Il gesto della pittura. L'esposizione propone una selezionata scelta di tecniche miste e di ceramiche caratterizzate da forza espressiva.
Giovedì 3 ottobre alle ore 17,00, presso il Salone delle Mostre Temporanee di Palazzo Turchi di Bagno a Ferrara, sarà inaugurata la mostra CARLO CATUOGNO. IL GESTO DELLA PITTURA.
Promossa dall’Università di Ferrara, essa si iscrive nei programmi dello SMA-Sistema Museale di Ateneo ed è realizzata in collaborazione con la cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea del Dipartimento di Studi Umanistici.
L’esposizione, ordinata da Annamaria Restieri, propone una selezionata scelta di opere realizzate dall’artista in questi ultimi anni: si tratta di tecniche miste e di ceramiche datate tra la seconda metà del Duemila ed il sorgere del nuovo decennio. Un arco di tempo che conferma, nella quarantennale esperienza dell’artista salernitano, la piena adesione ad una pittura connotata da grande forza espressiva. Si tratta di un linguaggio per il quale Catuogno fa leva sulla valenza del gesto e del colore, entrambi assunti come veicolo di comunicazione.
È un’iniziativa che il Magnifico Rettore Pasquale Nappi, quanto il Presidente dello SMA Benedetto Sala hanno accolto con grande slancio, nell’idea di una promozione culturale aperta a varie sollecitazioni, indirizzate in particolare al privilegiato pubblico degli studenti.
Trattando dell’opera dell’artista Annamaria Restieri scrive che «nell’arco di tempo che va dalla fine degli anni Novanta ai primi anni del 2000 una nuova spazialità sembra prendere il sopravvento. Opere quali Se la luna andasse a dormire nel mare del 1997 fino ad arrivare a La grazia spettinata passa sull’acqua del 2012, rivelano composizioni più aeree dalle quali si dipanano gesti decisi, energici accompagnati da piccole macchie di colore ora più chiare ora più scure che conservano in sé echi di trascorsi pittorici. La pittura di Catuogno vive di attimi, di vibrazioni liriche e di fuggevoli impulsi che nascono dal di dentro, accompagnano l’esistenza dell’artista per poi depositarsi sul supporto, sia esso carta, tela e ceramica.
Come una seconda pelle, l’arte porta con sé i segni evocativi di un vissuto intriso di ricordi e sensazioni su un tracciato immaginativo in costante divenire». È una scelta di poetica che trova difatti una sua marcata attualità nei lavori realizzati a partire dal Duemila: «Si tratta di dipinti – rileva Ada Patrizia Fiorillo, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Ateneo ferrarese –, nei quali l’artista pur mantenendo intatto il caratteristico levitare dell’immagine in forma di nucleo centrale, sembra essere approdato ad un nuovo stadio del proprio processo creativo. È ancora la materia alchemica, scaturita dalla carica di una pressione libera entro lo spazio chiuso della superficie, a dare vita a queste pagine pittoriche. Una materia riguadagnata alla superficie e vieppiù liberatasi in aeree composizioni che trovano un felice rapporto dialettico con le prove ceramiche, entrambe partecipi di una misura espressiva che affida alla valenza del gesto, sia esso materia, grumo, colore, segno, l’evidenza di un racconto che è sempre parte di un vissuto interiore».
CARLO CATUOGNO (Cava de’ Tirreni 1953). Dopo aver conseguito la maturità di arte applicata, frequenta la facoltà di Architettura di Napoli, poi l’Accademia di Belle Arti di Frosinone ove si diploma in Pittura. Risalgono ai primi anni Settanta le sue esperienze orientate alla sperimentazione di più materiali tra i quali il legno che, nell’evidente centralità di assunzione, ne verifica il legame ai dettami di un certo oggettualismo povero. Un tracciato questo che sarà ben presto abbandonato dall’artista per un più deciso sconfinamento nell’ambito del pittorico.
