Carpaccio
Lorenzo Lotto
Nicola da Urbino
Domenico Tintoretto
Andrea Briosco
Savero Calzetta
Girolamo Campagna
Tiziano Aspetti
Gentile Bellini
Andrea Bellieni
Studi, scoperte, restauri per il "Grande Correr". Al Museo Correr ricostruita una sorprendente "collezione delle meraviglie": dipinti, preziosi manufatti e rarita' escono dai depositi dopo interventi di catalogazione, studio e restauro. Esposti anche capolavori inediti di Carpaccio e Lotto e il famoso "Servizio Correr" di Nicola da Urbino.
A cura di Andrea Bellieni
Al Museo Correr ricostruita una sorprendente “collezione delle
meraviglie”: dipinti, preziosi manufatti e rarità escono dai depositi
dopo interventi di catalogazione, studio e restauro. Esposti anche
capolavori inediti di Carpaccio e Lotto e il famoso “Servizio Correr” di
Nicola da Urbino.
Manufatti veneziani in avorio e cristallo, smalti romanico-gotici di Limoges,
oreficerie da Costantinopoli, avori gotici francesi, strumenti di straordinaria
complessità meccanica tedeschi, smalti e maioliche, cammei e gemme preziose
antiche o rinascimentali.
E poi lussuosi metalli ageminati islamici, arazzi delle fiandre, bronzetti
rinascimentali, mobili di pregio, codici miniati tra i più preziosi della Biblioteca
Correr e dipinti, che sono stati oggetto in questi ultimi anni di sorprendenti
scoperte, come quelle - recentissime - d’inediti di Vittore Carpaccio e Lorenzo
Lotto.
Saranno oltre 300 le opere delle ricchissime collezioni civiche veneziane inserite
nel percorso espositivo del Museo Correr, in nove sale del primo piano, oggetto di
uno specifico allestimento, curato da Andrea Bellieni, a rievocare il fascino di una
possibile “Wunderkammer” lagunare.
Di queste, ben 260 escono direttamente dai depositi, esposte e portate
all’attenzione e al godimento del pubblico quasi tutte per la prima volta, dopo un
secolo di ‘nascondimento museale’: finalmente riconosciute nel loro reale valore o
proposte agli studiosi per un più aggiornato giudizio.
Un’operazione importante, promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, che
rivela innanzitutto i risultati della silenziosa e continua opera di catalogazione,
studio e restauro delle raccolte condotta dai suoi conservatori e responsabili, in
sinergia con le Soprintendenze e i contributi scientifici di studiosi e specialisti
internazionali, il concorso della Regione del Veneto e il supporto anche di generosi
sponsor privati.
Un’iniziativa che, nel contempo, aggiunge un tassello ulteriore – dopo il recente
restauro delle cosiddette Stanze di Sissi del Palazzo Reale – al programma di
recupero e valorizzazione patrimoniale e al progetto di revisione dell’ordinamento e
dei percorsi del Museo affacciato su Piazza San Marco, in vista di quello che la
stampa francese ha già rinominato il “Grande Correr”.
Così, sotto l’egida di colui che è stato l’artefice del nucleo iniziale e più rilevante
delle raccolte civiche veneziane, Teodoro Correr - ricordato nella prima sala con il
ritratto e i disegni del suo palazzetto sul Canal Grande a San Zandegolà, zeppo
d’opere e documenti - si dipana dinnanzi ai visitatori una sorta di “collezione delle
meraviglie”, intima ragione aggregante di manufatti così disparati nelle raccolte
sette-ottocentesche del nobile veneziano.
Opere e oggetti che per lo più si trovavano già a Venezia da vari secoli: parte di
tesori ecclesiastici o civili poi smembrati, raffinati oggetti d’uso nelle case di
mercanti e viaggiatori medievali, colte e preziose meraviglie negli studioli
umanistici, simboli di un lusso raffinato tutto veneziano, nei palazzi patrizi.
