Galleria Tega
Milano
via Senato, 20
02 76006473 FAX 02 799707
WEB
Kcho
dal 20/5/2013 al 26/7/2013
lun-sab 10-13 e 15-19

Segnalato da

Diletta Spinelli



approfondimenti

Kcho
Luciano Caprile



 
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20/5/2013

Kcho

Galleria Tega, Milano

Monumento final. Dopo aver raccontato l'odissea dei suoi conterranei cubani alla ricerca di fortuna sulle sponde della Florida, l'artista ha volto l'attenzione alle medesime tematiche italiane ispirandosi alle vicende di Lampedusa.


comunicato stampa

La mostra di Kcho ( pseudonimo di Alexis Leyva Machado ) intitolata “Monumento final”, che la Galleria Tega di Milano inaugura lunedì 21 maggio alle ore 18 nella sua sede di via Senato 20 ( tel. 02-76006473 ), assume un particolare significato. Nella circostanza, proprio alla vigilia dell’appuntamento lagunare di quest’anno, viene riproposto infatti il catalogo dell’esposizione alla Biennale di Venezia del 2011 ospitata nelle sale di Palazzo Grimani.

A legare gli eventi concorrono due opere proposte nella precedente, importante occasione: Lampedusa ( progetto per “Monumento final”) e Lampedusa n°2. A cui si aggiungono ora otto lavori di grandi dimensioni assolutamente inediti. Il tema ricorrente dell’artista cubano, nato a Nueva Gerona nel 1970, è quello dell’emigrazione. Dopo aver raccontato l’odissea dei suoi conterranei alla ricerca di fortuna sulle sponde della Florida, ha preso atto che anche da noi esiste da anni il medesimo problema sottolineato dall’afflusso di profughi provenienti prevalentemente dall’Africa del Nord utilizzando natanti di ogni genere e stazza che trovano il primo approdo a Lampedusa.

Così è nato un ciclo di composizioni, concepite sovente con aggressivo furore a colpi di pastello, specularmente simili nello spirito e nella disperazione a quelle originate dal primitivo impulso emozionale. Le immagini rappresentano imbarcazioni accatastate l’una sull’altra che traboccano di occupanti alla ricerca di miglior fortuna oppure è l’essenza di questa struttura babelica ( fatta di barche su barche con l’aggiunta di materiali eterogenei ) a fornire già di per sé l’idea del dramma che si compie quotidianamente in tante regioni del mondo. I personaggi, quando compaiono, non esibiscono una particolare fisionomia, sono anonimi come è anonima e subito dimenticata questa ricorrente epopea che il mondo tende a emarginare come un fastidio o un problema da scaricare sempre altrove.

Ha scritto Luciano Caprile su un testo del catalogo: “La barca ora è colma di corpi come avviene nelle migrazioni di massa e di pensieri in intimo conflitto. Così il popolo degli erranti galleggia nel nulla per non morire anche nell’anima. Kcho trattiene questa gente nel limbo di una domanda, di un’implorazione, di un sospiro leggero e variabile come la risposta di un domani sconosciuto”.

La rassegna milanese si conclude il 27 luglio 2013.

Kcho è uno dei più interessanti artisti internazionali venuti alla ribalta negli ultimi vent’anni. Tra le personali più importanti ricordiamo l’omaggio che il Museo Nacional Centro Reina Sofia di Madrid gli ha dedicato nel 2000, ribadito due anni più tardi dalla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Da sottolineare ancora nel 2004 la personale al Museo de Bellas Artes di Caracas, la recente rassegna al Museo dell’Avana e le numerose esposizioni che da allora si sono tenute nelle sedi europee e statunitensi della Galleria Marlborough. Le sue opere si trovano in prestigiose collezioni pubbliche tra cui il Museum of Modern Art di New York.

Inaugurazione 21 maggio ore 19

Galleria Tega (nuova sede)
Via Senato, 20 - Milano
Orario lunedì – sabato 10-13 / 15-19
Ingresso libero

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