Self publishing o Indipendent publishing. Autoproduzione di qualita': un campione delle ricerche in Italia e all'estero
Stampanti laser, software digitali, camere digitali, velocita' di documentazione, carta riciclata e/o a basso costo: pochi elementi che rendono virtualmente a disposizione di tutti la realizzazione di un libro, di una rivista, di una fanzine. Racchiusa sotto la definizione di Self publishing o Indipendent publishing, si ritrova una notevole quantita' e qualita' di produzione di pubblicazioni, che affiancano o talvolta sostituiscono, la produzione artistica tradizionalmente considerata 'alta' (quadri, fotografie, sculture, etc.). Per tutti, come AntiBtomic publishing & BossGallery organizzatori di "Toner" insieme a Cristiano Guerri di 0_100 editions, e' infatti un'attivita' fondamentale sia per diversificare la propria professionalita', sia per raggiungere una maggiore liberta' creativa. In controtendenza rispetto alla dematerializzazione del libro attraverso la digitalizzazione, il fenomeno della Self publishing dimostra la vitalita' e la forza che viene oggi attribuita alla progettualita' del fare, laddove le tecnologie di produzioni sono accessibili e diffuse. La rassegna "Toner" vede la partecipazione di: 0-100, Alfphabet, Antibtomic, BListerzine, CesuraLab, Editrice Quinlan, Endless Delight, Fototeca Ando Gilardi, Le Dictateur, Lo-Fi Comics, Mammaiuto, Rumore Nero, StraneDizioni, SSantoro/supportati da Publisystem La Spezia. Si concentra sulla presentazione di un campione, non esaustivo, delle ricerche in Italia e all'estero, e rende conto dell'alta qualita' raggiunta nell'autoproduzione, incentivata dai costi contenuti grazie alla accessibilita' della strumentazione utilizzata. Ne risultano oggetti di veloce consultazione e divulgazione, che racchiudono uno sguardo specifico, individuale e attuale sul mondo contemporaneo e che rispondono alla necessita' di comunicare senza confini e gerarchie della societa' globalizzata. (dal testo di Francesca Cattoi - CaMEC La Spezia)