"...si riconosce presto, nella mutazione in atto, la vendetta della natura che sta rioccupando gli spazi e le forme al fine di ridisegnare la creazione" (Giancarlo Pelizzari).
"Avendo lasciato Racchi intento a formulare scenari apocalittici ed immoti, punteggiati da cattedrali tecnologiche su di un pianeta del dopo-bomba, senza vita vegetale né animale, osservato dalle stelle o, forse, da satelliti dei cui costruttori si era persa la memoria, restava in sospeso la risposta all'inquietante domanda se questo mondo lindo e spettrale non avesse ad essere un possibile destino della terra, con ardite e fredde megastrutture industriali a diretto confronto con il mare, ultimo segno di movimento e possibile culla di vita.
Ora il panorama è completamente cambiato e i lucidi, perfetti meccanismi di un tempo si stanno corrompendo a ritmo accelerato per effetto di una sorta di rivincita del mare che, a poco a poco, investe, con madrepore, conchiglie, felci, i corpi estranei della tecnologia, abbarbicando su essi la propria essenza vitale la quale ricopre e progressivamente sgretola, quasi in un processo digestivo, l'orgoglio di un'epoca ormai lontana.
Di tutto questo superbo contesto restano ora squarci di derelitti che occhieggiano tra il caos che li divora, deciso a cancellarne la memoria nascondendone la forma.
In realtà si riconosce presto, nella mutazione in atto, la vendetta della natura che sta rioccupando gli spazi e le forme al fine di ridisegnare la creazione, pronta a sbocciare non appena fatta giustizia della violenza subita.
Per narrare della titanica lotta non bastano più le superfici delle tele, per quanto rilevate secondo l'originale tecnica di Racchi, ma servono modelli a tutto tondo di forme improbabili, per ciò stesso felicemente sorprendenti, e di dimensioni variabili, posati su supporti che ne consentono l'esplorazione pluridimensionale così da penetrare nei fori di grandi sfere, nel viluppo di ardite colonne, negli anfratti di piramidi tronche, a coprire, con affascinata meraviglia, l'aspetto degli svariati materiali, naturali ed artificiali, che sono serviti per costruire questi eccezionali veicoli di comunicazione in grado di coinvolgere l'osservatore e di attirarlo in un mondo di continue meraviglie cromatiche, nonché di labirintici percorsi.
Giancarlo Pelizzari"
vernissage: 4 maggio 2013.
Arte Paolo Maffei
via Riello 5 - Padova
Ingresso libero