Mostra-omaggio all'artista filosofo del '600. Una quarantina di lavori ricostruiscono la parabola artistica del disegnatore e incisore lucchese, interrottasi a soli 38 anni. Testa mostro' una predilezione per tematiche filosofiche, allegoriche o morali.
a cura di Marzia Faietti insieme a Maria Elena De Luca
«Uno de’ più eccellenti, e più infatigabili disegnatori, che avesse mai l’età nostra; fu Pietro Testa
pittore, e intagliatore»: quando scelse questo incipit per la sua Vita di Pietro Testa nel Cominciamento e
progresso dell’arte d’intagliare in rame del 1686, Filippo Baldinucci mostrava di parlare a ragion veduta.
All’artista-filosofo seicentesco, allievo di Pietro da Cortona, amico di Poussin e Mola, che perseguì
sempre il tentativo di dare espressione a concetti universali, intrisi di sottili riferimenti autobiografici, il
Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi vuole oggi rendere omaggio, in dialogo col suo conservatore
seicentesco, Filippo Baldinucci, che fu tra i primi a inserire Pietro Testa nel novero degli artisti più
rilevanti per la storia dell’incisione, promuovendo l’incremento dei fogli nell’antico nucleo
collezionistico del cardinal Leopoldo de’ Medici.
Per questo la Direzione del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi venerdì 7 giugno inaugura la
mostra Pietro Testa, artista filosofo del Seicento, che resterà visibile fino all’8 settembre. Attraverso
una quarantina di suoi lavori, l’esposizione curata da Marzia Faietti insieme a Maria Elena De
Luca ricostruisce la parabola artistica del disegnatore e incisore lucchese, interrottasi
prematuramente a soli 38 anni, probabilmente a causa di un suicidio.
Nato a Lucca nel 1611, Testa era molto considerato alla corte medicea: tant’è che ben 14 suoi disegni
nel 1675 sono quantificati da Baldinucci nella collezione del cardinal Leopoldo e inseriti nella famosa
Listra de’ Nomi de’ Pittori, di mano de’ quali si hanno Disegni, nucleo originario dell’attuale raccolta
demaniale degli Uffizi.
Soprattutto nella sua vasta produzione di disegni e incisioni (prevalentemente ad acquaforte), di
altissima qualità, sfruttando le potenzialità del mezzo grafico, Testa mostrò la sua predilezione per
tematiche filosofiche, allegoriche o morali, di chiara matrice classica.
Divisa in cinque sezioni, la mostra si snoda attraverso le diverse fasi della sua carriera artistica
per chiudersi con uno dei temi su cui si soffermò maggiormente Testa, quello del suicidio, a
testimonianza dell’inclinazione pessimista che lo attanagliò specie negli ultimi anni: Camma, Catone
e Didone sono gli eroi classici a cui si ispira. La morte di Didone, in particolare, di cui la Galleria degli
Uffizi possiede anche il dipinto corrispondente - attualmente nelle sale di accoglienza -, fu tanto
apprezzata nell’ambiente mediceo che furono collezionati diversi studi preparatori, nonché un’acquaforte
incisa dal nipote di Pietro, Giovanni Cesare. Inoltre un’interessante variante del soggetto, esposta ora al
centro della sala, era tenuta in tale considerazione da figurare nella ricca quadreria del Gran Principe
Ferdinando, incorniciato accanto a pochissimi altri disegni ascritti a Raffaello e al Correggio, ad esempio.
A dimostrazione che almeno fino al primo quarto del XVIII secolo la maestria di Testa era ritenuta pari a
quella di altri artisti di consolidata fama.
Con questa mostra la Direzione del GDSU vuol restituire all’artista, almeno parzialmente, quella
grande stima che si era guadagnato soprattutto con la sua produzione grafica, acutamente compresa - a
suo tempo - dal giudizio critico di Baldinucci.
Da segnalare, infine, che la mostra scaturisce da un progetto di ricerca promosso dal GDSU in
collaborazione con l’Istituto Nazionale della Grafica di Roma, con l’impiego di tutte le giovani
professionalità interne - dell’Istituto diretto da Marzia Faietti come di altri settori del Polo - che
sono state impegnate a ogni livello - organizzativo, tecnico e scientifico - per la realizzazione
dell’esposizione.
Ufficio Comunicazione
dr. Marco Ferri Opera Laboratori Fiorentini Spa – Civita Group tel. 055-2388721; cel. 335-7259518 mail: marcoferri.press@gmail.com
Inaugurazione venerdì 7 giugno ore 17.30
Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi
via della Ninna, 5 Firenze
Ingresso con il biglietto della Galleria degli Uffizi
Orario:
martedì-domenica 8.15-18