Balestrini centro cultura arte contemporanea
Albissola Marina (SV)
via Isola, 40
338 8281563

Sergio Sarri
dal 13/9/2013 al 11/10/2013
16.30 - 18.30, chiuso domenica
338 8281563

Segnalato da

Daniele Decia



approfondimenti

Sergio Sarri
Armando d'Amaro



 
calendario eventi  :: 




13/9/2013

Sergio Sarri

Balestrini centro cultura arte contemporanea, Albissola Marina (SV)

Le opere - alcune inedite - conducono gli spettatori attraverso le irreali zone di confine fra l'autentico e il vagheggiato, tipiche dell'artista torinese.


comunicato stampa

a cura di Armando d’Amaro

Appuntamento da non perdere: a distanza di quarant'anni dalla ‘sfida’ - non culturale ma calcistica - tra artisti “Calicesi” ed “Albisolesi”, Sergio Sarri 'ritorna', forte di un curriculum di eccellenza, in Albissola Marina con una mostra personale fortemente voluta da Franco Balestrini, appassionatamente attivo nel settore delle arti visive da oltre quarantanni.

L’antologica, curata da Armando d’Amaro in collaborazione con Riccardo Zelatore e patrocinata dai Comuni di Calice Ligure e Albissola Marina, si inaugura sabato 14 settembre alle ore 17:30 nelle suggestive sale di via Isola. La mostra accoglierà i visitatori con una selezione di opere, alcune inedite, altre già esposte in Europa e negli Stati Uniti, per condurli attraverso le irreali zone di confine fra l'autentico e il vagheggiato, tipiche dell’artista torinese, a mettere in discussione, suggestivamente, le proprie e altrui certezze.

Per completezza si riportano i testi di Riccardo Zelatore, Armando d’Amaro e riprodotti sul catalogo a colori che accompagna e documenta l’esposizione.

Armando d’Amaro e Mihaela Anitoaie

Riviera ligure, anni 60': l'incontrastato 'dominio' di Albissola, già definita "Libera Repubblica delle Arti" da Marinetti – sbarcatovi con i futuristi negli anni trenta - viene minato dalla colonia 'calicese', che va espandendosi intorno ad Emilio Scanavino.

A distanza di pochi chilometri -l'uno sul mare, l'altro tra il verdeggiante entroterra- nei due borghi è un pullulare di pittori e ceramisti, che lavorano confrontandosi anche con critici e letterati...eventi, incontri nelle gallerie o nelle case-studio, occasioni per scambi di idee o litigi a suffragare grandi amicizie e tanta convivialità: partite a bocce ed a biliardo, bagni (rispettivamente in mare o nel Pora), scherzi, colazioni al 'Testa' o mangiate da 'Viola'...Un periodo unico: nel parlare con chi "c'era" si viene travolti da un'onda di aneddoti!

Esisteva una rivalità tra i due 'luoghi artistici'? Probabilmente no, ma per dare soddisfazione a chi ne era sostenitore, nei primi anni 70' si organizzò una sfida -appunto non culturale ma calcistica- tra gli artisti delle due realtà, con 'andata' a Calice e 'ritorno' ad Albissola. Chi vinse? Non importa, nelle fotografie dell'epoca Lam e Mondino, Fabbri e Sarri, Bocca e Arroyo, Rossello e Stefanoni -solo per citarne alcuni- sorrid ono tutti, ed a ragione: giovani e meno giovani hanno contributo a costruire un muro maestro della storia dell'arte, arte che influenzano ancora oggi.

A distanza di quarant'anni Sergio Sarri – che sostiene “allora anche a Calice c'era il mare”- 'ritorna', carico di un curriculum eccezionale, ad Albissola Marina con una antologica al Centro Culturale d'Arte Contemporanea -curato da Riccardo Zelatore- di Franco Balestrini, appassionatamente attivo nel settore da decenni (supportò anche, durante le sfide calcistiche, lo speaker 'ufficiale' Milena Milani).

Le opere in mostra testimoniano l'invidiabile congruenza dell'artista torinese: i suoi 'cicli', colti e raffinati nell'esecuzione, si sono succeduti seguendo un progetto critico comunque fedele alla rappresentazione di 'non luoghi' retti dalle incoerenze sociali. Infatti Sergio, con mano assolutamente personale, pur rinnovandosi, da sempre ci illustra una realtà straordinaria, parallela ma referente all'effettiva, che ora confonde ora conferma le nostre certezze e le nostre inquietudini.
Superando indenne l'onda -che tutto avrebbe voluto immergere- del Concettuale, Sarri è riuscito e riesce -caparbio e fedele al suo modus operandi- nel compito di 'costruire' i suoi dipinti sintetizzando e sposando armonicamente una moltitudine di frammenti citanti il cinema, il fumetto, i media...aspetti centrali nei suoi lavori, assolutamente non prescindibili in un dibattito artistico sulla post modernità.