Comunque e sempre testimonianza evidente di una città cosmopolita, crocevia di
popoli, culture e religioni che potevano dialogare e confrontarsi, straordinario ponte
tra Oriente e Occidente.
Tra le tantissime curiosità, in una sala interamente dedicata a oggetti d’arte sacra
troviamo, oltre a uno straordinario dente di narvalo figurato, realizzato proprio a
Venezia, due dei quattro bellissimi arazzi provenienti da Santa Maria degli Angeli a
Murano, modernamente “inediti” ma tra i più antichi in laguna (inizi del
Cinquecento), probabilmente realizzati ad Arras su commissione veneziana come
dimostrerebbero i tanti stemmi patrizi. Ancora: un grande leggio metallico prodotto
nelle Fiandre per un monastero dell’Egeo e salvato dalla distruzione mussulmana
da Francesco Morosini, che lo condusse in patria affidandolo al convento
domenicano dei Santi Giovanni e Paolo, e una Madonna con il Bambino in trono e
Angeli attribuita alla bottega veneziana e, forse, all’intervento di Gentile da
Fabriano.
I gusti e le mode veneziane, alimentate dai racconti e dalle merci preziose di mondi
lontani, rivivono nelle case dei mercanti e in oggetti singolari, come i brucia-profumi
islamici a forma di sfera rotolabile sui tappeti, gli scacchi scandinavi, gli avori gotici
francesi (bellissime le valve di custodia per specchio con “castello d’amore” o
scene cortesi) o della bottega veneziana
tre–quattrocentesca degli Embriachi, superbi e raffinati per gli intagli.
Anche la raccolta dei dipinti Correr provenienti da precedenti antiche collezioni, con
la varietà delle sue presenze, registra con viva immediatezza i gusti e le diverse
preferenze dei veneziani in quel momento, nonché i possibili stimolanti riferimenti
per gli artisti locali.
Proprio il lavoro d’analisi e restauro svolto di recente sui dipinti del Correr, specie
quelli finora trascurati e conservati nei depositi, ha riservato verifiche interessanti e
scoperte clamorose.
Superba è infatti la sala che riunisce ed espone, per la prima volta, un piccolo e
inedito Dio padre di Lorenzo Lotto, uno straordinario quanto problematico Ritratto
di Ferrante d’Avalos che la tradizione voleva addirittura di Leonardo - già analizzato
senza esito dagli studiosi, poi dimenticato e ora riportato all’attenzione dopo il
restauro – uno struggente disegno con Sant’Anna di Dürer e, soprattutto, tre
recenti attribuzioni a Vittore Carpaccio, opere fondamentali per chiarire la sua fase
giovanile e i suoi riferimenti pittorici: una Madonna con il Bambino (1487 ca.) che
col restauro ha rivelato la firma VETOR SCHARPACO OPV, una Pietà (1487-’90 ca.)
di straordinaria intensità emotiva e poetica, riscoperta e attribuita pochi mesi fa da
Giorgio Fossaluzza e l’eccezionale Ritratto del doge Leonardo Loredan (1505 ca.),
che ormai la critica prevalente riconosce alla mano del grande artista.
Ci sono poi, nel percorso di questa sorprendente wunderkammer, dipinti su tavola
di provenienza nordica, come il pregevole Salvator Mundi assegnato a Quentin
Metsys e bottega (1495 ca.) o la tavola con scene della passione di Cristo su verso e
recto, riconducibile a un pittore renano dell’ambiente di Martin Schongauer; quadri
singolari ancora da approfondire (il Ritratto di Gabriele Venier di ascendenza
incerta tra Catena a Cariani, quello di Marco Pasqualigo realizzato da Domenico
Tintoretto o il curioso Ritratto di Bernardo Bergonzi che parrebbe opera del
bolognese Prospero Fontana). Ci sono rarità come il bracciale “porta sali” fatto con
semi d’albicocca e testimonianze della passione e del gusto per l’Antico tra i colti
patrizi veneziani del Cinquecento, rappresentate da monete e gemme greche o
romane e dalle loro riproduzioni rinascimentali: corniole, cammei, cristalli di rocca,
agate, tra le quali vale la pena ricordare anche il cammeo del II sec. a.C. raffigurante
una Civetta e altri animali, adattato a fermaglio di bracciale e spilla, che si dice sia
appartenuto a Maria Antonietta di Francia.
