Martina Aiazzi Mancini
Serena Gallorini
Beatrice Lontani
Costanza Maragliulo
Hoya Pallida
Martino Marangoni
Autoritratti femminili contemporanei. Martina Aiazzi Mancini, Serena Gallorini, Beatrice Lontani, Costanza Maragliulo e Hoya Pallida fotografano se stesse per interrogarsi sia sulla propria storia personale sia su quella collettiva.
A cura di Martino Marangoni della Fondazione Studio Marangoni
Fotografie di Martina Aiazzi Mancini, Serena Gallorini, Beatrice Lontani, Costanza Maragliulo e Hoya Pallida
Nella storia della fotografa degli ultimi trent'anni, molte sono le autrici fotografe che hanno fatto
dell'autoritratto la propria ricerca. Da Francesca Woodman a Cindy Sherman, per arrivare a Elina Brotherus, le
artiste hanno spesso prodotto lavori che rifettono sull'essere femminile, a volte mosse dalla ricerca di
un'identità personale, altre motivate dal bisogno di ridefnire il ruolo delle donne. Le cinque fotografe
presentate in Femminile plurale sono, di questo vasto movimento del mondo femminile, validissime espressioni
che - travestendosi ovvero rivelandosi attraverso piccoli gesti e oggetti di vita quotidiana - fotografano se
stesse per interrogarsi sia sulla propria storia personale sia su quella collettiva.
Martina Aiazzi Mancini tratta di femminilità del XX secolo nel suo lavoro dal titolo: Proprio di questo mi
meraviglio che gli Achei non capissero che stavano soffrendo per una cosa così effmera e che sforiva così facilmente.
Le sue immagini nascono dalla voglia di raccontare il cambiamento, e mostrare come la moda e lo stile si sono
evoluti dagli anni '20 agli anni '90. Ma questo non è altro che un pretesto per parlare della società stessa e della
sua mutevolezza: i cambiamenti sono evidenziati non solo dalla scelta accurata degli indumenti che ci riportano
a ciascun decennio, ma anche dai gesti, dalle espressioni del viso e del linguaggio corporeo. Martina affronta
l'argomento con ironia e leggerezza, evitando di prendere posizioni nette e defnitive.
âmes, di Serena Gallorini, è una messa in scena in cui l'autrice interpreta personaggi che sembrano uscire
da flm felliniani, in un lavoro che indaga nel profondo dei suoi stati d'animo, alla ricerca di un'identità
esistenziale. Fanno da sfondo desolati paesaggi notturni, che creano un’atmosfera di inquietudine.
Nella serie di immagini sul teatro greco, Beatrice Lontani fa convergere i suoi studi classici con quelli
fotografci. Questi autoritratti nascono dall'incontro solitario con le eroine della tragedia greca: l'artista
interpreta i personaggi femminili conosciuti per la prima volta sui libri e subito sentiti vicini non solo a sé, ma
alle donne di ogni epoca: Medea, Alcesti, Ecuba, Cassandra sono innanzitutto madri, fglie, sorelle prima che
assassine, schiave o maghe. La tragedia che racconta è quella umana, non eroica: la perdita di un fglio, la
solitudine dell'adolescenza, il sacrifcio d'amore.
Costanza Maragliulo è appassionata da tutto ciò che appartiene agli anni '50 e il suo progetto di tesi del
terzo anno la vede interpretare ruoli femminili di quell’epoca. Nel presentare il lavoro, Anni '50, i meravigliosi
anni '50, Costanza scrive: "Socchiudendo gli occhi si fanno spazio nella mia mente immagini di un mondo
patinato visto solo attraverso fotografe e flm, la fantasia mi porta a fare parte di quella realtà. Jukeboxe,
macchine decappottabili, vespe color pastello, rossetti rossi, vestiti inamidati portati da donne sempre perfette.
Una realtà riforita, pronta a riscattarsi dopo un periodo di guerre e povertà, una realtà che vuole emulare la
vita Hollywoodiana spensierata e senza tempo."
Nel lavoro di Hoya Pallida, il nido (Nest) è lo spazio fsico e mentale in cui le persone mettono in scena se
stesse e i loro legami. Oggetti e dettagli di sé - della realtà corporea - restituiscono un racconto per
frammenti, in cui la rappresentazione di se stessa e della propria condizione esistenziale è spesso affdata alle
piccole cose; piccole sì, ma dense di echi, capaci di custodire molti livelli di lettura, alcuni dei quali parzialmente
svelati da pagine di vecchie enciclopedie che, nei dittici, affancano le immagini fotografche.
Inaugurazione giovedì 21 marzo 2013 ore 18
Fondazione Studio Marangoni
via San Zanobi 19r/32r
50129 Firenze
T. 055 280368
M. 345 7206260
F. 055 215052
Caffe' Letterario Le Murate
piazza delle Murate - Firenze
Orario: 9-01
Ingresso libero