Sur l'aile du tourbillon intelligent. La mostra, dal titolo baudelairiano, ripercorre la vicenda dell'artista dalla meta' degli anni '70 fino al 2010 con un'importante selezione di opere. Attratto dai processi di trasformazione dei materiali, le sue opere creano relazioni inaspettate tra oggetti ed elementi primari.
Giovedì 18 aprile 2013 Repetto Projects inaugura nella sede di via
Senato 24 a Milano, la mostra "Pier Paolo Calzolari. Sur l'aile du
tourbillon intelligent", con la presenza dell'artista.
La mostra dal titolo baudelairiano ripercorre la vicenda dell'artista
bolognese dalla metà degli anni 70 fino al 2010 con un'importante
selezione di opere:
profondo e raffinato interprete della poetica del sublime - più nella
sua accezione barocca che non quella romantica, come teatralità,
sperimentazione, meraviglia - Pier Paolo Calzolari ha sempre giocato
con la forza degli elementi. Il sublime che ci racconta Calzolari
nelle sue opere è la ricerca e l’individuazione di una forma libera,
aperta, ininterrotta; un luogo in perpetuo movimento che ingloba
intorno a sé le presenze immaginarie o concrete di uno spazio
imprevedibile, rischioso, illimitato.
Calzolari esordisce con opere pittoriche di tipo tradizionale,
abbandonate già nel 1967 per dedicarsi ad un’espressività nuova,
legata prevalentemente a materiali non artistici. Le sue opere vengono
create con materiali di diverso genere, utilizzando sia elementi
organici e naturali sia prodotti industriali ed oggetti quotidiani. A
differenza di altri artisti dell’Arte Povera, la poetica di Calzolari
si caratterizza per il lirismo e per il forte potere evocativo delle
sue opere, che spesso, come sottolineano a volte i titoli, rimandano
all’architettura, alla letteratura e alla storia dell’arte. Attratto
dai processi di trasformazione e dal mutamento fisico dei materiali,
le sue opere creano relazioni inaspettate tra oggetti ed elementi
primari, come l’acqua e il fuoco, suggerendo situazioni emozionali e
stati mentali. L’artista inserisce scritte, introduce il sonoro e
sfrutta le componenti tattili ed olfattive dei materiali impiegati,
coinvolgendo una molteplicità di sensi. Nella seconda metà degli anni
sessanta, attraverso un elementare sistema di raffreddamento, ricopre
con una patina di ghiaccio composizioni metalliche ed oggetti d’uso
quotidiano ottenendo un colore puro ed essenziale, fortemente
suggestivo. Dagli anni Settanta in poi, sviluppa il tema del monocromo
attraverso l’impiego di materiali non pittorici (oro, piombo, sale,
stagno, cera) utilizzati come colore su tela e cartoni o direttamente
sulla parete, supporti su cui spesso applica oggetti quotidiani.
Immagine: Senza titolo, 1978, Sale, ferro, piombo, noce, piuma, 59,5h x 48 x 14
Ufficio Stampa
Emanuela Bernascone Tel +39 011 19714998 Fax +39 011 19790170 press@emanuelabernascone.com
Inaugurazione 18 aprile 2013 ore 18.00
Repetto Projects
via Senato 24 - Milano
da martedì a sabato 11.00 - 19.00