Comincia tra il 1974 e il 1975 l’attenzione al colore e alla materia esaltati in un linguaggio che va declinando verso un codice astratto, sebbene ancora intrecciato alla presenza di una germinativa e velata figurazione. In sostanza il suo contatto con la materia, pur introdotto da quella prima fase di sperimentazioni, non è ancora definito all’infuori di un significato alchemico, tanto che i lavori realizzati nella seconda metà del decennio Settanta, si caratterizzano ancora per una sorta di ambiguità sospesa tra figurazione e astrazione. È col sorgere del decennio Ottanta che l’indagine condotta dall’artista approda ai modi di una completa astrazione, per la quale materia e colore assumono ora la valenza di tracce esistenziali. Dal 1982 è presente a varie edizioni dell’Expo-Arte di Bari e partecipa alle esposizioni “Opera Omnia” (1984), “La tradizione in rivolta” (1985), “Emozionalità del quotidiano” ed è invitato al Premio Michetti (1986). Nel 1987 tiene una personale alla Pinacoteca Comunale di Macerata; nel 1988 è invitato alla rassegna “Direzione Sud-Est”, Museo di Capua (Napoli) mentre del 1989 è quello alla XXXIV Mostra d’arte contemporanea di Termoli.
Nello stesso anno tiene la personale alla Galleria Nuovo Aleph di Milano. Negli anni Novanta la sua attenzione per la materia si concentra verso l’enucleazione di pagine dense di colore e di spessore: nel 1991 partecipa alla mostra “The Modernity of Lyrism” tenutasi alla Gummesons Konstgalleri di Stoccolma e poi Joensuu’s Art Museum (Finlandia); nel 1994 tiene una personale alla Basilica di Montesanto di Roma. Nel corso dei primi anni Novanta si fa insistente l’attenzione e lo studio della pratica ceramica; dapprima con lo sguardo alla decorazione, poi insistendo sulla forma: è quanto testimoniano le opere ceramiche che espone in occasione della grande mostra “Artinceramica” allestita alle Scuderie del Palazzo Reale di Napoli nel 1997, in “Arie mediterranee” si terrà nella primavera del 1998 al Medelhavsmuseet di Stoccolma.
Nel 2000 realizza, in argilla refrattaria, parte della pavimentazione del sottopasso di piazza Vittorio Veneto di Vietri sul Mare: interesse per l’urbano che più tardi, nel 2001, registrerà la realizzazione della scultura in acciaio Battito d’ali, una installazione site specific per l’antico Ponte di S. Francesco a Cava de’ Tirreni. Nel 2002 la Galleria comunale di Velletri (Roma) ospita una mostra personale, inoltre è presente a “Fermo immagine, cinema e ceramica 2005”, rassegna allestita nella Chiesa di Sant’Apollonia di Salerno, nonché a “Collezione permanente/1. Per una situazione salernitana”, promossa ed ospitata dal Museo-FRAC di Baronissi che acquisisce per la collezione un dipinto degli anni Ottanta. Nel 2007 partecipa alla mostra "Percorsi Inversi" e alla mostra "Scatti Ceramici". Nel 2009 partecipa alla mostra "Viaggio dell'Anima", omaggio ad Alfonso Gatto, Palazzo Genovese, Salerno, e alla mostra "Ritorno al Gran Tour", Abbazia Benedettina della SS. Trinità di Cava de' Tirreni, (SA).
Nel 2010 è presente alla mostra "Ballate per l'Uomo", omaggio al poeta Edoardo Sanguineti tenutasi a Palazzo Genovese a Salerno; del 2011 un suo disegno degli anni Ottanta è presente a "Carte Contemporanee", una mostra che fa il punto sulla esperienze del disegno italiano dal 1943 agli anni Novanta, promossa dal Museo-FRAC di Baronissi; nel 2012 è invitato al "53° Premio Internazionale 2012 Bice Bugatti G. Segantini".
In occasione della mostra è stato pubblicato, dalla Gutenberg Edizioni, il catalogo monografico Carlo Catuogno. Il gesto della pittura introdotto da scritti di Massimo Bignardi e Ada Patrizia Fiorillo, con un’intervista all’artista di Annamaria Restieri. Un’ampia antologia della critica, apparati biografici e bibliografici ed un ampio corredo illustrativo a colori e in bianco e nero completano le ricche pagine del volume.
Per info:0532-293731
E-mail: roberta.pancaldi@unife.it
Inaugurazione giovedì 3 ottobre ore 17
Palazzo Turchi di Bagno
Corso Ercole I D'Este - Ferrara
Orario: lunedì - giovedì ore 9.00/18.00 - venerdì ore 9/16,00
ingresso libero