Galleria In Arco
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Femminile Plurale
dal 2/5/2013 al 12/7/2013

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Galleria In Arco




 
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2/5/2013

Femminile Plurale

Galleria In Arco, Torino

La rete di assonanze che unisce il composito insieme di tecniche, temi e approcci, in un itinerario che attraversa metropoli del Nord e del Sud, tra New York, Parigi, Beirut e Palermo.


comunicato stampa

a cura di Sara Boggio

Le opere esposte in Femminile Plurale sono come le personalità delle quattro artiste cui la mostra è dedicata: ciascuna spicca nella propria diversità, in apparenza irriducibile a comuni denominatori - fatto salvo il vigore del rispettivo impatto. La rete di assonanze che unisce il composito insieme di tecniche, temi e approcci, in un itinerario che attraversa metropoli del Nord e del Sud, tra New York, Parigi, Beirut e Palermo, va cercato al di sotto della superficie, laddove un intreccio di «corrispondenze» sotterranee fa dei quattro immaginari, così distintamente concepiti, una sola «foresta di simboli».

Femminile è lo spirito guida di questo percorso, senza alcun riferimento alle questioni di genere, ma alla pluralità di suggestioni e valenze simboliche di cui il termine è misterioso ricettacolo e le opere manifesta espressione. Kathe Burkhart, artista multidisciplinare, scrittrice, storica portavoce delle istanze meno conformiste e più profondamente liberatorie del pensiero femminista e delle tematiche di genere, presenta estratti della serie di dipinti dedicati a Liz Taylor - suo indomito alter ego, immortalato in centiania di pose a partire dal 1982, a formare una galleria di ritratti, tuttora in progress, che non avverte il passaggio del tempo.

Di tutt’altro segno la pittura di Ann Craven, che pur muovendosi nel solco della più classica tradizione figurativa - prediligendo soggetti semplici e stereotipati come fiori, cerbiatti e uccellini - è in realtà motivata da una ricerca concettuale, condotta intorno al tema della ripetizione: i suoi quadri, replicati in decine di copie con variazioni minime, sono un’ininterrotta riflessione sui meccanismi percettivi che regolano il processo pittorico. Michela Forte è un’artista che lavora con la fotografia, rigorosamente analogica, dando vita a un mondo in bianco e nero fatto di oggetti, dettagli minimi del proprio corpo e nitide geometrie, occasionalmente scalfite da intrecci di linee nervose, incise sulla superficie della fotografia per mezzo di forbici, bisturi o altri strumenti chirurgici.

Lamia Ziadè, già fashion designer per Jean Paul Gaultier e autrice della graphic novel Bye Bye Babylon (dedicata alla guerra civile in Libano, suo paese d’origine), crea collage fatti di stoffa che rappresentano interni sontuosi, carichi di languore erotico e reminescenze letterarie, dove le influenze pop si fondono a un’atmosfera tipicamente mediorientale, per accogliere, al centro della scena, nudi femminili che recano omaggio sia al lavoro di Tom Wesselman che alle liriche di Baudelaire.

Inaugurazione 3 maggio 18

In Arco
piazza Vittorio Veneto 3 10124 Torino

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