Nebulose. Ut Pictura Poesis. L'ultimo ciclo di opere dell'artista intende riflettere sull'idea del tempo successivo e del tempo simultaneo attraverso il ricorso all'immagine delle nuvole e delle costellazioni.
A cura di Chiara Canali
Con il patrocinio dell’Ambasciata Argentina in Italia del Comune di Milano e di Allianz Bank
Hernandez Art Gallery prosegue la propria attività espositiva e il dialogo culturale tra Italia e America Latina
con la personale dell’artista argentino Ernesto Morales (Montevideo - Uruguay, 1974).
L’ultimo ciclo di opere dell’artista intende riflettere sull’idea del tempo successivo e del tempo simultaneo
attraverso il ricorso all’immagine delle nuvole e delle costellazioni. Originariamente il termine “nebulosa” (dal
latino nebula, nuvola) è stato utilizzato per indicare una qualsiasi forma astronomica di grandi dimensioni di
natura né stellare né planetaria, quindi comprensiva sia delle nubi in senso meteorologico che delle
costellazioni.
Per loro stessa natura, le nuvole sono infatti ambivalenti, tendono a comprendere i presunti opposti. Le nuvole
sono un elemento insieme celeste e terrestre, materiale e simbolico, metaforico e reale. Esse nascondono e
rivelano, sono immateriali ed evanescenti, possono assumere qualsiasi forma e, contemporaneamente, non
incarnarne nessuna, emblema dell’impermanenza delle cose e dell’ incessante divenire del tempo. Le nuvole
diventano così metafora della struttura logico-simbolica del pensiero e della trascrizione del reale in un segno
immaginale.
A Ernesto Morales interessa costruire ambiguità, polivalenza e stratificazioni: dietro l’apparente
convenzionalità di un cielo con nuvole o di una costellazione luminosa si nasconde uno spazio complesso,
metaforicamente stratificato, come è quello mnemonico della dimensione mentale.
Il riferimento nel titolo della mostra alla formula oraziana “Ut pictura poesis”, base fondamentale per i
successivi studi sull’estetica, con il suo paragone dell’arte con la letteratura, considera il linguaggio pittorico
dal punto di vista strutturale e immanente perché, come afferma un altro grande artista come Gerhard Richter,
il discorso della “pittura riguarda sempre la pittura”. L’artista in questo modo rompe con l’idea illusionistica di
rappresentazione, e mette in scena il concetto di pittura stessa, pura, evidente nelle pennellate di colore che
colano sulla superficie della tela.
Anche la scelta di realizzare dei dittici, dove il quadro principale è affiancato da un elemento a parte,
corrisponde alla finalità di proporre una lettura della pittura che continua nello spazio e nel tempo.
In mostra saranno presenti inoltre alcuni lavori realizzati precedentemente per la personale "Mari migranti" al
Castello di Rapallo (2011) e per la mostra “El Otro - El Mismo” che ha inaugurato l’attività della Hernandez Art
Gallery (2012), dove la pittura di Ernesto Morales si proponeva di visualizzare la vaporosità della luce
all’interno dello scenario paesaggistico di un bosco. I colori, le luminosità, le gradazioni sfumate dell’atmosfera
si rispecchiano nella materia stessa dell’olio, nel suo fluido luccicare, nel depositarsi sulla tela della sostanza
del colore.
Nota biografica
Ernesto Morales nasce nel 1974 a Montevideo (Uruguay) e vive attualmente in Italia a Torino. Dal 2006 lavora
tra l’Europa e il Sudamerica.
L’intenso periodo formativo trascorso a Buenos Aires lo porta ad ottenere nel 1999 il titolo di Professore di
Pittura e successivamente nel 2005 il Dottorato in Arti Visive presso l’Academia de Bellas Artes. Dal 1999 al
2006 Ernesto Morales ha insegnato Pittura e Storia dell’Arte Latino-Americana presso l’Universidad de
Buenos Aires; è stato inoltre Direttore dell’Academia de Bellas Artes della Provincia di Buenos Aires.
Il suo percorso artistico internazionale lo ha portato a realizzare mostre istituzionali e private in Paesi di diversi
continenti, tra cui Argentina, Uruguay, Brasile, Mexico, Italia, Francia, Germania, Spagna, e Cina.
Nel 2009 ha realizzato la mostra antologica Ciudad de Memorias presso il Museo di Belle Arti di Buenos Aires
che successivamente nel 2010 è stata trasferita alle Scuderie di Palazzo Santa Croce a Roma (IILA, Istituto
Italo-Latino Americano ). Nello stesso 2010 in occasione della sua mostra personale presso il Complesso
Monumentale della Commenda di Pre’ a Genova dove ha rappresentato l’Argentina per le celebrazioni del suo
Bicentenario, è stato pubblicato il volume monografico “Il Tempo della Distanza” che raccoglie il suo lavoro in
Italia. Nel 2011 la Repubblica dell’Uruguay gli ha dedicato una grande mostra presso l’Istituto Cervantes di
Roma.
Dal 2000 l’attività artistica di Ernesto Morales è patrocinata dall’Ambasciata Argentina e dall’Ambasciata
dell’Uruguay in Italia, dall’Assessorato alla Cultura della Città di Buenos Aires, dal Ministero degli Esteri
Argentino e dall’Istituto Italiano di Cultura della città di Buenos Aires.
Opening 23 maggio 2013 h 18:30
Hernandez Art Gallery
via Copernico, 8 - Milano
Orari: da martedì a domenica, dalle 10:00 alle 19.30
Ingresso libero