Sabrina Muzi
Silvia Noferi
Erique LaCorbeille
Virginia Zanetti
Ivana Spinelli
Virginia Lopez
Stefania Balestri
Alice Attanasio
Virginia Panichi
Vairo Mongatti
Aldo Frangioni
Donatella Mei
Lisa Mara Batacchi
Adele Torok
Francesco Garnier Valletti
Claudio Cosma
Un piccolo saggio scritto da Claudio Cosma con immagini commissionate a 14 artisti e' il pretesto della mostra, che intende esplorare i confini di cio' che comunemente viene considerato bello. In esposizione - oltre a vasi antichi di cotto dell'Impruneta e 30 piante in vaso di alberi di pero di varieta' non piu' coltivate intensivamente - le opere di Sabrina Muzi, Silvia Noferi, Erique LaCorbeille, Virginia Zanetti...
a cura di Claudio Cosma
“La semantica delle pere” è un piccolo saggio scritto da Claudio Cosma per la rivista letteraria Il Ponte e pubblicato a puntate (come i romanzi d’appendice) su Cultura Commestibile, settimanale on-line, con immagini commissionate a 14 artisti.
Il testo che ha dato il titolo alla mostra, usa lo stile proprio alla critica d’arte ed è svolto nella forma del racconto letterario. L’arte contemporanea ha da tempo interrotto quei fili, che per quanto esili, dopo le avanguardie storiche del 900′, permettevano a tratti e con episodiche intermittenze di mantenere i due forti canali di interpretazione da sempre presenti nei linguaggi di tutte le arti. Queste due forme erano il racconto, la storia che ogni opera era in grado di comunicare, e questa per essere compresa da tutti, conservava una forte componente descrittiva e una sintesi di immediatezza iconica ed era ancora e sopratutto partecipe del “saper fare”. L’altra, più concettuale, ha sempre mantenuto un registro segreto, con simboli comprensibili ad un ristretto gruppo di colti iniziati. Queste strade hanno, da tempo, cominciato a divergere per arrivare, una lontano dall’altra, in un cul de sac.
Questa mostra, col desiderio di riunire il piacere del racconto con la sapienza del saper del fare, costituisce un tentativo di esplorare gli ambigui confini di ciò che comunemente viene considerato bello, per trovare un possibile terreno comune e condivisibile alle emozioni ed al sentire che tale termine, l’abusato “bello”, fa scaturire dal nostro cervello per raggiungere zone talvolta sconosciute o ritenute inaccessibili e segrete.
Il risultato è una curiosa rassegna che rimane in bilico fra la contemporaneità delle idee e la omogenea costanza della collezione di “mirabilia”. Tale duplice effetto e contrasto, che potrebbe suggerire la possibile e forse meritata accusa di stravaganza, è potenziato dalla convivenza di questa esposizione con parte della mostra precedente, contenente opere degli anni ’80 unite a lavori di giovani artisti orientali entrati a far parte della collezione a partire dal 2010.
Alcuni accorgimenti usati per installare i lavori, uniti alla presenza di vasi antichi di cotto dell’Impruneta e all’inserimento di 30 piante in vaso di alberi di pero di varietà non più coltivate intensivamente, sottolineano il desiderio di creare una connessione ideale con la natura e il paesaggio, evocandolo nella forma addomesticata del frutteto e dell’orto botanico. Inoltre a far riflettere su quel valico incerto che segna l’intervallo fra territori diversi, contribuisce l’eccezionale prestito degli esemplari ottocenteschi del frutto realizzati in gesso e resina da Francesco Garnier Valletti provenienti dal Museo della Didattica in Agricoltura dell’Istituto Tecnico Agrario delle Cascine.
Gli artisti: Sabrina Muzi, Silvia Noferi, Erique LaCorbeille, Virginia Zanetti, Ivana Spinelli, Virginia Lopez, Stefania Balestri, Alice Attanasio, Virginia Panichi, Vairo Mongatti, Aldo Frangioni, Donatella Mei, Lisa Batacchi, Adele Török, Francesco Garnier Valletti.
Elena Ciappi
Inaugurazione: venerdì 19 aprile 2013 ore 18.
Sensus, luoghi per l'Arte Contemporanea
v.le Gramsci, 42a Firenze
Sensus è aperto il venerdì e il sabato dalle ore 18 alle 20