Opere scelte dagli anni '50 agli anni '70. Una selezione di 12 lavori e la nuova sede della Fondazione a lui dedicata
Pensato intorno all'opera Informale, della collezione permanente del Museo Diocesano, il percorso espositivo ha lo scopo di illustrare lo sperimentalismo materico ed espressivo che ha contraddistinto la sua attivita' lungo tutto l'arco della carriera. L'iniziativa inaugura anche la nuova sede della Fondazione Remo Bianco che dal primo ottobre sara' all'interno del museo milanese di corso di Porta Ticinese. L'itinerario nelle sale del Museo Diocesano accompagna il visitatore a conoscere alcune delle sue opere piu' significative a partire da Informale, un esempio dell'indagine materica che ha contraddistinto la sua produzione degli anni Cinquanta, sviluppata anche in relazione alle contemporanee esperienze dello Spazialismo e del Movimento Nucleare e, in generale, al contesto artistico milanese, sensibile alla diffusione del movimento dada, surrealista, e delle ricerche cubiste. Lo sperimentalismo di Remo Bianco si situa in questo contesto, benche' le sue origini si collochino alla fine degli anni Quaranta, epoca a cui risale la realizzazione delle prime Impronte in gesso e dei primi 3D in vetro. (Immagine: Senza titolo, 1956, cm. 71 x 95).