A cura di Emanuela Nobile Mino. Le creazioni luminose di Giorgio Sabbatini. I lavori fotografici di Daniela Perego. I coffee tables di Valentina Giovando.
a cura di Emanuela Nobile Mino
le creazioni luminose di Giorgio Sabbatini
i lavori fotografici di Daniela Perego
i coffee tables di Valentina Giovando
Sabato 18 ottobre 2003 alle ore 18,30 inaugura a Roma il secondo appuntamento
espositivo di SISTERS, nuovo spazio gestito da tre giovani sorelle romane
(Eleonora Emanuela e Veronica Nobile Mino) con l'intento di far confluire ed
interagire le loro diverse e specifiche professioni e di sviluppare, in forma di
stretta collaborazione, i comuni interessi e le ricerche che ognuna svolge in
campi diversi ma estremamente affini (antiquariato, decorazione, arte
contemporanea).
Il secondo appuntamento di sistersinart prevede la presentazione delle recenti
produzioni dell'artista-artigiano Giorgio Sabbatini e dell'artista-fotografa
Daniela Perego, accostati per il senso di leggerezza che pervade i lavori di
entrambi, e per il condiviso interesse per la luce, assunta come fonte o come
traguardo nei loro diversi percorsi individuali. Durante la serata di
inaugurazione e per il periodo della mostra, saranno presentati anche i nuovi
coffee tables di Valentina Giovando, designer presentata nell'edizione 01 di
sistersinart insieme all'artista Eugenio Percossi.
Giorgio Sabbatini
Dopo una lunga esperienza nel campo della moda e della grafica,
l'artista-designer di origine marchigiana, circa una decina di anni fa, ha
deciso di dedicarsi totalmente all'attualizzazione dei propri progetti e
all'applicazione della propria spiccata manualità alla creazione di elementi
d'arredo. Oggi il suo regno è un casale dell'800 immerso nella natura, nei
pressi di Civitanova Marche. A metà tra laboratorio e oasi riflessiva, questo
luogo rappresenta la fucina in cui le creazioni luminose del "mercante di luce"
prendono corpo, ispirandosi, da un lato, ai colori e alle forme naturali del
paesaggio circostante (il suo personale "magazzino di idee"), e dall'altro, alla
moda e al design di un passato più, o meno, recente (dalla tradizione
dell'oggetto di rame da campagna ai minuziosi trafori delle lanterne maghrebine,
dalle linee geometriche degli anni '60 ai grandi cerchi dei tessuti di Cardin
degli anni '40). Non a caso, le sue lampade hanno la foggia, e spesso anche il
nome, di elementi legati al mondo naturale (Petalo, Nuvola, Medusa, Cosmos),
sebbene poi, l'utilizzo di materiali plastici (policarbonato, pvc), unito ad uno
spirito di ricerca volto all'invenzione di soluzioni grafiche ed estetiche
innovative, trasformano le sue creazioni in sculture di luce di grande forza
evocativa e in visioni cariche di citazioni inaspettate. Ogni lampadario e' un
pezzo unico, ha una sua storia, e si invera attraverso un meticoloso lavoro di
ritaglio, incisione e assemblaggio dei moduli che, a seconda delle forme e dei
colori (argento, oro, rame per i metalli; rosso, nero, bianco latte, verde e
giallo fluo fino al trasparente per i materiali plastici), regalano sensazioni
differenti ma ugualmente intense, a seconda dell'atmosfera in cui si abbia
voglia di immergersi.
Daniela Perego
Dopo il suo primo esordio a Roma con una mostra presso la Galleria Giulia nel
1996, e l'anno successivo a Firenze presso la Galleria La Corte, Daniela Perego
si trasferisce definitivamente a Roma dove decide di proseguire la propria
ricerca artistica che fin dall'inizio si dimostra improntata principalmente
sullo studio della luce e delle forme in relazione allo spazio. La proiezione di
luce abbinata a metalli è ciò che porterà l'artista alla scelta successiva di
eliminare ogni forma tridimensionale e giungere alla proiezione di pura luce.
