Studio DR Spazio Visivo
Roma
via Angelo Brunetti, 43
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Elvi Ratti
dal 15/5/2013 al 29/5/2013
lun-ven. 10,30-13 e 16,30-19,30 e su appuntamento

Segnalato da

Giorgio Di Roberto



approfondimenti

Elvi Ratti



 
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15/5/2013

Elvi Ratti

Studio DR Spazio Visivo, Roma

Il fascino discreto della figura - Opere inedite 1971-2013. Ritratti, paesaggi marini e collinari, fiori, personaggi mitologici: questi sono i temi della sua pittura non ufficiale. Vi si scorgono tracce dei maestri del '900 quali Carlo Levi, Carra', Sironi.


comunicato stampa

Non c’è dubbio che la pittura ha anche una funzione terapeutica: il piacere di dipingere è più forte della sua visibilità. A volte ci sono artisti che in pubblico, nelle mostre, fanno un certo tipo di prodotto; in privato, liberi da condizionamenti critici e intellettuali, si lasciano andare alla gestualità e al piacere di dipingere. Così è per Elvi Ratti, allieva di Umberto Mastroianni, la quale ha sviluppato una pittura incentrata sul movimento: nastri che si liberano nello spazio con movimenti flessuosi, metafora della femminilità e dell’eleganza. Ma Elvi ha continuato a dipingere figure vere: un filo ininterrotto che porta alle radici degli anni dell’accademia milanese di Brera. Ritratti, paesaggi marini e collinari, fiori, personaggi mitologici: questi sono i temi della sua pittura non ufficiale. Vi si scorgono tracce dei maestri del 900 quali Carlo Levi, Carrà, Sironi, Morandi, ma anche Picasso; le figure sono però sempre trattate con originalità e creatività, ricercandone il lato psicologico nelle persone ed un dato espressionistico nei paesaggi e nelle nature morte. Sandra Giannattasio scriveva nel 1991 di Elvi Ratti: “C’è anche la pittrice di assai acuti e penetranti ritratti che restituiscono l’uomo intero, che spiano con interesse e amore al di là del , l’anima e la dinamica psichica del personaggio”.

La mostra si presenta interessante per quel suo carattere retrò, nostalgico della pittura come arte unitaria, quando la pittura non si faceva sostituire dalla fotografia e la fotografia non imitava la pittura, quando fare l’astratto era un esigenza linguistica e non di moda, ma fare il figurativo non significava un cedimento alla banalità.

Inaugurazione 16 maggio ore 18

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via Angelo Brunetti, 43 - Roma

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Maurizio Colombo
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