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Sortilegi quotidiani. Opere a tecnica mista su tela e su tavola caratterizzate da piccole presenze domestiche, nobilitate da un'immaginazione che crea continui cortocircuiti narrativi.
a cura di Sandro Parmiggiani
Ritorno a Reggio Emilia per Gianni Del Bue, artista reggiano che da oltre venticinque anni risiede nelle Langhe cuneesi. “Sortilegi quotidiani” è il titolo della sua mostra personale, allestita dal 4 al 27 ottobre 2013 a Palazzo Casotti (Piazza Casotti, 1), a cura di Sandro Parmiggiani.
Realizzata in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, l’esposizione vuole sottolineare un legame importante con la città d’origine, che ritorna anche nelle opere pittoriche: dalla MilleMiglia al Ponte di Calatrava, fino ai gruppi di persone in piazza Duomo.
Assiduo frequentatore della casa degli zii in via Aschieri, nel cui cortile ha operato il grande Silvio D’Arzo, Gianni Del Bue si trasferisce presto a Torino con la famiglia, tenendo mostre a Mantova, Milano e in numerose città italiane. Lontano da Reggio Emilia dal 1993, anno della retrospettiva ai Chiostri di San Domenico, l’artista ha scelto di riprendere le fila del discorso, presentando una cinquantina di dipinti realizzati negli ultimi vent’anni.
Opere a tecnica mista su tela e su tavola caratterizzate da piccole presenze domestiche, nobilitate da un’immaginazione che crea continui cortocircuiti narrativi, per dare vita a sortilegi quotidiani e favole di un mondo possibile. Estrema varietà di soggetti che corrisponde all’esigenza dell’autore di fare ricerca, di sperimentare e di “mettersi nei guai”, in quanto solo in questo modo la sua ispirazione può farsi viva.
Come scrive il curatore, abbandonato «l’affollamento quasi stordente, l’horror vacui dei dipinti della seconda metà degli anni Settanta e degli anni Ottanta», Del Bue propone «immagini altrettanto incantevoli, con un repertorio che vede protagonisti piccoli uomini (spesso colti in eterne conversazioni, ignari del tempo atmosferico e del passare delle ore), oche, rosse automobili e motociclette sfreccianti […]».
La mostra, realizzata con il sostegno di Guido Gobino, Azienda Agricola Gillardi e Libreria Galleria Einaudi di Mantova, sarà visitabile in anteprima venerdì 4 ottobre 2013, alle ore 18.00, alla presenza dell’artista e del curatore. La sede espositiva rimarrà aperta di martedì, venerdì, sabato e domenica con orario 10.00-12.30 e 16.00-19.00. Ingresso gratuito. Giornale della mostra con testi e documentazione fotografica disponibile in loco.
Per informazioni: tel. 328 5727480, einaudi.mn@tin.it.
Gianni Del Bue nasce a Reggio Emilia nel 1942. Giovanissimo, apprende dal padre, quadraturista e maestro di trompe l’oeil, le tecniche pittoriche. A metà anni ’60, trasferitosi a Torino, presenta due opere alla Società Promotrice di Belle Arti della città, destando l’interesse di Aldo Passoni, direttore del Museo d’Arte Moderna di Torino. Tra il 1965 e il 1975 la sua ricerca assume un impianto astratto influenzato dai linguaggi delle avanguardie artistiche di quegli anni. Conosce numerosi artisti e il gallerista Giancarlo Salzano. Attraverso Gino Baratta e Francesco Bartoli entra in contatto con la città di Mantova e con Alberto Bernardelli, libraio gallerista cui si devono l’organizzazione e l’ideazione di importanti rassegne (Palazzo Ducale e Palazzo Te a Mantova, Sala Raffaello a Urbino, Museo Marini a Firenze etc.). Nel 1974 partecipa al Premio San Fedele di Milano e viene inserito nella corrente “Nuova Pittura”, ma dopo travagli e ripensamenti, alla fine degli anni ’70 raggiunge una personalissima cifra stilistica in ambito figurativo. A fine anni ‘80 da Torino si trasferisce nelle Langhe cuneesi con fughe periodiche sulla riviera ligure di ponente, alla ricerca di una rinascita connotata da un registro pittorico di maggiore autenticità, sviluppando un rapporto più intenso con la natura. Vive ed opera nel comune di Farigliano nelle Langhe (CN).
Inaugurazione 4 ottobre ore 18
Palazzo Casotti
piazza Casotti, 1 - Reggio Emilia
mar, ven-dom ore 10-12.30 e 16-19