Palazzo dei Musei
Modena
largo Porta Sant'Agostino, 337
059 4395711, 059 2032660
WEB
Due mostre
dal 12/9/2013 al 5/1/2014

Segnalato da

Comune di Modena




 
calendario eventi  :: 




12/9/2013

Due mostre

Palazzo dei Musei, Modena

"Mano nella mano - Reperti di un amore oltre la morte" (fino al 24 novembre) mostra per la prima volta al pubblico la coppia sepolta nel V secolo scoperta nel 2009. "Dardi d'Amore. Pittura e poesia nel Barocco emiliano" (fino al 6 gennaio) riunisce sculture, quadri da stanza e volumi illustrati di eta' barocca.


comunicato stampa

Mano nella mano - Reperti di un amore oltre la morte

Fino al 24 novembre 2013

L’amore di un uomo e di una donna sepolti insieme mano nella mano torna a vivere dopo 1500 anni.
La sensazionale scoperta della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna che nel 2009 fece il giro del mondo, viene presentata per la prima volta al pubblico.

Le analisi condotte da una équipe di archeologi e antropologi hanno fatto luce sulla storia di questa coppia e di altri membri della loro comunità sepolti tra V e VI secolo alle porte di Mutina.

L’uomo e la donna furono deposti insieme nel sepolcro dopo la morte avvenuta per entrambi all’età di circa 30 ani.
Nella tomba, una semplice fossa scavata nel terreno, fu deposto per primo il corpo dell’uomo (a sinistra), adagiato supino con il braccio sinistro disteso lungo il fianco, mentre quello destro era ripiegato sul bacino. Al momento della deposizione le mani dei due defunti furono intrecciate, sovrapponendo la mano della donna a quella dell’uomo.
Con questo gesto simbolo di amore, i familiari vollero forse sigillare per sempre all’interno del sepolcro l’affetto che li aveva uniti in vita. All’anulare della donna era infilato un semplice anello in bronzo, forse una fede nuziale.

Il sepolcreto che ospitava la tomba della coppia accoglieva anche altri membri della comunità. La parte principale della necropoli era riservata a sepolcri di uomini feriti a morte da colpi di spada, forse nel tentativo di difendere le loro case e le loro famiglie, e per questo onorarti come eroi. Le tombe infatti erano sormontate da monumenti costruiti in laterizi, talvolta coperti da lastre di pietra.

Le analisi antropologiche, condotte dall’équipe del professor Gruppioni del Laboratorio di Antropologia Archeologica del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna, hanno permesso di identificare sulle ossa i segni dei colpi di fendente. Il caso più emblematico è rappresentato dallo scheletro di un individuo che presentava lesioni sia sul cranio sia sulle vertebre cervicali, dovute alla decapitazione dell’uomo per mezzo di un colpo inferto da una lama tagliente e affilata.

Non è ancora possibile precisare l’origine di questa comunità sepolta alle porte dell’antica Mutina fra la fine del V e il VI secolo d.C. Il rituale funerario, improntato sulla scelta di allineare le sepolture su file parallele e di deporre i corpi con il capo verso ovest, e forse anche la tipologia degli oggetti ritrovati, potrebbero suggerire un’origine germanica. Le prime attestazioni delle migrazioni di queste popolazioni nel modenese risalgono infatti già al IV secolo e nel secolo successivo la città dovette affrontare le conseguenze del passaggio dei Visigoti condotti da Alarico e degli Unni capeggiati da Attila. Circa un secolo dopo, nel 569, è probabile che Mutina sia stata conquistata dai Longobardi, ai quali sono riferibili importanti rinvenimenti archeologici nell’area urbana.

Il progetto di valorizzazione è stato sviluppato grazie alla collaborazione tra Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna e Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena.

La mostra rientra negli eventi in programma nell’edizione 2013 del Festival della Filosofia sull’Amore che si terrà a Modena, Carpi e Sassuolo nelle giornate del 13-14-15 settembre.

Durante il Festival Filosofia la mostra è aperta
venerdì 13, dalle ore 8 alle 23
sabato 14 dalle ore 8 all'1 di notte
domenica 15 dalle ore 9.30 alle 20

----

Dardi d'Amore. Pittura e poesia nel Barocco emiliano

Fino al 6 gennaio

Sul filo di un tema di grande fascino e di perenne attualità qual è quello scelto dal Festivalfilosofia per l’edizione 2013, AMARE, tre istituti culturali del Palazzo dei Musei - i Musei Civici, la Galleria Estense e la Biblioteca Estense - insieme alla Banca popolare dell’Emilia Romagna, hanno costruito una proposta espositiva incentrata su alcuni capolavori dell’arte barocca custoditi nelle loro rispettive collezioni. Si tratta di una serie di quadri da stanza, di alcune piccole sculture e di una scelta di volumi a stampa illustrati che al tema del Cupido, il dio dell’amore della tradizione classica, alternano quello degli amori eroici e malinconici incarnati dai personaggi della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso.

La mostra è allestita nella nuova sala espositiva dei Musei Civici, l’unico dei tre istituti attualmente aperto al pubblico per non avere riportato danni dal terremoto del maggio 2012, e consentirà di rendere fruibile una selezione di opere altrimenti inaccessibili in questo momento al vasto pubblico del Festival, ma anche a quello che frequenterà il palazzo nei prossimi mesi, fino all'inizio del nuovo anno. La presenza di alcuni importanti dipinti appartenenti alla collezione della Banca popolare dell'Emilia Romagna, esposti in ambienti di rappresentanza abitualmente non accessibili ai normali frequentatori dell'Istituto, rafforza il significato dell’operazione, che vede concorrere pubblico e privato nel proporre un’iniziativa “a chilometro zero”, imperniata sui tesori artistici presenti in città e sulla volontà di valorizzarli.

Le opere esposte fanno capo a nomi celebri, quali Reni, Guercino, Tiarini, Pasinelli, Badalocchio, Lana, Manfredi, Desubleo, Franceschini e Salvator Rosa, e sono così note e studiate da rendere non necessario un vero e proprio catalogo. Per questo si è scelto di realizzare un’agile guida alla mostra che illustri il tema scelto, quello della passione d’amore, simboleggiata dai “dardi” che hanno ispirato la scelta del titolo, e di illustrare le opere esposte rendendone soprattutto comprensibile l’iconografia, in relazione sia ai repertori di antichità classiche sia ai testi poetici.

Nel corso dell’autunno la mostra costituirà la cornice e lo spunto di una serie di conferenze di approfondimento, fra poesia, musica e pittura, che ancora una volta vedranno collaborare fra loro le istituzioni che l’hanno proposta.

Palazzo dei Musei
largo Porta Sant'Agostino, 337 - Modena
Orari di apertura durante il Festivalfilosofia: venerdì 13 settembre ore 9-23; sabato 14 settembre ore 10-01; domenica 15 settembre ore 10-20.

IN ARCHIVIO [16]
Gli Este e la gloria
dal 11/9/2014 al 5/1/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede