Umanita' migrante. L'operare dell'artista si inserisce nei termini dell'immediatezza, della spontaneita', al di la' dei canoni tradizionali e delle convezioni accademiche.
Inaugura tra pochi giorni, con la mostra umanità migrante, il ciclo di allestimenti dedicati che la Galleria Mies di Modena propone per il periodo estivo, un cantiere che definisce e delimita nuove frontiere, nuovi problemi. A cominciare dal prossimo 27 aprile e fino al 11 giugno 2013 – presentazione sabato 27 aprile 2013 dalle ore 18,30 – propone la pittura di Samuele Polacco Paolucci, il cui operare artistico si inserisce nei termini dell'immediatezza, della spontaneità, al di là dei canoni tradizionali, delle convenzioni accademiche, tra immaginari differenti e l’influenza della percezione contemporanea sull’evoluzione dei valori.
Un calendario, quello estivo, fitto e serrato che vedrà l’attività della galleria modenese coinvolta in “NESSUN DORMA”, la NOTTE BIANCA modenese del prossimo 18 maggio 2013, con la mostra imperfetto presente dedicata ad Umberto Zampini, fotografo, curatore, editore, viaggiatore clandestino. Dal 14 al 23 giugno 2013 ArteinContemporanea, una manifestazione, giunta alla terza edizione, promossa attraverso il Programma G.E.CO2, Accordo in materia di Politiche giovanili tra la Regione Emilia-Romagna e il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che presenta le ricerche e i nuovi linguaggi espressivi proposti dagli artisti più giovani della nostra regione. Un settembre 2013 con il prossimo Festival filosofia sull’amare.
La mostra inaugurale, Umanità migrante di Samuele Polacco Paolucci, ci invita a ricominciare a pensare l’arte come pratica civile, come territorio capace di accogliere inquietudini, ma anche come portatrice di bellezza salvifica. Una storia dell`immaginazione differente, ai margini dello sguardo. Una occasione di ri-partecipazione diffusa alle tematiche tese a favorire un radicale rinnovamento della società per dare una significativa spinta di senso verso aspettative di esistenza civile. Quasi una liberazione alimentata dall’irregolarità dell’arte, come metodo che affronta spinose tematiche sociali di grande attualità e di non trascurabile disattenzione per un paese pervaso da una cecità volontaria.
Una «storia dell`arte senza storia» , ecco come alcuni uomini rimangono senza storia. L’uomo non è più soggetto ma un “vestito“ quasi lacero. Ci suggestiona e commuove, questo lavoro, perché esprime ciò che fa profondamente parte anche del nostro essere in solitudine ai margini ma anche entro, in modo anche convulso in noi stessi, prodotto dell’indifferenza verso gli altri, come sottoprodotto dei condizionamenti sociali più avulsi.
Ne esce una visionarietà affascinante, a volte tenera a volte drammatica e lacerante, che una interiorità dirompente. Mostra il lato delle nostre miserie impresse in nuovi sudari.
Inaugurazione 27 aprile ore 18.30
Galleria MiES
piazzetta dei Servi, 44/a - Modena
lun, merc, ven e sab 10.30-12.30, ven, sab 16,30-19,30, dom e fest. su appuntamento
Ingresso libero