Riccardo Zelatore

Ci sono tante ragioni per ordinare una mostra e ci sono diversi criteri secondo i quali programmare uno spazio espositivo. Franco Balestrini, da sempre, ha voluto e saputo alternare maestri già affermati in campo internazionale, indagini storiche, ricognizioni sulle espressioni locali e giovani artisti non ancora apprezzati.
Caratterizzato da una filosofia sempre rivolta a mettere in primo piano i valori culturali piuttosto che quelli meramente commerciali, Balestrini centro cultura arte contemporanea si è fatto, negli anni, osservatorio di quanto le arti visive hanno saputo esprimere a partire dalla seconda metà del XX secolo e ha ospitato artisti accuratamente selezionati, lungo un percorso espositivo che si è mosso e persiste tra tradizione del dipingere e proposizione di nuove ricerche visive.
Attento a ogni espressione e disciplina, Balestrini, secondo una misura piuttosto anticonformista che accademica, è a tutt’oggi sensibile alle nuove amicizie e contatti, consapevole di quanto siano importante supporto, non solo professionale, ma anche e soprattutto di vita.
Ci sono tante anime nelle sale di via Isola (tanti moods direbbero gli anglosassoni) e, in questa occasione, la proposta di Sergio Sarri mi è parsa una sintesi ideale. Sarri, per anagrafe, talento e qualità di percorso, va annoverato tra i grandi maestri. Per energia, impegno e freschezza linguistica rimane a suo agio nelle espressività contemporanee. Per appartenenza geografica documenta e conferma una storica sinergia dialettica (o forse, meglio sarebbe scrivere “contrapposizione sinergica”, a sottolineare un sano e autentico spirito di competizione tra i due poli culturali che risale agli anni Settanta) tra Albisola e Calice Ligure.
E già basterebbe. Ma c’è dell’altro. Ci piace parlare di pittura e offrirla a nuovi sguardi, in un momento in cui non pare così importante e viene data periodicamente per morta. Eppure i quadri e i pittori, sono ancora lì, a centinaia, e continuano a declinare un universo di suggestioni e angosce, di piaceri e inquietudini, di emozioni e denunce. Concorrono a ripensare o, quanto meno, a mettere in discussione le certezze e la fantasia collettive. E allora eccoci qui, a fare la nostra parte.


