The Format - Contemporary Culture Gallery
Milano
via Giovanni Enrico Pestalozzi, 10 (Int. 32)
02 43128242
WEB
Due mostre
dal 23/9/2013 al 10/10/2013
mar - ven 15-19 o su appuntamento

Segnalato da

The Format




 
calendario eventi  :: 




23/9/2013

Due mostre

The Format - Contemporary Culture Gallery, Milano

In "Making a dent" Pietro Di Lecce presenta una serie di foto-installazioni che hanno per tema la societa' dei consumi. Noemi Montanaro espone una serie di sculture tassidermiche, installazioni e disegni.


comunicato stampa

Pietro Di Lecce
Making a dent

“La società nella quale viviamo, a differenza delle società tribali, ancestrali o feudali, è una società di mercato.”
Karl Polanyi

The Format – Contemporary Culture Gallery è lieta di presentare: “Making a dent”, la personale di Pietro Di Lecce, a Milano, a cura di Guido Cabib. Opening 24 Settembre 2013 ore 19.00 .

Pietro Di Lecce, presenta una serie di foto-installazioni prodotte per lo spazio espositivo: The Format Balcony.

La crisi è un motore del mutamento sociale e politico; va concepita come processo, ossia va analizzata e compresa nella sua dinamicità che ne forma l’essenza; sia che evolva positivamente e che trovi una soluzione in una chiave di progresso sia, all’opposto, che approdi ad esiti di “tramonto e morte di una civiltà”.
Affermare questo significa anche riconoscere, della crisi che attanaglia il mondo moderno, l’aspetto essenziale e pregnante: crisi dell’uomo, esistenziale, di valori, di rapporti sociali, di idee, di cultura, di creatività.
La società dei consumi si rivela una forma di tirannide ben più penetrante e globale rispetto alle dittature politiche. Essa coinvolge l’individuo in tutta la sua sfera d’azione. Nel lavoro, nell’organizzazione sociale, nel tempo libero, negli interessi e nelle propensioni esistenziali. L’individuo che non accetta la regola del consumismo e vuole sottrarsi alla sua spirale, viene emarginato, non solo economicamente, ma anche e soprattutto socialmente. Non è osteggiato solamente dalle centrali economiche, ma anche dagli altri individui, per i quali costituisce un esempio scomodo e fastidioso. L’individuo che più ne soffre è quello intelligente, capace di conservare autonomia e libertà di pensiero e di programmazione. Contro di esso le coercizioni psicologiche ed il ricatto economico si fanno più pesanti; lo fanno sentire un «diverso», dissociato dalla società in cui vive.

Pietro Di Lecce, con questa sua nuova ricerca, ci conduce, attraverso le immagini che siamo abituati a vedere tutti i giorni, rielaborate ed accompagnate da testi giornalistici di riferimento, ad una maggiore riflessione e ponderazione. L’esclusiva soddisfazione edonistica contrasta con la natura dell’uomo, portata ad un equilibrio tra il materiale e lo spirituale, ma la società dei consumi, dotata di un enorme potere di distrazione e di stordimento, coinvolge l’individuo in un vortice esistenziale, lo lascia senza fiato e senza tempo di riflettere.
Di questo , tutti noi abbiamo bisogno: di riflessione , di confronto, di analisi.
La società alternativa sarà la società delle intelligenze selezionate, degli impegni responsabili, delle volontà irriducibili di affermazione umana.

Pietro Di Lecce, nasce a Milano nel 1980, dove vive e lavora.

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Noemi Montanaro

Gli animali possiedono bellezza senza vanità, forza senza insolenza, coraggio senza ferocia e tutte le virtù dell’uomo senza i suoi vizi.
( A. Schopenauer )

The Format – Contemporary Culture Gallery è lieta di presentare: “Beauty-full”, la prima personale di Noemi Montanaro, a Milano, a cura di Guido Cabib. Opening 24 Settembre 2013 ore 19.00.

Noemi Montanaro presenta una serie di sculture tassidermiche, installazioni e disegni appositamente prodotte per lo spazio espositivo The Format.

Nella società attuale, la donna si incarna sempre di più in una ferita, una scissione netta e inarrestabile tra il proprio essere “naturale” e il gioco d’artificio che la discosta e la vede ideatrice della propria identità fisica, della propria esteriorità.
Sorge così un contraddittorio, da un lato è il corpo femminile, come testimonianza di un ciclo biologico che in esso si ripete, che le impone di generare in se il divenire attraverso la maternità e dall’altro, un opposizione alla natura stessa del suo corpo, che opera attraverso la trasformazione del suo statuto naturale, mediante interventi estetici che ne modificano i connotati esteriori e così la propria indipendenza che attraverso questi si rovescia prepotentemente al di fuori.
Strapparsi alla corporeità attraverso il corpo stesso.

Un ossimoro su cui si gioca non solo il corpo singolo, ma l’intero corpo sociale, su cui si opera la seduzione attraverso l’artificio, la verità dell’identità contemporanea attraverso l’inganno del corpo. Ma tutto ciò non avviene senza riferimenti costanti ad un senso di colpa primordiale, l’offesa prima alla grande madre natura, dalla quale lo stesso Leopardi faceva derivare il suo pessimismo cosmico.
E così la donna gioca una frustrante e perversa partita con se stessa, vestirsi per svestirsi, negarsi per affermarsi, diventare artificio del femminile (Baudrillard- “Della Seduzione”) per saturare gli attributi costretti dell’essere donna e potersene finalmente liberare attraverso l’esplosione di ciò che è stato saturato. A ricordarle l’origine, il “paradiso ogni giorno perduto”, di ciò da cui essa si discosta, è la natura che impera intorno ad essa. Una natura che animata dal suo stesso senso di colpa ne diviene il gioco speculare, rinunciando anch’essa al suo stato di natura, al suo ruolo biologico per incarnarsi nell’artificio, nella trasformazione estetica attraverso la quale anch’essa evade il ciclo biologico per l’affermazione di un identità nuova. Ma cosa accadrebbe, quand’anche la natura si volesse trasformare e l’uomo avrà perso il riferimento a ciò che era, e non sarà più in grado di misurare la distanza del proprio distacco, l’origine immutata del proprio mutarsi? Vi sarà l’oblio?
Il ciclo di sculture tassidermiche di animali immaginifici, seduttivi anch’essi, non mostri geneticamente manipolati e modificati. Giocano come contraltare all’immagine della donna contemporanea, si trasformano abbellendosi.

Noemi Montanaro nasce a Napoli nel 1986, dove vive e lavora.
Diplomatasi all’Accademia delle belle Arti di Napoli è alla sua prima mostra.

The Format
via Pestalozzi, 10 Milano
Orario: dal martedi al venerdì ore 15 - 19 o su appuntamento

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