Museo d'Arte Orientale MAO
Torino
via San Domenico, 11
011 4436927 FAX 011 4436918
WEB
Rotazione di ventagli giapponesi
dal 10/10/2013 al 31/12/2012
mar-dom 10-18

Segnalato da

Daniela Matteu




 
calendario eventi  :: 




10/10/2013

Rotazione di ventagli giapponesi

Museo d'Arte Orientale MAO, Torino

La nuova selezione di opere esposte nella grande vetrina della galleria giapponese presenta un gran numero di ventagli dipinti che offrono una significativa panoramica della pittura giapponese su questo particolare supporto tra la fine del XVIII e l'inizio del XX secolo.


comunicato stampa

Questa nuova rotazione presenta esclusivamente un gran numero di ventagli dipinti che offrono una significativa panoramica della pittura giapponese su questo particolare supporto tra la fine del XVIII e l’inizio del XX secolo.

Si ritiene che il ventaglio pieghevole a stecche (ogi) sia stato inventato in Giappone prima del periodo Heian (794-1185), e si sia diffuso poi in Corea e Cina secondo il percorso inverso rispetto a gran parte degli elementi culturali che l’arcipelago ha invece recepito dal continente. In seguito, nel XVI secolo, i portoghesi introdussero il ventaglio pieghevole in Occidente e la sua diffusione divenne mondiale.

Tra le opere esposte ricordiamo un ventaglio raffigurante un ramo di forsizia, delineato a inchiostro bruno e colore di tonalità giallo ocra da Tani Buncho (1763-1840). Attivo a Edo, Buncho (la cui firma con sigillo compare a destra in alto nella composizione) è stato uno degli artisti giapponesi più influenti tra il XVIII e il XIX secolo. Dotato di grande abilità tecnica, riusciva a destreggiarsi con diversi stili pittorici, oltre ad avere innate qualità per l’insegnamento e grandi conoscenze della pittura antica, sia cinese sia giapponese. Dopo avere studiato con diverse personalità, entrò nelle grazie di Matsudaira Sadanobu (1758-1829), reggente dello shogun, su commissione del quale compilò il celebre Shuko jussho (“Dieci varietà di antichità da collezionare”) pubblicato nel 1800, nel quale compaiono suoi disegni raffiguranti le moltissime opere antiche che aveva avuto modo di vedere nel corso di un viaggio lungo tutto il Giappone.

Un altro interessante ventaglio esposto è quello raffigurante un gallo e una gallina appollaiati su un tamburo da guerra parzialmente ricoperto di piante rampicanti, datato 1820-1830. Tale motivo ricorre frequentemente nelle arti del Giappone a significare un’era di pace, durante la quale il simbolo delle battaglie perde la sua funzione originaria e, dismesso, diventa dimora per gli animali da cortile. In questo caso il soggetto sembra implicare anche un augurio di armonia e prosperità a livello coniugale, come si addice per esempio ad un dono per l’Anno Nuovo. L’autore della composizione è un esponente della scuola Kano, la tradizione pittorica più longeva del Giappone: risale al XV secolo e i suoi epigoni si manifestano ancora agli inizi del ‘900. Pur nella sua intrinseca eterogeneità, una caratteristica saliente della scuola nei secoli è la felice mediazione tra l’austera tradizione dello stile cinese e il decorativismo tipico del gusto nipponico.

Ufficio Stampa: Daniela Matteu - Tanja Gentilini tel. 011 4429523
e-mail daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it; ufficio.stampa@fondazionetorinomusei.it

MAO – Museo d’arte Orientale
Via San Domenico 11 - 10122 Torino
Da martedì a domenica: ore 10-18
Chiuso il lunedì.
La biglietteria chiude un'ora prima.
Ingresso: intero € 10 – ridotto € 8 – gratuito ragazzi fino ai 18 anni

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