BIOGRAFIA

Sergio Sarri è nato a Torino nel 1938.
L'inizio della sua attività risale ai primi anni Sessanta, dopo un lungo viaggio durato 2 anni che lo ha portato a visitare l'Europa in autostop e a seguire dei corsi di pittura a Berna e a Parigi.
La sua ricerca tematica centrale (il rapporto uomo-macchina) viene definitivamente messa a fuoco dopo un viaggio negli Stati Uniti nel 1965, muovendosi in un orizzonte di “imagerie” macchinistica e meccanicistica che trova i suoi precedenti in Léger, nei precionnists nord americani fino a Richard Lindner (Crispolti, 1968).
All'inizio della sua attività ricordiamo le partecipazioni nel 1967 a “Prospettive 3” a Roma, e nel 1968 a “Alternative attuali 3” a L'Aquila, entrambe manifestazioni che coinvolgevano le nuove generazioni di artisti.
Nel 1968 espone al Musée Municipal Saint Paul de Vence, dove presenta il polittico “Le avventure di Nessuno”. In quell'anno si dedica anche al cinema di ricerca sperimentale con i film dal titolo “Up-up and away”, “Le storie di Varazze”, “Le avventure di Nessuno” e “Vostock”, dove rinuncia in alcuni casi, provocatoriamente, al sonoro, ritenendola una sovrastruttura inutile, e dove non ci sono né storie né avventure. Il 23 maggio 1969 si inaugura la prima mostra alla Galleria Vinciana di Milano, primo appuntamento di una collaborazione che durerà per alcuni decenni.
Il 1972 è un anno artisticamente importante per Sarri: espone in collettiva con Adami, Matta, Vasarely, Alinari e Ghelli alla Galleria Sangallo di Firenze e con una personale alla Galleria Forni di Bologna. Particolarmente significativa, sempre nel '72, è la sua partecipazione con l'opera “Piano di lavoro” alla mostra La metamorfosi dell’oggetto a Palazzo Reale a Milano, manifestazione che annovera la presenza di importanti artisti italiani (Balla, Carrà, Savinio, De Chirico, Baj, Ceroli, Del Pezzo, Pozzati, Scanavino, Rotella e altri) e stranieri (Arp, Man Ray, Oppenheim, Magritte, Dalì, Arman, Dubuffet, Spoerri, Tapies, Warhol e altri) in rappresentanza dei differenti movimenti artistici, dalla Pop Art al Nouveau Réalisme, dal Neo Dada alla Figurazione, dal Cubismo al Surrealismo. È invitato alla XXXVI Biennale di Venezia nella sezione Grafica e nel padiglione Venezia dove espone l'opera “Progetto per Venezia”.
Nel 1974 riceve una borsa di studio e soggiorno dal Museo d‟Arte Moderna di Amsterdam, dove esporrà alla Galerie-T; nello stesso anno partecipa alla mostra Come eravamo alla Galleria Centro di Torino che riunisce 20 pittori che hanno operato nell'atmosfera artistica di Torino degli anni Sessanta tra cui Boetti, Merz, Gilardi, Nespolo, Mondino, Pistoletto, Griffa.
Nel 1975-76 lavora alla Cité des Arts di Parigi: espone in una collettiva nel 1975 e in una personale nel 1976 alla Galerie Etienne de Causans. Nello stesso anno viene organizzata una personale al Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Il periodo compreso tra il 1977 e il 1980 si caratterizza per una serie di mostre personali e collettive organizzate in Francia (Grenoble, Parigi, Sceauz, Macon e Tours) tra cui l'importante Mythologies Quotidiennes al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris e Image-Intervention presso l'Institut Culturel Italien, con Cremonini, Maselli, Recalcati, Spadari e altri. In Italia Sarri espone alla Galleria San Michele a Brescia, alla Galleria Gastaldelli a Milano, alla Galleria Nuovo Spazio a Venezia, alla Galleria Margherita a Roma e a Arte in Italia 1960/1977 organizzata alla Galleria Civica (GAM) di Torino.
Nel 1980 ritorna a Parigi dove espone nella collettiva Cronique des années de crise, al Musée d'Art Moderne de la Ville.
Nel 1981 è presente alla mostra 30 anni d’arte italiana presso Villa Manzoni a Lecco. Nello stesso anno partecipa ad Art 12 a Basilea, a cui aveva partecipato già nelle edizioni del 1972, 1973 e 1974. Nel 1986 è alla XI Quadriennale di Roma con l'opera “Stanza meccanica con metamorfosi”. Con lo pseudonimo di SeSar, negli anni '90 affianca alla pittura (da sempre per altro contaminata dal cinema e dai comics) una produzione specificamente fumettistica che viene pubblicata su diverse riviste internazionali.
Dal 1994 al 1997 è stato docente di Anatomia artistica all'Accademia di Brera di Milano.
Espone a New York alla Montserrat Gallery la prima volta nel 1996 e poi nel 1998. Nel '97 si tiene un'antologica alla Barchessa Villa Serena di Ponzano Veneto (TV), nel 1998 una personale alla Galleria Vinciana a Milano e nel 1999 una mostra antologica alla Civica Galleria d'Arte Moderna a Gallarate (VA). Il 2003 sarà un anno importante con la mostra organizzata dalla Universitat de Valencia dal titolo Sergio Sarri. Maquinaria surreal, con l'antologica presso l'Area Esposizioni, Castelfranco Veneto e la collettiva al Museo MAGI '900 a Pieve di Cento (FE), dal titolo Scenari dell’imagerie. Con il titolo Live la Galleria Vinciana nel 2004 organizza una personale pubblicando contemporaneamente il libro dal titolo omonimo. Nel 2005 inizia la collaborazione con la Galleria Overtime Art e nello stesso anno partecipa ad una collettiva dal titolo Dal fisso al mobile alla Universitat de Valencia, Fondacion J. Guerricabeita, Valencia.
Il Museo d'Arte dello Splendore, Giulianova (TE) organizza nel 2006 una personale dal titolo Sergio Sarri. L’uomo e la macchina.
Nel 2007 e 2008 prosegue l'intensa attività espositiva con personali a Rovigo, Udine, Milano, Verona, Bologna, e con una collettiva dal titolo Somewhere the sun is shining a Palazzo Duranti Marzoli a Palazzolo s. O. (BS) con le opere della serie “Effetto cinema”. A ottobre partecipa alla collettiva Omaggio a De Chirico allestita alla galleria Cà d'Oro a Roma, in occasione del 60° anno di attività della Galleria. Il 2008 si chiude con un personale alla Galleria Villa Morotti a Daverio (Varese) dove espone per la prima volta l'opera “Trionfi” ispirata all‟affresco medievale “Il trionfo della morte” nel Palazzo Abatellis a Palermo.
Nel giugno 2010 espone all'Università Bocconi di Milano in una personale dal titolo Sarri/SeSar. Tra pittura e comics, mostra che verrà presentata, arricchita, anche alla Galleria Art&Comix di Torino in Ottobre. A settembre aveva, precedentemente allestito una personale a Roma, alla Galleria Cà D'oro presentando il catalogo ragionato delle sue opere.
Nell'estate del 2010 partecipa alla apertura della nuova Galleria Puntodue a Calice Ligure, dove esporrà anche nella mostra Futurismo e '68, arte in movimento. Nel 2011 esporrà alla “Casa di Dante di Pescara“ una serie di opere ispirate all'Inferno di Dante e, dopo la mostra personale i simulacri all'Oratorio dei Disciplinanti di Finalborgo, a Flaneur, hommage a Charles Baudelaire presso il Fort du Bruissin-Centre d'art contemporain, in occasione della biennale di Lione.

Inaugurazione 14 settembre ore 18

Balestrini centro cultura arte contemporanea
via Isola, 40 - Albissola Marina (SV)
Orario: 16.30 - 18.30, chiuso domenica

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