Opere dai depositi. Percorso attraverso numerose opere normalmente non visibili al pubblico. Per la maggior parte di area siciliana, vanno dal Neoclassicismo al Liberty fino alla meta' del '900.
a cura di Antonella Purpura e Fernando Mazzocca
I depositi sono il cuore del museo: non si vedono, ma sono indispensabili alla sua
vita.
Il percorso espositivo rappresenta solo la punta dell'iceberg del patrimonio
custodito nella sua collezione, la parte più visibile, a cui e' assegnato il compito
di raccontare la storia attraverso una sintesi: la storia dell'arte, del costume,
degli artisti, dei luoghi e dei collezionisti.
Ma altre storie e altri percorsi possono emergere proprio dai depositi: volto in
ombra, e certo non meno interessante del museo, un indispensabile serbatoio che
custodisce le opere escluse, spesso principalmente per motivi di spazio.
Realizzata dal Comune di Palermo in collaborazione con Civita Sicilia, la mostra Il
Museo tra storia e costume - a cura di Antonella Purpura e di Fernando Mazzocca,
allestita presso la Galleria d'Arte Moderna di Palermo dal 13 luglio al 22 settembre
2013 - racconta alcune di queste possibili storie, attraverso un cospicuo numero di
opere provenienti dai depositi della Galleria d'Arte Moderna normalmente non
visibili al pubblico.
Saranno esposte in mostra opere che mostrano quanto ampio fosse l'orizzonte
collezionistico locale: per la maggior parte opere di area siciliana, dal
neoclassicismo alla straordinaria stagione del liberty fino alla meta' del '900, con
alcune inaspettate e inattese sorprese "forestiere", da un sontuoso rappresentante
dell'arte d'accademia torinese- Giacinto Grosso- fino al frizzante pittore di genere
veneto, ricercato in Europa e in America- Giacomo Favretto.
La mostra, attraverso sette sezioni tematiche, ripercorre la storia dell'arte
dell'Ottocento e del Novecento in Sicilia e in Italia. Le prime cinque sezioni
esplorano la suddivisione in "generi" che caratterizzano entrambi i secoli; la sesta
sezione e' dedicata al Novecento, che mettera' in crisi proprio tale suddivisione,
svincolando l'arte dalla gerarchia che vedeva nella pittura di storia un genere più
impegnativo del ritratto o del paesaggio, o della pittura di genere. La settima e
ultima sezione mette invece in luce l'anima stessa dei depositi, attraverso una
serie di opere rappresentative di nuclei monografici di artisti come Antonio Ugo,
Domenico Trentacoste o Pippo Rizzo, di cui il museo conserva serie di opere
particolarmente significative che rendono le collezioni indispensabili allo studio e
alla conoscenza di questi artisti.
La mostra ha ricevuto il sostegno della Fondazione Salvare Palermo, che ha
contribuito ad alcuni interventi di restauro, e della S.T.Art-Test - società di
servizi diagnostici per l'arte, il territorio e gli ambienti - che sta realizzando
un'indagine su un dipinto la cui attribuzione e' tuttora oggetto di dibattito e
approfondimento scientifico: inizialmente attribuito a Federico Zandomeneghi, il
Ritratto di Domenico Galati di Riella, e' sottoposto a uno studio diagnostico che
potra' fornire nuove e utili informazioni sulla tecnica esecutiva, sui materiali
originali, di restauro e dei prodotti di degrado eventualmente presenti, nonche' per
valutare lo stato di conservazione della superficie pittorica; tale indagine
potrebbe contribuire alla definitiva attribuzione dell'opera al pittore veneto,
grazie a una migliore lettura delle iscrizioni presenti sullo sfondo del dipinto e
in particolare della data attraverso particolari tecniche di imaging diagnostico.
Catalogo: Silvana Editoriale
Patrocini istituzionali: Comune di Palermo, Assessorato alla Cultura, Distretto Culturale di Palermo, Galleria d'Arte Moderna "E. Restivo" di Palermo
con il sostegno di Fondazione Salvare Palermo e S.T.Art-Test
Ufficio stampa: Antonio Gerbino - Rosanna Piscione
393 9991259 091 8431605 press@galleriadartemodernapalermo.it
Inaugurazione: venerdi' 12 luglio 2013 ore 20:00
Galleria d'Arte Moderna GAM
piazza Sant'Anna, 21 (Complesso monumentale di Sant'Anna) Palermo
dal martedì alla domenica dalle 9.30
alle 18.30 (ingresso consentito fino alle 17.30) con lo stesso biglietto
d'ingresso del museo (intero 7 - ridotto 5 euro)