Stun shelter. La prima mostra in Italia di John Duncan (U.S.A.) e Carl Michael von Hausswolff (Svezia), che realizzeranno un'installazione sonora appositamente per il nuovo spazio espositivo di Prato. Un progetto di sound art: una delle manifestazioni piu' vivaci dell'indagine artistica odierna, che utilizza il suono come elemento portante. A cura di Daniela Cascella
La galleria nicola fornello presenta la prima mostra in Italia di John Duncan (U.S.A.) e Carl Michael von Hausswolff (Svezia), che realizzeranno un'installazione sonora appositamente per il nuovo spazio espositivo di Prato.
La mostra ha il fine di proporre in Italia un progetto di sound art - una delle manifestazioni più vivaci dell'indagine artistica odierna, che utilizza il suono come elemento portante - affiancandosi in questo modo alle realtà espositive ed alle ricerche più avanzate a livello mondiale. Negli ultimi anni abbiamo assistito all'emergere di artisti che operano in uno spazio a metà tra il visivo e il sonoro, che utilizzano il suono per definire uno spazio percettivo carico di suggestioni. Forti di un saldo background tanto nelle arti visive quanto nella produzione musicale vera e propria, questi artisti impiegano il suono come esperienza capace di disegnare coordinate tattili, realizzando installazioni che hanno proprio nel suono l'elemento costitutivo principale. Tra le realtà più avvincenti della sperimentazione artistica contemporanea, la sound art ha conquistato un posto di rilievo in numerosi spazi espositivi pubblici e privati in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone, che hanno ospitato mostre ed eventi legati alle diverse forme di questo fenomeno.
John Duncan e Carl Michael von Hausswolff sono da considerarsi tra i pionieri della sound art ed hanno spesso lavorato a progetti site-specific. La loro musica è composta di suoni assemblati in modo da dare vita a textures sonore di grande impatto. Per lo spazio di Prato realizzeranno rispettivamente le installazioni ''See'' (Duncan) e ''Thinner & Low Frequency Bar / Glue & High Frequency Lounge'' (Hausswolff), creando uno spazio intenso, fondato su una fortissima presenza visiva, sonora e sensoriale che risulta dalla commistione di immagini e materiali incisivi e da un suono diffuso, a formare un'esperienza percettiva totalizzante. ''Thinner Bar?'' consiste in due bar costruiti in ferro e vetro, sui quali sono appoggiati dei recipienti che contengono sostanze in grado di alterare la percezione come la colla, il solvente, la benzina, l'etere. Sul bar, un oscillatore che genera frequenze di diversa intensità a riempire l'udito e a disorientare la percezione. ''See'' è una videoinstallazione costituita da quattro proiezioni separate e simultanee di sequenze tratte dalle John See Series, una serie di film per adulti realizzati da Duncan nel 1986-1987 durante la sua permanenza in Giappone. Entrando nella sala al buio si è investiti da immensi flashes di immagini e cut-up sonori che creano un'esperienza di stordimento. Nei momenti in cui il suono è più tenue emerge una voce in Giapponese, che sussurra lievemente prima di essere sommersa di nuovo nell'ondata di suoni più alti. L'utilizzo d'immagini pornografiche (immagini in cui peraltro l'atto sessuale è cancellato, omesso) innesca un discorso legato alle modalità di lettura di un codice normalmente ritenuto tabù, ma che all'interno del percorso creativo di Duncan diventa strumento usato per scandagliare alcuni degli aspetti più nascosti della psiche umana, mettendo in gioco (e in dubbio) le comuni modalità comportamentali e di auto-censura. Afferma Duncan: ''Questo lavoro non riguarda il sesso. Gli attori recitano, i loro movimenti sono messi in scena artificialmente. Questo lavoro riguarda voi e la vostra reazione a quello che pensate di vedere. Riguarda voi che diventate coscienti delle reazioni che voi stessi create; riguarda il vostro accettarle come parte di voi. Riguarda la presa di coscienza di un piccolo aspetto di voi.''
