Il racconto del riso. Un libro e una serie di scatti in bianco e nero ripercorrono un pezzo della storia italiana intorno ai Rondolino, alla loro azienda e a La Colombara, il piccolo paese che ospita la cascina di famiglia.
Gianni Berengo Gardin, fotografo che più di ogni altro ha saputo
interpretare visivamente le trasformazioni del Novecento italiano, ci narra, con un esercizio fotografico sorprendente, questo silenzio
assordante che caratterizza le terre che in primavera si fanno acqua per
generare uno degli alimenti più importanti per la vita dell'uomo: il riso. (Carlo Petrini)
Un libro e una mostra, organizzata nelle sale di Forma Galleria, offrono
un'occasione straordinaria: ripercorrere un pezzo di storia italiana,
fatta di immagini, tradizione e memoria, negli scatti in bianco e nero
di Gianni Berengo Gardin intorno alla famiglia Rondolino e alla loro
azienda.
Vicino a Vercelli si trova La Colombara, il piccolo paese che ospita la
cascina di famiglia e dove sono ancora racchiusi le memorie e i ricordi
di chi, negli anni, ha dedicato la propria vita alla coltivazione del
riso per farne una eccellenza italiana di livello internazionale: il
riso Acquerello.
Quello realizzato da Gianni Berengo Gardin è un racconto vario e
composto, appassionato e vibrante come nelle corde del maestro della
fotografia italiana.Immagine dopo immagine, vediamo il tempo scorrere, i
campi che si trasfigurano con il passare delle stagioni, gli strumenti
per lavorare i campi, i volti degli uomini e delle donne legati alla terra.
Comprendiamo così le diverse fasi di un rito che si rinnova lungo l'arco
dei dodici mesi e che coinvolge esperienze antiche ma anche nuove
tecniche ed esperimenti innovativi.
Una tradizione che si rinnova ad ogni nuovo raccolto, ad ogni nuova
stagione.
La mostra è accompagnata da un libro-catalogo edito da Contrasto in cui
le immagini di Gianni Berengo Gardin sono accompagnate da testi di Carlo
Petrini, Gianni Rondolino, Marco Vallora e da una antologia di brani
scelti intorno alla coltivazione del riso e alla sua cultura.
Inaugurazione: Venerdì 5 aprile alle 18.30
Fondazione Forma per la Fotografia
piazza Tito Lucrezio Caro, 1, Milano
Orari: da martedì a venerdì ore 10-19
Sabato ore 12-18
E su appuntamento
Ingresso libero