Reverie e ruggine. I due giovani artisti, diversi per tematiche e stile, hanno in comune una tensione sperimentativa attenta a cogliere il lato in ombra delle cose.
a cura di Lucrezia Savino e Iole Faggiano
Venerdì 19 aprile alle ore 20.00 a Palazzo Genovese (Largo Campo – Salerno) ci sarà l’inaugurazione in contemporanea delle mostre Rêverie di Eugenia Savino, a cura di Lucrezia Savino, e Ruggine di Luca Scola a cura di Iole Faggiano.
Cose immaginate, cose perdute. I due giovani artisti, diversi per tematiche e stile, hanno in comune una tensione sperimentativa attenta a cogliere il lato in ombra delle cose. Eugenia Savino restituisce nelle sue fotografie immagini al limite tra realtà e immaginazione, tra veglia e sonno. Luca Scola riporta alla luce, delle cose, le tracce lasciate dal tempo.
Eugenia Savino (Parma 1986) espone circa venti fotografie della serie Rêverie.
Incorporee figure femminili fluttuano o sono come sospese in luoghi indefiniti, di cui l’acqua è l’elemento essenziale. Il titolo è, nelle intenzioni della giovane artista, un omaggio alla Poetica della rêverie del filosofo francese Bachelard. Rêverie, dunque, come esercizio concreto dell’immaginazione che l’artista compie con quel «po’ di materia notturna dimenticata nella limpidezza del giorno». «La rêverie – ha scritto Bachelard – è lo stato in cui l’io, dimentico in un momento di grazia della propria identità contingente, lascia errare il proprio spirito, si abbandona a ricordi e immagini con una libertà simile a quella del sogno, pur restando tuttavia in stato di veglia».
Luca Scola (Salerno 1976) espone circa trenta fotografie della serie Ruggine.
«La ruggine, che di solito toglie dignità ad un oggetto, – commenta la scrittrice Patrizia Castagnoli sulle fotografie che compongono la serie Ruggine – diventa un punto di osservazione per disegnare una nuova immagine, un segno spruzzato di luce che si impreziosisce rivelando il suo fascino nascosto. Come afferma Luca Scola “E’ l’affascinazione della luce che veste, impreziosendo, oggetti considerati poco dignitosi”. La ruggine di cose perdute, di cose abbandonate, che apparentemente non hanno più vita, ma che ritrovano nell’attimo in cui l’occhio fotografico le fissa una rinascita e un respiro alimentato dalla semplice costatazione che non di una bellezza urlata si tratta ma di geometrie non immediatamente conoscibili. Sono le tracce segrete del tempo che Luca Scola cerca, quelle che grazie alla ruggine fanno riflettere sulla bellezza e la sua transitorietà. Allo stesso tempo, lo sguardo dell’artista coglie in queste ruggini altre possibilità estetiche, complici dello spirito del tempo e portatrici di vero stupore di fronte a qualcosa solitamente ignorato ma che, grazie alla fotografia, genera nuove forme simboliche e un’emozione altrettanto misteriosa in chi le osserva».
Inaugurazione 19 aprile ore 20
Palazzo Genovese
Piazza sedile del campo - Salerno
Orari di apertura: 10.30-12.30 e 17.30-21