L'artista ripercorre attraverso opere esemplari parte della sua ricerca in una sintesi che identifica tre momenti, seppur circostanziati, del suo operare. In mostra "Pozza Rossa" per la prima volta dopo la Biennale di Venezia del 1988.
In Palazzo Sforza Cesarini, dal 21 settembre al 24 novembre 2013, s’inaugura l’esposizione di Maurizio Mochetti, artista attivo dagli anni Sessanta in Italia e all’estero, che ripercorre attraverso opere esemplari parte della sua ricerca artistica, in una sintesi che identifica tre momenti, seppur circostanziati, del suo operare.
Dal 21 settembre al 24 novembre 2013, Giacomo Guidi Arte Contemporanea di Roma, in Palazzo Sforza Cesarini, ospiterà la personale di Maurizio Mochetti (Roma, 1940), artista tra i più conosciuti sia in Italia che all’estero, che vanta numerose partecipazioni alla Biennale di Venezia, oltre a quelle di San Paolo, di Nagoya, di Sidney.
Tra le opere presentate vi sarà Pozza Rossa - qui esposta per la prima volta dopo la Biennale di Venezia del 1988. Pozza Rossa si manifesta allo sguardo come una struttura tridimensionale di pigmento rosso, la cui forma viene variata e poi disegnata dalla rotazione di un raggio laser che, in un movimento verticale e ciclico al centro di essa, ne suggerisce ogni volta percezioni diverse.
In un’altra sala di Palazzo Sforza Cesarini s’incontrerà un lavoro inedito, realizzato per l’occasione, appartenente alla serie delle Missioni: è la parabola di un V1, una “bomba volante” posizionata su un telaio disposto in verticale, con un filo di acciaio in tensione che ne disegna il tragitto.
Nel cortile verrà installata l’opera Pendoli Laser (1996-2013) che dialogherà con la classicità dello spazio e l’andamento prospettico del porticato. In Maurizio Mochetti, l’invenzione si rivela attraverso un’espressione essenziale che definisce la coerente complessità e l’ordine del suo pensiero, abbracciando quella bellezza e quella poesia proprie della realtà della mente e della sua continua evoluzione.
Nell’esposizione emergono quei tratti che connotano l’operare dell’artista, dimostrando quanto la sua visione del mondo sia alimentata dall’arte quale manifestazione performativa della nostra contemporaneità. A dicembre, verrà inaugurata una nuova mostra di Maurizio Mochetti nella sede milanese della Giacomo Guidi Arte Contemporanea di via Antonio Stoppani 15/c.
Sabato 21 settembre, in contemporanea con l’inaugurazione della personale di Maurizio Mochetti, dalle 17.00 alle 21.00, si aprirà alla Galleria Monitor (Palazzo Sforza Cesarini; ingresso da via Sforza Cesarini 43), la mostra di Antonio Rovaldi, in programma fino al 16 novembre 2013 (www.monitoronline.org).
Maurizio Mochetti nasce nel 1940 a Roma dove vive e lavora. Nella capitale frequenta il Liceo Artistico e poi l’Accademia di Belle Arti. A partire dal 1962 (con l’opera sfera trasparente con proiezioni di luce), l’interesse di Mochetti è orientato verso la luce intesa nella sua fisicità, come materia, senza alcun significato simbolico o mistico, ma non solo: macchine, aerei, armi e geometrie, costellano il suo immaginario d’artista. Nel 1968 esordisce sul palcoscenico artistico romano con la sua prima esposizione personale, nell’ormai storica Galleria “La Salita”: espone 10 progetti e due realizzazioni. Per l’artista, infatti, “l’opera d’arte è l’idea, il progetto”, mentre “la tecnologia è uno strumento che mi consente di realizzare opere sempre più vicine all’idea: in questo senso l’opera d’arte è perfettibile”.
Nel 1969 Mochetti vince il I premio Pascali a Polignano a Mare e nello stesso anno vince il premio scultura alla VI Biennale Giovani di Parigi. Nel 1970 partecipa alla sua prima Biennale di Venezia cui seguiranno quelle del 1978, 1982, 1986, 1988, 1997. Sin dai primi anni ’70 si affaccia sul panorama internazionale partecipando nel 1976 alla Biennale di Sidney, nel 1998 alla XXIV Biennale di San Paolo e nel 1991 alla Biennale Internazionale di Nagoya. Nel 1988, viene invitato come Artista in residence, all’Exploratorium, San Francisco (USA). Nel 1993 partecipa alla mostra collettiva “Three Artistic Generations in Contemporary Italy” al Tel Aviv Museum of Art, esponendo inoltre allo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhooven (1975), allo Stadtische Kunsthalle di Dusseldorf (1978), al Forum Kunst di Rottweil (1982), e al Museo Alvar Aalto in Finlandia (1985). Tra le altre importanti partecipazioni ricordiamo: “Vitalità del negativo nell’arte italiana:1960/70″ (Roma, 1970), “Linee della ricerca artistica in Italia: 1960/1980″ (Roma, 1981); “Arte italiana 1960-’82″ (Londra, 1982); “La otra escultura” (Madrid, 1990): Roma anni ‘60 (Roma,1990), “The Italian Metamorphosis” (New York, 1994); “Arte italiana: ultimi quarant’anni” (Bologna, 1997); “Minimalia. Da Giacomo Balla a…” (Venezia, 1997 – Roma, 1998). Nel 2000 tiene una delle sue più suggestive mostre personali dal titolo Elica Infinita al Centro Cultural del Conde Duque di Madrid. Sempre nel 2000 è ancora in Spagna al Palau de la Virreina di Barcellona, partecipando alla mostra storica “L’avventura della materia. Dal Futurismo al Laser”. Nel 2003 viene dedicata a Mochetti un’ampia mostra antologica nel Palazzo Ducale di Sassuolo. Nel 2009 tiene una personale al Palazzo Collicola di Spoleto e nello stesso anno vince il concorso internazionale MAXXI 2per100 per la realizzazione dell’opera “Linee rette di luce nell’Iperspazio curvilineo” collocata permanente nell’atrio del MAXXI di Roma.
Catalogo: Giacomo Guidi Arte Contemporanea
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Marta Paini, marta.paini@clponline.it
Inaugurazione: sabato 21 settembre, ore 17.00
Giacomo Guidi Arte Contemporanea
Palazzo Sforza Cesarini - C.so Vittorio Emanuele II, 282-284 Roma
Orari: da martedì a sabato, dalle 11.00 alle 13.30; dalle 14.30 alle 19.30.
Ingresso libero