Dalla scrittura al fumetto. Le scritture di Perilli sono nate dall'esperienza maturata con Gastone Novelli sulle pagine dell'Eperienza Moderna e, per trovare una continuita' di lettura, si sono scandite nei "fumetti" a formulare piccole stazioni, ideali sequenze o riquadri.
Nel 1957 l’esperienza maturata da Achille Perilli in compagnia di Gastone Novelli e trasferita sulle pagine dell’ “Esperienza Moderna” voleva trasmettere la percezione di un informale che stava consumando il proprio tempo e che andava sostituito con una materia, con un segno spontaneo, immediato capace di comunicare all’osservatore emozioni e sollecitazioni dirette, istintive, mediate e promosse dall’inconscio. Così sono nate le sue “scritture” che, per trovare una continuità di lettura magari frammentata nella stessa opera, si sono scandite nei “fumetti” a formulare piccole stazioni, ideali sequenze o riquadri, a recuperare e a rinnovare quella grafia bio-organica attivata dalla gestualità di Miró da assommarsi al tratto graffito di Klee. In tal modo egli perveniva a quella libertà gestuale e spaziale inizialmente espressa da un segno pronto a rimarcare nella materia incisa il significato di una presenza o la testimonianza di un transito esistenziale; un segno quindi capace di articolarsi per frammenti e per ulteriori racconti in lavori che ripercorrono la struttura dei “comic strips”.
Dopo la mostra destinata nel 2008 ai lavori più recenti del maestro romano, la Galleria Tega (Via Senato 20 Milano) intende per l’appunto allestire dal 18 marzo all’ 11 maggio un percorso di una trentina di opere, tra tele e carte, eseguite in quei primi magici anni Sessanta partendo cronologicamente da una grande composizione del 1959, intitolata “Nessuno nel deserto”, un ripetuto segno grafico che attraversa lo spazio e lo determina. In seguito si leveranno dalla tela figure, ectoplasmi in sospensione aerea e in lento movimento, come si può vedere per esempio in “Erotica” del 1962, un grande dipinto verticale di distillata e ironica allusione formale, e in “Visibile e invisibile” del 1963 frazionato questa volta per ritmiche e suggestive emozioni orizzontali separate da un riquadro di colore. Nel 1967 Perilli approda all’ultima decisiva svolta: le forme informi si aggregano e tendono a costruire quell’ “insana geometria” che trova interessanti incroci di linee e un suo sviluppo germinativo a partire dal 1968 per entrare in una nuova misura spaziale e concettuale.
L’attuale rassegna si ferma su questa soglia concentrandosi sul momento creativamente esaltante delle “scritture” e del “fumetto” che qui si conclude con due significative prove del 1965 e del 1966 intitolate rispettivamente “Oroscopo provvisorio” e “L’eccitante relax”.
L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo a cura di Luciano Caprile che, al di là della pubblicazione a piena pagina di tutte le opere esposte, riporterà anche gli scambi epistolari di Achille Perilli con Lucio Fontana e Gastone Novelli che aiutano a cogliere più in profondità quello straordinario, irripetibile periodo.
Inaugurazione 18 marzo ore 18.30
Galleria Tega (nuova sede)
Via Senato, 20 - Milano
Orario lunedì – sabato 10-13 / 15-19
Ingresso libero