Nello spazio esterno della galleria sarà presentata l'installazione sonora di John Duncan ''The Flocking'', un lavoro audio basato sulla rielaborazioni di voci processate al computer.
In chiusura della mostra sarà pubblicato un catalogo+cd.
JOHN DUNCAN (Wichita, Kansas, USA, 1953)
Tra i precursori della musica di ricerca più estrema, John Duncan inizia a lavorare a Los Angeles nella seconda metà degli anni Settanta nell'ambito della performance e della body art; tra il 1976 e il 1979 conduce con Paul McCarthy il programma radiofonico ''Close Radio''. Trasferitosi in Giappone sino al 1988, poi ad Amsterdam e successivamente in Italia, Duncan ha realizzato numerosi progetti musicali ed installativi sempre volti a verificare il limite della percezione, sorprendendo in continuazione le aspettative dell'audience e lasciando sempre il dubbio che qualcosa stia per cambiare, che qualche equilibrio stia per spezzarsi.
Tra i lavori discografici ricordiamo ''The Crackling'' (1996), nel quale Ducan ha usato suoni campionati all'interno dell'acceleratore lineare di Stanford (costruito per la ricerca sulle particelle subatomiche tramite la scissione degli elettroni) ed il recente ''Fresh'', in collaborazione con il prestigioso ensemble berlinese Zeitkratzer. Nel 1998-1999 ha partecipato alla mostra antologica sulla body art ''Out of Actions: Between Performance and the Object'' presso il Museum of Contemporary Art di Los Angeles e poi a Vienna, Barcellona e Tokyo. Lo scorso febbraio ha realizzato una performance musicale nell'ambito della rassegna ''Erewhon'' organizzata dallo Studio Stefania Miscetti a Roma. E' tra gli artisti invitati alla Biennale di Göteborg del 2003.
http://www.johnduncan.org
CARL MICHAEL VON HAUSSWOLFF (Linköping, Svezia, 1956)
I primi esperimenti di Carl Michael von Hausswolff con il suono risalgono alla fine degli anni Settanta e consistono in composizioni per nastro magnetico. Da allora il suono è rimasto una delle principali componenti del suo lavoro, anche al di là dell'ambito strettamente musicale. I suoi lavori audio si basano sull'intreccio e sull'intersezione di drones e di frequenze, ottenuti tramite l'utilizzo di diversi generatori di suono e mezzi elettronici. La forte componente concettuale dei suoi lavori non ostacola in essi la presenza di momenti di suggestione a livello puramente percettivo. I suoi lavori possono essere letti secondo diversi codici, dal criptico al giocoso, dallo sperimentale all'ironico.
Numerose le collaborazioni con altri artisti e musicisti, tra i quali Andrew McKenzie (The Hafler Trio), Graham Lewis, Kim Cascone, Grönlund & Nisunen. Da menzionare in particolare il sodalizio con Leif Elggren, con il quale nel 1992 ha fondato il regno di Elgaland-Vargaland: un regno che occupa tutte le zone di confine e di flusso fisico e mentale, gli spazi collocati tra le linee di definizione.
Hausswolff ha partecipato a numerose mostre internazionali, tra le quali la Biennale di Istanbul e di Johannesburg, Manifesta 1 a Rotterdam, Documenta X a Kassel, ''Sonic Boom'' a Londra, ''Sound Art - Sound As Media'' a Tokyo. Nella passata edizione della Biennale di Venezia (2001) ha realizzato il progetto per il Padiglione dei Paesi Nordici assieme ad altri cinque artisti e musicisti scandinavi. Da ricordare anche il suo lavoro come curatore per Färgfabriken a Stoccolma e per la Biennale di Goteborg inaugurata nel maggio 2003.
http://www.krev.org
Immagine: John Duncan, Hall of words, 1998
nicola fornello artecontemporanea
Via Paolini 27 59100 Prato
Inaugurazione 12 settembre ore 18
Orario apertura mart - sab 11-13 15-20