Johnny Cash: We are all men in black. A dieci anni dalla scomparsa, la mostra raccoglie alcuni degli scatti piu' significativi di Marshall, fotografo ufficiale nonche' amico del musicista.
ONO Arte Contemporanea presenta Johnny Cash: we are all men in black. 2003-2013.
A dieci anni dalla scomparsa, la mostra raccoglie alcuni degli scatti più significativi di Jim Marshall, fotografo “ufficiale” nonché amico di Johnny Cash. Dopo essersi incontrati a New York nei primi anni Sessanta, iniziano un lungo sodalizio creativo che porterà Jim Marshall a essere l’unico ad avere accesso illimitato al set di “The Johnny Cash Show”.
Sullo sfondo dei violenti anni Sessanta e Settanta americani, in cui lo Stato è impegnato in dure battaglie contro la diffusione dell’uso dell’alcool e droghe, Cash decide, nel 1968, di registrare un intero LP all’interno della Folsom State Prison, California. Supportato da Bob Johnstone – già conosciuto per aver lavorato con Bob Dylan e Simon and Garfunkel - e con Jim Marshall al seguito, incide l’album, entrato negli annali per essere uno dei suoi più grandi successi. Di questa performance, numerose sono le immagini di Marshall (oltre alla cover dell’album): in modo partecipato, le fotografie narrano non solo il momento performativo vero e proprio, ma anche il backstage oltre ai momenti di pausa e di convivialità.
Dopo questo successo, la “Columbia Records” dà a Johnny Cash il “via libera” per incidere il suo secondo album dal vivo all’interno di un penitenziario. Questa volta siamo alla San Quentin Prison e proprio durante questo live Jim Marshall ci restituisce l’immagine - forse la più nota e iconica - del musicista. Dito medio alzato e sguardo dritto in camera, lo scatto è la risposta di Cash all’affermazione di Marshall: «John, let’s do a shot for the warden».
Tra il 1969 e il 1971, la ABC manda in onda “The Johnny Cash Show”: nel primo episodio, che risale al 7 giugno, Bob Dylan si esibisce sul palco del Nashville’s Ryman Auditorium. Per Dylan Cash era Dio, tanto da dichiarare che la prima volta che lo sentì cantare un suo pezzo gli sembrò incredibile.
Oltre a queste immagini, fondamentali sono anche quelle che ritraggono Johnny con la moglie June e il figlio, John Carter Cash, l’unico nato dalla loro unione. Questi scatti sono veri e propri spaccati di vita vissuta, in cui più che l’artista, a emergere, è l’uomo che Jim Marshall sembra riuscire a spogliare attraverso il suo obiettivo.
La mostra (9 maggio – 20 giugno 2013) si compone di 40 scatti, inediti per l’Italia, ed è accompagnata dal catalogo Pocket CASH by Jim Marshall, edito da Chronicle Books.
La mostra è patrocinata dal Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna e la Cineteca di Bologna.
Inaugurazione 9 maggio ore 18.30
ONO arte contemporanea
Via S. Margherita 10 - Bologna
mar-sab 10-13 e 15-21.30
Ingresso libero