A poco piu' di un anno dalla morte, la Casa di Tolleranza presenta una mostra retrospettiva di Elisa Filocamo, una delle figure piu' rappresentative della videoarte italiana, di cui sara' possibile vedere tutta la produzione video.
_elisa filocamo
_a cura di: Umberto Mazzola, Museo Teo, Giorgio Longo e Ekki Herzog
A poco più di un anno dalla morte, la Casa di Tolleranza presenta una mostra
retrospettiva di Elisa Filocamo, una delle figure più rappresentative della
videoarte italiana, di cui sarà possibile vedere tutta la produzione video.
Elisa ha girato a lungo l'Europa vivendo a Londra e poi a Berlino, prima di
reinstallarsi a Milano - dove è nata nel 1957 - e concludere, da adulta, i suoi
studi artistici, mentre già andava focalizzando i suoi interessi sulla videoarte
e le videoinstallazioni. Dopo una breve stagione dedicata alla pittura
(documentata anch'essa in mostra) comincerà a dedicarsi alle installazioni,
ponendo sempre maggiore cura agli aspetti tecnici della produzione video, in cui
riuscirà a raggiungere la capacità di unire il virtuosismo tecnico alla sua
grande sensibilità .
Il suo lavoro più famoso "Inside Outside" del 1997 - premiato sia al "Videoart
Festival" di Locarno che a "L'immagine Leggera" di Palermo dello stesso anno -
rappresenta il manifesto programmatico del suo lavoro, fondato sull'indagine dei
meccanismi della visione, sospesa tra realtà e illusione, tra lo sguardo del
soggetto e quello della macchina. I riflessi nell'iride dell'artista si mixano
con il suo sguardo, svelando i rapporti tra dentro e fuori, tra conscio,
inconscio e realtà . Perché della realtà Elisa non si dimenticava mai,
soprattutto della realtà sociale, che riaffiora o si afferma prepotentemente sia
nei video che nelle installazioni, a partire proprio delle visioni di città e
periferie che ci offre "Inside Outside".
Ma non si esauriva neppure qui il suo muoversi nei territori della visione e
della comunicazione: il web le era parso un naturale luogo dove tessere una rete
di relazioni che da virtuali si trasformavano in reali, sia attraverso Rete
Civica di Milano che con progetti specifici. Nel 1998 aveva infatti pensato e
realizzato il progetto "Neuroni": a partire da una serie di materiali visivi e
sonori raccolti in Australia - luogo di spazi immensi e incontaminati - aveva
coinvolto una serie di artisti, chiedendo loro di rielaborare i segnali loro
inviati, creando così una rete neuronale che fosse uno scambio di esperienze e
sensazioni che potessero collocarsi nel web a realizzare una sorta di memoria
collettiva.
Giovanni Bai
Sarà proiettato un video di Apollonia Mazzola.
_inaugurazione sabato 11 ottobre 2003
18.30 - 21.00
_gli altri giorni solo su appuntamento
Casa di Tolleranza
via ingegnoli 17 - milano
mm2 lambrate
cit. surico - del basso
palazzina cortile interno
primo piano
tel/fax 02.2610360