Al di sotto del film pittorico. La mostra prende spunto dal concetto filosofico greco di sostanza. In esposizione i lavori di Stefano Tedeschi, Margherita Sacca' e Giorgia Frasso.
Martedì 23 Aprile alle ore 17 l’Associazione spazioALLarte da inizio alla mostra collettiva “La sostanza delle cose” , al di sotto del film pittorico. Lo spazio espositivo “Il Laboratorio”, nel coinvolgente quartiere di Trastevere, ospita per una settimana le opere di 3 giovani artisti con poetiche diverse che per la prima volta espongono insieme: Stefano Tedeschi, Margherita Saccà e Giorgia Frasso. Il percorso della mostra è alternato e ad intreccio per valorizzare queste diversità e stimolare il visitatore ad abbandonare un approccio razionale in coerenza con il tema della mostra che prende spunto dal concetto filosofico greco di sostanza, letteralmente traducibile con "ciò che sta sotto": ciò che è nascosto all'interno della cosa sensibile come suo fondamento ontologico.
Al di sotto del film pittorico delle opere è racchiusa l’idea, l’essenza del pensiero dell’artista, indefinibile e inintelligibile per la mente umana, costretta ai limiti dell’attività raziocinante, e solo l’intuito, libero da ogni mediazione, risulta un mezzo affidabile per raggiungere la sostanza del pensiero dell’artista. Tale sostanza è ciò che dà forma al risultato finale dell’opera, ciò che supporta ed allo stesso tempo percorre e definisce l’opera dipinta, esclusiva ed ineluttabile ma allo stesso tempo sfuggente: un mistero mai svelato per la ragione umana sedotto dalla vicina ma inafferrabile essenza di una poetica. L’ispirazione in Stefano Tedeschi ha una genesi letteraria. L’accidente in Stefano Tedeschi è ancora in evoluzione, in fermento primordiale e genetico. Le sue “macchine biomorfiche” fluiscono e sono impastoiate entro i confini della struttura, del già finito. È nella dicotomia caos-istinto ordinatore che soggiace e poi gorgoglia la sostanza poetica di Tedeschi. Nelle opere di Margherita Saccà la sostanza è conglobata nel materismo pittorico, un sostrato che è duplice, formato dalla pellicola dell’olio e dalla densità del vetro e della sabbia con esso in commistione. La ricerca punta alla sensorialità, purché lasci un segno nella memoria dello spettatore che meglio comprenderà la potenza e la magnificenza della Natura. Giorgia Frasso sembra sfaldare ogni ipotesi d’ordine, e significante e significato si manifestano più volte sullo stesso piano. La sostanza artistica si palesa in pitture aggettanti, o in pennellate e cromie di matrice espressionista, stando a significare una propulsione verso la guarigione e l’uscita dai periodi oscuri che la vita ci riserva.
Vernissage: 25 Aprile 2013 - Ore 19, apertto al pubblico dal 23 aprile
Galleria Il Laboratorio
via del Moro, 49 - Roma a
Martedì e Mercoledì 17.00/21.30, Giovedì 19.00/24.00, Venerdì e Sabato 17.00/23.00
Domenica 11.00/17.00
Ingresso libero