La Pietra e il Cerchio. Dipinti che indagano sulla memoria, storica e individuale e sul concetto di circolarita'.
Dal 16 settembre al 27 ottobre 2013 nello Spazio PAePA di Giuliano e Nunzia Papalini, in Via Alberto Mario 26/b a Milano, va in scena la personale di Roberto Floreani (Venezia 1956), considerato uno dei più convincenti e maturi astrattisti della sua generazione. Una raffinata mostra curata da Laura Brunetti dal titolo “La Pietra e il Cerchio”.
L’artista – reduce dal grande successo della sua recente personale al Centro Internazionale di Palazzo TE a Mantova e con una intensa attività espositiva in Italia e all’estero – espone alcune opere selezionate di quel progetto, e una serie di lavori realizzati appositamente per l’occasione che racchiudono i concetti fondamentali della sua ricerca, volta ad individuare, nella definizione dell’astratto, una continua e insistente relazione con il linguaggio storico della pittura.
La Pietra e il Cerchio è un progetto che l’artista ha concepito prendendo spunto dai concetti principali della sua ricerca: l’indagine sulla memoria, storica e individuale e quella sulla circolarità, intesa sia come risoluzione formale che come principio filosofico. Il Concentrico, riferimento caratterizzante di molte sue opere, diviene quindi una sorta di ponte che collega le due esperienze dell’artista: da un lato la sua formazione legata all’Occidente e dall’altro l’ormai quarantennale pratica marziale legata all’Oriente. Una forte motivazione che alimenta la sua ricerca formale e dà voce alla possibilità di quel “messaggio di natura spirituale” che, secondo l’artista, può essere veicolato dall’opera d’arte. L’aspetto pittorico che forse appare più interno a questa ricerca, nella continuità storica della pittura astratta, è quello legato ai tempi lunghi e minuziosi della realizzazione stratificata dell’opera e alle superfici che sembrano vibrare dall’interno: una sorta di colore-non colore ricavato facendo assorbire ad una superficie bianca, attraverso un procedimento quasi alchemico, le componenti cromatiche delle basi sottostanti trattate in precedenza. Il risultato finale sembra quasi alimentare un baluginìo, procurare una sorta di luce interna all’opera, arricchito dalla fisicità materica della superficie.
“La pittura di Floreani si ascolta. Parla di albe, vapori, desideri, ma anche di balli, partite… è un racconto che ammalia, trasporta, diverte, commuove”, scrive Laura Brunetti nell’introduzione al catalogo che accompagna la mostra...“pensiero e materia si intrecciano di continuo come ordito e trama in una tela. Laica spiritualità e mistica razionalità non si fissano mai in un universo lontano, ma si impastano di continuo con le emozioni della vita, vissuta con intensità, stupore, ingordigia. Ecco perché le sue opere ci coinvolgono tanto ed entrano immediatamente nel nostro tessuto fisico e mentale. E allora capiamo anche perché le opere di Floreani, come poche altre in questi ultimi cento anni, esprimono con chiarezza il senso dell’Arte Astratta”.
Correda la mostra un catalogo con le immagini delle opere in esposizione e un testo critico di Laura Brunetti
Immagine: Costellazione tecnica mista su tela 55x35 cm 2013
Inaugurazione Lunedì 16 settembre ore 19,30
Spazio PAePA
via Alberto Mario 26/B Milano
orari: Lun.-Ven. 15,30 - 19,00
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