A partire dai fermenti simbolisti, dalle gelide notti di Munch, dall'ironia ribelle di Ensor e di Toulouse-Lautrec, dai viaggi improbabili di Bocklin, l'itinerario di una creazione ansiosa si sviluppa attraverso un percorso espositivo che permette di far convivere e dialogare le diverse generazioni artistiche che hanno caratterizzato il secolo. La mostra intende sottolineare uno stato d'animo contrassegnato da un senso di ribellione espresso attraverso poetiche e linguaggi irriguardosi di qualsivoglia ritualita'. A cura di Giorgio Cortenova
Frutto di una lunga indagine, sostenuta da un'importante e prestigiosa collaborazione internazionale - 80 prestatori, di cui 40 collezioni pubbliche, dal Giappone alla Scandinavia - la mostra permetterà il confronto di 90 protagonisti in assoluto dell'arte moderna e di circa 200 opere di tale portata emozionale da coinvolgere il pubblico nel significato profondo della comune vicenda umana.
La straordinaria fioritura dei linguaggi che inaugura e attraversa il XX secolo nasce dalla rivolta contro i modelli interpretativi ottocenteschi: anziché rappresentare il mondo attraverso le alterne vicende degli stili, i nuovi linguaggi navigano nel mare minaccioso di un pensiero che ha perduto i tradizionali riferimenti e che si appresta a penetrare nelle zone inesplorate della psiche.
Si tratta di un evento atteso dal grande pubblico e dai centri culturali italiani e internazionali. Una mostra dove l'urlo e il brivido, la figurazione e l'astrazione, lo spazio e la materia interagiscano tra loro in un affascinante spaccato culturale.
A partire dai fermenti simbolisti, dalle gelide notti di Munch, dall'ironia ribelle di Ensor e di Toulouse-Lautrec, dai viaggi improbabili di Bocklin, l'itinerario di una creazione ansiosa si sviluppa attraverso un percorso espositivo che permette di far convivere e dialogare le diverse generazioni artistiche che hanno caratterizzato il secolo. La mostra intende sottolineare uno stato d'animo contrassegnato da un senso di ribellione espresso attraverso poetiche e linguaggi irriguardosi di qualsivoglia ritualità . Si pensi appunto a Strindberg, Schiele, Kokoschka, Viani, Soutine, Artaud, per un verso, e per altri versi a Fautrier, Giacometti, Brus, Rainer, Burri, Freud; o Âinvece al brivido gelido delle ricorrenti metafisiche, da de Chirico a Schad, da Radziwill a Cremonini, De Andrea, Beecroft. Ma è solo qualche nome.
L'intento di Giorgio Cortenova, direttore di Palazzo Forti e curatore della mostra, è stato quello d'introdursi in un tema di difficile definizione, che contrassegna la nostra epoca e che vede gli strepitosi capolavori dell'arte moderna proiettati in prima linea, testimoni di un impegno individuale e sociale coraggioso e spesso solitario.
CONFERENZA STAMPA A VERONA, PALAZZO FORTI
GIOVEDI' 11 SETTEMBRE ORE 12.00
INAUGURAZIONE AL PUBBLICO
VENERDI' 12 SETTEMBRE ORE 17.00
Ufficio Stampa
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Immagine: Egon Schiele, Madre e bambino, 1912
Palazzo Forti Vicolo Volto Due Mori, 4 Verona