I magistrali metalli realizzati a Venezia da Orazio Fortezza, le posate in cristallo di
rocca e argento, lo spettacolare Stipo Venier di provenienza tedesca - in ebano con
intarsi di legni vari, pietre dure e vetri colorati (prima metà del XVII secolo) – un
analogo stipo architettonico fiorentino, i preziosi altaroli-reliquari per la devozione
privata si affiancano, nella Wunderkammer Correr, a nuclei espositivi d’eccezionale
importanza e valore artistico come il Servizio Correr, realizzato nel 1520 ca. da
Nicola da Urbino, capolavoro della maiolica rinascimentale tra i più noti e
importanti in assoluto.
Notevole anche la selezione di bronzetti e placchette, che mostra opere delle
officine di Padova e Venezia dalla seconda metà del Quattrocento al primo
Seicento, con i grandi nomi della produzione bronzistica e le loro botteghe: Andrea
Briosco detto il Riccio, Savero Calzetta da Ravenna, Alessandro Vittoria – suo il
battente di porta (‘picchiotto’) con Nettuno e cavalli marini – Girolamo Campagna,
Tiziano Aspetti. Tra le medaglie spiccano noti esemplari di rara qualità dovuti a
Pisanello, Matteo de’ Pasti, Gentile Bellini.
Prima di lasciare le sale, lo sguardo corre su alcune immagini della città: l’Arrivo a
Venezia di Ercole I d’Este duca di Ferrara, 1487 attribuito a Lazzaro Bastiani, la
grande xilografia di Tiziano Vecellio che rievoca la sommersione del Faraone nelle
acque del Mar Rosso in una dimensione chiaramente lagunare e quella che è forse
la più nota veduta prospettica a volo d’uccello di Venezia Venetie MD - la xilografia
di Jacopo de Barbari degli inizi del XVI secolo, composta da sei fogli di carta giuntati
- esposta in questa occasione accanto alle corrispondenti matrici xilografiche su
tavole in legno di pero, straordinariamente acquisite e conservate proprio da
Teodoro Correr.
Vernice stampa: martedì 16 aprile ore 12:00
Saranno presenti: Gabriella Belli, Andrea Bellieni e Giorgio Fossaluzza
Fondazione Musei Civici di Venezia
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
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Museo Correr
Piazza San Marco, Venezia
Orari
dal 1 aprile al 31 ottobre
10.00 - 19.00 (biglietteria 10.00 - 18.00)
dal 1 novembre al 31 marzo
10.00 - 17.00 (biglietteria 10.00 - 16.00)
Biglietti
Mostra visitabile con l’orario e il biglietto dei “Musei di Piazza San Marco”
Un unico biglietto valido per Palazzo Ducale, Museo Correr, Museo Archeologico
Nazionale e Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana.
Ha validità per 3 mesi e consente una sola entrata in ogni museo.
Intero: 16 euro
Ridotto: 8 euro
Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni*; accompagnatori (max. 2) di
gruppi di ragazzi o studenti; cittadini ultrasessantacinquenni; personale del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali*; titolari di Carta Rolling Venice; soci
F.A.I.*
Gratuito: residenti e nati nel Comune di Venezia e membri I.C.O.M.; bambini da 0 a
5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti
turistici che accompagnino gruppi* (1 gratuità ogni 15 biglietti previa prenotazione);
possessori MUVE Friend Card
Offerta Famiglie: 1 biglietto intero e gli altri ridotti per famiglie composte da due
adulti e almeno un ragazzo (dai 6 ai 18 anni):
Offerta Scuola: 5,50 euro a persona (valida nel periodo 1 settembre – 15 marzo):
per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti, con
elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza.
Convenzioni: 14 euro per Soci ARCI; Titolari di Carta IKEA FAMILY