La felicita' del progetto. I disegni di Luca Meda. La mostra rende per la prima volta visibili circa 100 documenti acquisiti. Un fecondo disegnatore dallo sguardo ampio e dal segno felice, un costruttore innovatore e sapiente.
Mostra a cura di Nicola Braghieri, Serena Maffioletti e Sofia Meda
con Rosa Chiesa
Recentemente depositato presso l’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia, il Fondo Luca Meda è
composto da una vastissima quantità di disegni, schizzi, fotografie, prototipi e modelli di design e di
architettura, provenienti dallo studio dell’architetto-designer. Come quella recentemente dedicata
dall’Archivio Progetti a Ferdinando Forlati, la mostra “La felicità del progetto. I disegni di Luca Meda” si
propone soprattutto come un evento festoso, per ringraziare la famiglia Meda della fiducia riposta
nell’Università Iuav di Venezia e per testimoniare l’impegno che l’ateneo assume. La mostra rende per la
prima volta visibili circa cento documenti acquisiti, inaugurando così l’ordinamento del fondo archivistico e un
nuovo ciclo di studi dedicati a un progettista, protagonista dell’architettura e del design italiano e milanese
dagli anni Sessanta: un fecondo disegnatore dallo sguardo ampio e dal segno felice, un costruttore
innovatore e sapiente.
Allievo alla Hochschule für Gestaltung a Ulm, dove è indirizzato da Ernesto N. Rogers, giovane collaboratore
di Marco Zanuso, Luca Meda intreccia in una continua ricerca e in un’intensa attività professionale
l’architettura e il design, costantemente uniti nel parallelo sviluppo da una continua relazione concettuale e
figurativa.
L’esordio dell’attività di Luca Meda avviene negli anni ’60, in stretta collaborazione con alcuni giovani, i
protagonisti della nuova architettura italiana, con i quali sviluppa i primi capisaldi della Tendenza: con Aldo
Rossi e Gianugo Polesello il Monumento alla Resistenza a Cuneo e il Centro direzionale di Torino, con Rossi
la Fontana Monumentale a Milano e l’allestimento della XIII Triennale, con Giorgio Grassi la scuola
elementare speciale Peter Pan a Monza e il Monumento ai caduti per la Resistenza a Brescia. Inizia con loro
una riflessione progettuale sulle figure permanenti e sugli archetipi dell’architettura, riflessione che alimenta i
molti progetti di architettura sviluppati lungo l’arco della sua vita, e nella quale immerge, rinnovandola
profondamente, la raffinata tradizione milanese dell’oggetto di design e della cultura stessa dell’abitare.
Il dialogo con Rossi ricorre nella vicenda umana e professionale di Luca Meda: essi si coinvolgono
reiteratamente in progetti di edifici, di allestimenti, d’interni e di oggetti di arredo, per lo sguardo che Meda
rivolge allo spazio abitato, insieme urbano e domestico, come luogo della memoria, scena dell’azione
umana, unità di forme e spazi dedicati al benessere di chi vi abita.
Accanto a modelli, stampi e prototipi, la mostra raccoglie soprattutto disegni di studio, quegli schizzi vigorosi
e immediati, elaborati in successioni tanto rapide quanto esatte, e tutte profondamente poetiche, attraverso
cui Meda sonda il tema e ne svolge il cammino fino alla forma, una forma felice per una vita intensamente e
caldamente vissuta.
La mostra riflette sulla dissoluzione del limite tra architettura e design, che la ricerca di Meda ha indagato,
pur fedele a quell’esattezza del gesto, dell’uso della materia e della costruzione, che la Scuola di Ulm e la
tradizione milanese alimentavano.
Così, ad esempio, gli schizzi per il mobile componibile Piroscafo, progettato per Molteni&C, sono accostati ai
disegni per l’edificio nell’isolato rossiano in Schützenstrasse e quelli per gli arredi Portafinestra e ViaVai e per
l’elettrodomestico La Granita di Girmi, per il continuo rimando di forme attraverso variazioni delle dimensioni,
dei temi, dei materiali, delle circostanze. E, ancora, l’unità dell’architettura e del design nella costruzione
della scena umana viene indagato, avvicinando i disegni per la XIII Triennale a quelli per la macchina da
caffé CafféConcerto, entrambi teatri, reali o metaforici, di riti sociali e domestici.
La mostra rivolge uno sguardo ampio al design, documentato attraverso sequenze di disegni di studio per
sedie, tavoli, letti, poltrone, piccoli elettrodomestici, pareti attrezzate, ambienti di lavoro, sistemi modulari,
progettati per Radiomarelli, Molteni, Girmi, Dada e Unifor.
L’atteggiamento vitale con il quale Luca Meda affronta il progetto e la modalità espressiva, giocosa e
colorata, della sua trasmissione traspaiono anche nella sua pubblicizzazione, per la quale Meda disegna
cataloghi e allestimenti.
Uomo di fabbrica e artista, che intreccia la sapienza artigianale a modi della produzione industriale, Meda
interpreta da maestro l’industrial design italiano, nella ricerca di un raffinato, equilibrato, felice ambiente
quotidiano.
Serena Maffioletti
Lorena Manesso
Sistema Bibliotecario e Documentale
Responsabile Gestione e promozione attività culturali
lorena@iuav.it
+39.041.2571011 - fax +39.041.2572626
www.iuav.it/archivioprogetti
Inaugurazione 9 aprile 2013, ore 12
Intervengono: Nicola Braghieri, Alberto Ferlenga e Serena Maffioletti
Università Iuav di Venezia
Archivio Progetti Sala “carro ponte”
Dorsoduro 2196, Cotonificio Veneziano 30123 Venezia
orario 9 > 19
Ingresso libero