Presentazione del volume "Il seme dell'intolleranza. Ebrei, eretici e selvaggi: Granada 1492"
Sala dello Stabat Mater, ore 17.30. L'anno 1492 segna tradizionalmente una cesura epocale importante: con la scoperta dell'America e l'avvio dell'unificazione del mondo per opera degli europei si considera concluso il Medioevo e iniziata l'eta' moderna. In quello stesso anno accadono cose che fissano alcuni meccanismi di identita' e di esclusione tipicamente moderni. In Spagna, la conquista dell'ultimo caposaldo del dominio musulmano, Granada, e l'espulsione della minoranza ebraica - messi in atto da Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia, col progetto di fare del proprio regno riunificato la piu' grande potenza del Continente, fornendola, allo scopo, di un profilo identitario fortissimo nella sua "purezza": l' "Hispanidad" - avviano la formazione di uno stato fortemente caratterizzato dall'unita' religiosa. Non solo: alle altre figure gia' codificate dell'alterita' umana - l'eretico, il giudeo - l'espansione extra-europea aggiunge la figura del "selvaggio", categorie di "diversi" su cui si esercitano i meccanismi dell"esclusione o dello sfruttamento. Sugli ebrei in particolare si registra un passaggio carico di un pesante futuro: quello dalla tradizione dell'antigiudaismo cristiano del Medioevo a base religiosa alle nuove forme di antisemitismo a base "naturale", fondato sulla presunta differenza di sangue. Adriano Prosperi, studioso della cultura e della vita religiosa della prima etA' moderna, insegna Storia moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha curato, tra le altre sue pubblicazioni: il Dizionario storico dell'Inquisizione (4 volumi, con V. Lavenia e J. Tedeschi, Pisa 2010). Intervengono: Adriano Prosperi, Scuola Normale Superiore di Pisa; Antony Mohlo, European University Institute di Firenze e Boston University Presiede Emilio Campos, Presidente Fondazione Museo Ebraico di Bologna. Ingresso libero.