Untitled 1945. Riprende dopo la pausa invernale l'attivita' di Di.St.Urb con un'installazione pittorica site-specific dell'artista napoletano. A cura di Raffaella Barbato.
a cura di Raffaella Barbato
Dopo la pausa invernale, l’attività espositiva siglata Di.St.Urb. riprende con il consueto appuntamento domenicale, il 21 Aprile alle ore 19:00, con una personale a cura di Raffaella Barbato. Ospite dello spazio in via Nazionale, l’artista napoletano Salvatore Manzi (1975), con un intervento pittorico site specific, -Untitled 1945- cui è demandato il compito di raccontare la sua evoluzione artistica. Salvatore Manzi, esordisce nel mondo dell’arte con lo pseudonimo di Zak, per poi riappropriarsi di quel nome prima ritenuto troppo meridionale e farne espressione di un attaccamento geografico esibito e rivendicato nei suoi lavori mediatici. Video e piccoli spot in cui affronta con amaro sarcasmo problemi sociali vicini e lontani: parodie tra il serio e il faceto per un’arte impegnata e parzialissima. Quando, tuttavia, il linguaggio scelto per le sue denunce in forma d’arte ha finito col fagocitare la sua opera, costringendola in un cliché che l’ha svuotata di senso, Manzi ha scelto la pittura e, con essa, un’arte capace di permeare anche nella sua dimensione privata, di uomo. Non a caso, infatti, le pennellate sono tutte ordinate sulla tela secondo moduli che hanno tangenze con i suoi studi teologici ed ecumenici, mentre lo stile spesso giocato su bicromie sembra non accorgersi affatto dell’esistenza plastica delle cose, piuttosto ‘vedere ed esprimere il mondo come un tappeto disteso di superfici variegate e null’altro' (R. Longhi).
Eppure, questa crisi non dimentica il passato militante, e da privata diventa collettiva e simbolica in un non titolo accompagnato dal numero 1945: a questa data –che designa un momento cruciale per la storia–, Manzi giunge procedendo a ritroso nel tempo, dall’anno – quello corrente – che segna il grado zero della sua arte. Pubblico e privato che ritornano in equilibrio senza sbilanciamenti, ripristinando il naturale equilibrio tra la crisi del singolo e quella di un’epoca. Di.st.urb.(Distretto di studi e relazioni urbane/in tempo di crisi), spazio dedicato alle arti visive annesso al circolo culturale Ferro3, si pone l’obbiettivo di attirare ed aggregare un ampio e diversificato gruppo, costantemente in fieri, di artisti, critici e curatori, nonché di intellettuali afferenti ad altri ambiti e discipline interessati al confronto con i linguaggi dell’arte, adottando una prospettiva globale, ma prestando la massima attenzione anche al territorio. Prima ancora che area espositiva, funzione che pure gli è assolutamente propria, esso va dunque inteso come un cantiere in cui soggettività differenti per formazione e vocazione concorrono nell’articolazione di un discorso sempre suscettibile di nuovi apporti e sconfinamenti, ma anche costantemente fedele adue linee-guida ben definite. Esse sono sintetizzabili nei termini di un’arte come esercizio di strenua messa in questione della sua stessa natura, nonché come pratica votata al continuo confronto con la dimensione socio- politica, il che, allo stato attuale, si traduce inevitabilmente nell’intreccio con i nodi costituiti dai molteplici volti – economico, ecologico, politico, sociale – della crisi mondiale in corso, che è in definitiva crisi irreversibile dei paradigmi sui quali da oltre due secoli si fonda la civiltà occidentale.
Inaugurazione 21 aprile ore 19
Di.st.urb c/o Circolo Culturale Ferro 3
via Nazionale, 131 (primo piano) - Scafati (SA)
Orario: 11.30 - 13 e 18-22, chiuso lunedi
Ingresso libero