'Maps', di Philippa Blair e 'Percezioni geometriche', di Antonio Frintino. E' la forza che sta in una linea a creare il tema conduttore alla base di questa mostra di alta qualita' e di sicuro interesse propositivo. I due protagonisti condividono una visione artistica che si muove innanzitutto sul piano della percettivita' sensoriale ed una ricerca di sintesi che si puo' esprimere solo attraverso l'astrazione dell'immagine.
"MAPS" di PHILIPPA BLAIR
"PERCEZIONI GEOMETRICHE" di ANTONIO FRINTINO
E' la forza che sta in una linea a creare il tema conduttore alla base di questa
mostra di alta qualità e di sicuro interesse propositivo. I due protagonisti
condividono una visione artistica che si muove innanzitutto sul piano della
percettività sensoriale ed una ricerca di sintesi che si può esprimere solo
attraverso l'astrazione dell'immagine.
Diverso è il loro linguaggio espressivo quanto diversa è la loro formazione
artistica, provenienza geografica, personalità e ambiente in cui si muovono. Ma
è sorprendente scoprire che entrambi usano nel loro percorrere una precisa
metodologia, un rigore ed una coerenza costante e continuativa.
Antonio Frintino si esprime attraverso immagini fotografiche in cui forza ed
eleganza si intersecano su piani e linee che lui stesso costruisce con l'uso dei
semplici materiali di cui siamo circondati. La superficie dei materiali
utilizzati, rugosa, vellutata, ondulata, lucida, e le curvature, le linee, i
tagli diventano gli elementi della comunicazione, un linguaggio che dialoga
direttamente con la percezione di chi osserva e rimanda messaggi ed emozioni
tanto sottili quanto intensi.
Philippa Blair è pittrice che si esprime attraverso un corposo espressionismo
astratto; il suo segno è forte e deciso e la gestualità esuberante. Ma una serie
dei suoi lavori, realizzati recentemente e che sono il tema dominante
dell'attuale sua esposizione, che ha voluto chiamare "Firenze com'era" proprio
perché nascono dal suo indagare la città con uno spirito topologico, così come
si ripercorre la storia di Firenze, il suo crescere e modificarsi, attraverso la
visita del museo di Via dell'Oriolo che tanto l'ha affascinata, sono la somma di
brevi segni, linee sottili e tracce raccolte attraverso il percorso urbano. Sono
collages in cui si identificano simboli, strade e profili sintetizzati
attraverso gli occhi della mente. Quasi intimidita dalla grandiosità di questa
città stupefacente ne ricerca l'essenza attraverso le tracce lasciate sui suoi
muri, come una pelle che la riveste e la racchiude.
Philippa Blair è nata in Nuova Zelanda dove si è formata artisticamente, vive a
Venice in California; si dispone decisamente su una scena artistica
internazionale, ha tenuto ad oggi 107 mostre personali in importanti gallerie a
New York, Aukland, Zurigo e in più parti del mondo. Si propone per la prima
volta al pubblico fiorentino con una serie di opere dedicate a Firenze, dove
l'anno scorso ha condotto uno stage alla Scuola Internazionale d'Arte di Santa
Reparata .
Antonio Frintino è un personaggio molto noto al pubblico di Pistoia, la cittÃ
dove vive, per le sue iniziative culturali e le sue attività scientifiche di
ricercatore nel campo della psicologia; da anni produce opere di alto valore
artistico, che lui definisce 'creazioni fotografiche'; la galleria FYR gli ha
dedicato una mostra personale già nel novembre 2001 ed ora lo ripropone con una
serie di nuovi lavori raccolti in un catalogo curato da Annamaria Iacuzzi
Inaugurazione: giovedì 2 ottobre alle ore 18
prosegue fino al 10 OTTOBRE - orario 16 - 19,30 tutti i giorni anche domenica
FYR arte contemporanea
Borgo degli Albizi 23 - Firenze