Susan York The experience of gravity. Grafite, disegni, scarti dimensionali sono alcune delle linee linguistiche di Susan York; Maria Elisabetta Novello si rapporta con le tonalita' distoniche dei paesaggi di cenere in teche di plexiglas.
a cura di Martina Cavallarin
Da giovedì 21 marzo 2013 Fabbri Contemporary Art espone le opere di Maria Elisabetta Novello e di Susan York, un dialogo intenso in un’atmosfera rarefatta
Milano 8 marzo 2013 - THE EXPERIENCE OF GRAVITY è un dialogo intenso costituito da scarti minimi, distanze da colmare o angoli da attraversare con geometrie al limite tra attrazione e dispersione, sulla soglia delle minorazioni, delle moltiplicazioni e delle loro sconfinate possibilità.
Si tratta di attraversare micro e macro, atemporalità allungate nella visione e immersione delle opere dell’artista americana Susan York e dell’artista italiana Maria Elisabetta Novello, personalità parallele e in qualche modo aderenti per linguaggio, uso di materiali, codici poetici che si esprimono tra pratiche installative e scultorie sempre rarefatte, sempre poco raccontate, ma straordinariamente profonde.
Grafite, disegni, scarti dimensionali sono alcune delle linee linguistiche di Susan York la cui opera si confronta con lo spazio che abita e con la potenza della gravità che esperisce nella tensione tra angoli, linee strutturali, materia. I suoi solidi impostano un colloquio silente con le pareti, si staccano e si allargano con la forza di un’obliquità declinata in differenti intervalli e impreviste sospensioni.
Maria Elisabetta Novello si rapporta con le tonalità distoniche dei paesaggi di cenere in teche di plexiglas, degli orizzonti, dei disegni in cui lo “scambio di colore” avviene tra sovrapposizioni di carte, campiture in cui si alterna il “nero bianco e bianco nero” per un’esperienza di memoria gravitazionale ed espressiva.
Le opere a terra, parete e pavimento delle due artiste abiteranno gli spazi architettonici della Galleria Fabbri tra suggestioni e resistenze, conflitti di spazi da saturare e vuoti che si srotolano lungo assi immaginarie, all’insegna di un dialogo sintattico e lessicale raffinato, persuasivo, concettuale e coinvolgente per un’arte contemporanea dislocata in infinite dimensioni e possibilità del senso.
Martina Cavallarin
Inaugurazione: giovedì 21 marzo dalle 18.30
Fabbri.Ca Contemporary Art
via Stoppani, 15/C - Milano
Orari: tutti i giorni 15.30 – 19.30; mattina su appuntamento, domenica e lunedì chiuso
Ingresso libero