievo” dove i diversi elementi compositivi, cui un’imbottitura di cotone conferisce spessore, sono rivestiti in tessuto proveniente da scampoli di kimono o in preziosa carta washi, mentre all’inchiostro di China è affidato il compito di delineare finemente l’espressione dei volti. Il tutto, interamente lavorato a mano, è montato su di un supporto, spesso un cartoncino di pregio chiamato shikishi, per costituire una decorazione a parete, anche se questa non è l’unica destinazione possibile per il Kurumi-e, che viene comunemente utilizzato per abbellire una grande varietà di oggetti.
Non è dunque difficile comprendere perché Khouloud abbia una profonda affinità elettiva con quest’arte: la predilezione mai dimenticata della fashion designer per i kimono unitamente alle sue competenze nel campo della moda trovano infatti nel Kurumi-e un’evidente quanto imprevista possibilità d’espressione, in cui la libera creatività individuale sposa la tradizione di un’arte che per secoli ha associato la dedizione, la pazienza e la precisione del processo esecutivo alla qualità, alla raffinatezza e alla duttilità dei materiali utilizzati.
Ma se le realizzazioni Kurumi-e in stile giapponese di Khouloud ben incarnano, nei soggetti come nella tecnica e nei materiali, quegli elementi di forza-delicatezza, presenza-impermanenza, seduzione-rinuncia tipici della cultura giapponese, del tutto inaspettati sono gli esiti in cui la calligrafia si fa arabeggiante e le moschee danno al Kurumi-e un fascino nuovo, un omaggio dell’artista alla pacifica e
arricchente convivenza di culture diverse.
Inaugurazione 15 marzo ore 10.30
ViArt - Artigianato Artistico Vicentino
Contra' Del Monte, 13, Vicenza
Mar-dom 10.00-12.30 e 15.00-19.00
Ingresso libero