Più tardi, riappropriandosi della materia, arriva filtrare la luce attraverso
un'immagine fotografica al negativo nelle grandi proiezioni da diapositive, per
poi fermarla definitivamente in opere stampate su pellicola trasparente, su
plexiglas o su perspex. L'indagine dell'artista si sposta su un piano sempre più
interiore ed introspettivo quando, coinvolgendo la sua stessa immagine, o quella
di modelli accuratamente scelti, pone al centro della rappresentazione un corpo
o la mappa frastagliata dei suoi dettagli (Volti, 1999). Come riflessi di luce,
i protagonisti delle opere della Perego, sembrano in perenne conflitto tra la
necessità di apparire e il timore di venire eccessivamente svelati. Il loro
auting avviene quindi, spesso, attraverso una sorta di filtro che lascia sì
trapelare l'immagine, ma ne azzera quasi totalmente il contesto, restituendo
all'osservatore un rarefatto riflesso del dato reale. Il colore, fino a poco
tempo fa bandito dall'artista, se non come elemento narrativo e formale (vedi la
serie di opere in blu), recentemente è stato esplorato dalla Perego per una
serie di lavori in cui la volontà di rappresentare l'asprezza di alcune
condizioni umane ha reso necessario il mantenimento della realtà cromatica di
alcuni dati, al fine di conferire maggiore concretezza e veridicità al ritratto.
I coffee table di Valentina Giovando
Presentata nella scorsa edizione di Sistersinart, l'artista-designer (Sarzana,
1971) lavora sul tema della memoria come valore di poetica rilettura delle
eredità del passato. Attraverso il recupero di oggetti, di elementi decorativi e
di canoni stilistici di epoche trascorse, l'artista, con tocco fatato ed estrema
sensibilità , racconta, attraverso le sue creazioni, la fascinazione per
abitudini dimenticate, per atmosfere sofisticate e per i piccoli lussi, di cui
oggi spesso ci priviamo.
sistersinart
Con lo scopo di promuovere l'idea di continuità e di armonia tra i diversi
ambiti della creatività , artisti, artisti-artigiani e designers sono invitati
periodicamente a presentare all'interno dello spazio, nell'ambito della rassegna
sistersinart, alcune loro opere inedite, di volta in volta, allestite in
vetrina, sulla parete di fondo o contestualizzate nell'ambiente. Gli
appuntamenti di sistersinart vedono, quindi, a confronto ogni volta due sfere di
ricerca diverse (design e arte contemporanea) in cui sia possibile riscontrare
il sottile filo rosso le mette in comunicazione e ne sottolinea i punti di
tangenza. Inseriti in un ambiente già di per sé "arredato", i lavori vengono
così proposti al pubblico in modo diverso, più confidenziale, sollecitando un
approccio più immediato e disinvolto con l'arte contemporanea e con le nuove
espressioni del design.
SISTERS è il nuovo spazio ideato, per l'appunto, da tre giovani sorelle romane
(Eleonora, Emanuela, Veronica Nobile Mino) con l'intento di far confluire ed
interagire le loro diverse e specifiche professioni e di sviluppare, in forma di
stretta collaborazione, i comuni interessi e le ricerche che ognuna svolge in
campi diversi ma estremamente affini. L'impronta personale di ogni sorella
costituisce, all'interno del progetto, un ruolo fondamentale al fine di
delineare un insieme di scelte e suggerimenti (per l'arredamento, la decorazione
e il giovane collezionismo), in anomala, ma perfetta, sintonia.
SISTERS/who they are
Eleonora - storico dell'arte - antiques/design
Emanuela - storico dell'arte - arte contemporanea
Veronica - decoratrice d'interni - colors' solutions
Immagine: Daniela Perego, untitled 18, 2002 digital print on paper cm 80x120
INAUGURAZIONE
Sabato 18 ottobre 2003 ore 18,30
Orario: dal lunedì al sabato 10,00/13,30 - 15,30/20,00 -
chiuso lunedì mattina
SISTERS
Roma, Via dei Banchi Vecchi 143
Tel. 06 6878497