Punto sull'Arte
Varese
viale Sant'Antonio, 59/61
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InCorpore(o)
dal 19/4/2013 al 7/6/2013
mar-ven 15-19, sab 10-13 e 15-19

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19/4/2013

InCorpore(o)

Punto sull'Arte, Varese

Davide Balossi, Alberto Magnani e Paul Kaminski. La tripla personale, curata da Alessandra Redaelli, mette in scena, attraverso diversi linguaggi e temperamenti, un lungo viaggio intorno all'uomo.


comunicato stampa

a cura di Alessandra Redaelli

Si inaugura sabato 20 aprile dalle ore 18.00 alle 21.00 presso la Galleria PUNTO SULL’ARTE di Varese la mostra intitolata InCorpore(o).

La tripla personale, curata da Alessandra Redaelli, mette in scena fino a sabato 8 giugno un lungo viaggio intorno all’uomo. I tre artisti presentati, i pittori ALBERTO MAGNANI e PAUL KAMINSKI e il giovane scultore DAVIDE BALOSSI, attraverso i loro diversi linguaggi e temperamenti – per certi versi apparentemente antitetici – si ritrovano ad essere le tre voci narranti di uno stesso affascinante racconto. “Perché l’uomo è figura tridimensionale, certo, è corpo. Ma non solo. E’ anche il contenuto volatile e sfuggente della sua mente, fatto di associazioni personalissime e tuttavia codificate in un linguaggio di simboli e rimandi che da Freud in poi è diventato in qualche modo universale e universalmente accettato. E poi l’uomo è anche ciò che tocca, che con il suo tocco modifica, ciò che lo identifica e lo definisce. E ciò a cui, con il suo corpo, dà forma, come accade con l’abito.” Scrive in catalogo Alessandra Redaelli.

DAVIDE BALOSSI: Corpi scolpiti, solidi, quasi assertivi nel loro imporcisi così, frontali, a grandezza reale. Sculture di donne coinvolgenti e sfuggenti allo stesso tempo. I loro occhi sono chiusi, abbassati, oppure fissano ieratici un punto lontano. Figure sinuose realizzate in legno, materiale che Davide Balossi ama e padroneggia con una maestria sbalorditiva. Le sue ragazze sono malinconiche e portano scolpiti nei loro corpi morbidi i segni delle emozioni e delle sofferenze. I loro abiti, ottenuti incollando i trucioli uno per uno, sono capolavori di virtuosismo. – Nasce nel 1979 a Merate. Fin da bambino ama il disegno e dimostra un’attitudine particolare per i lavori manuali e la creatività, in particolare per la lavorazione del legno. Dopo aver conseguito la maturità di Geometra e aver seguito un corso di Interior Design, nel 2005 si iscrive alla Scuola Professionale di Scultura in Legno e segue i corsi serali all’Istituto d’Arte a Ortisei. Nel 2008 consegue il titolo di Scultore in Legno. Partecipa a numerosi concorsi e mostre personali e collettive in Italia. Vive e lavora a Brivio, Lecco.

PAUL KAMINSKI: Dipinti vibranti, luminosi, costruiti per trasparenze e piani pericolanti, sempre in bilico tra immagine onirica e visione reale. E’ una realtà sospesa quella che Paul Kaminski ci racconta. I suoi dipinti parlano di anima, spirito e psiche. Istinto e pulsione guidano il gesto nervoso della pennellata. L’atto del dipingere è deciso e immediato, come se da un certo punto della creazione in poi fosse il pennello a guidare la mano e non viceversa, in una sorta di apparentamento con la pittura automatica dei Surrealisti. Lo stesso artista definisce i suoi lavori astratti come “poesie”, e come “romanzi” quelli figurativi. – Nasce nel 1961 a Karaganda, Kazakistan. Dal 1982 al 1992 frequenta lo studio del Maestro Valentin Golod. Nel 1993 si trasferisce a Wolfsburg, in Germania, dove insegna pittura e cura progetti per migliorare la città. Realizza più di venti mostre personali in Germania, numerose esposizioni in Svizzera, Francia, Russia, Belgio, Repubblica Ceca, Olanda, e Fiere in tutta Europa e in Australia. Vive e lavora a Wolfsburg, in Germania.

ALBERTO MAGNANI: Un unico, inesauribile e sempre nuovissimo tema: l’abbigliamento. Per Magnani l’abito rappresenta il simbolo assoluto dell’umanità. Se gli oggetti che ritrae sono per lo più appannaggio maschile non è per ragioni sessiste, ma perché nulla come la camicia o la cravatta incarna un senso di eleganza universale e senza tempo. Sceglie colori timbrici e cristallini: viola, cremisi, gialli, azzurri e verdi. Solidi e smaltati, mai sporcati nemmeno dall’idea di una terra. Anni di esperienza negli Stati Uniti e una proficua vicinanza alla Pop Art gli hanno dato l’occasione di regalare a quel movimento qualcosa che non possedeva: un’anima. Nella spettacolare serie degli indumenti l’uomo è perennemente presente, come un’impronta, una memoria o come un’evocazione. – Nasce nel 1945 ad Arborea (Oristano). Si diploma al Liceo Artistico di Brera a Milano nel 1965 e nel 1974 visita per la prima volta gli Stati Uniti. Negli anni Ottanta alterna lunghe permanenze di lavoro a New York con frequenti soste nella sua casa studio di Induno Olona. Ha realizzato numerose mostre in Italia, Europa e Stati Uniti e ha contribuito a progetti di grafica editoriale. Vive e lavora a Cazzago Brabbia (Varese).

Completa la mostra un catalogo con testi critici di Alessandra Redaelli

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